Elezioni provinciali/ 2. La parola è ancora in mano alla «Talpa»
Il nostro misterioso collaboratore, solitamente ben informato su quanto succede nel «Palazzo», esprime il suo secondo «controcanto»
ALESSANDRO SAVOI
Non occupa alcuna posizione di rilievo dalla quale chiedergli di
dimettersi.
DIEGO SCHELFI
In vista di una sua possibile candidatura, gli era stato chiesto di
lasciare i suoi incarichi per evitare possibili conflitti di
interesse. Alla fine, però, conti alla mano, Schelfi non ha avuto
dubbi.
La versione ufficiale per cui il presidente della Federazione della
Cooperazione non si sia messo in lizza è che una ricerca della
facoltà di ingegneria ambientale del Mit di Boston ha rivelato che
per la sola produzione della carta che sarebbe servita a Schelfi
per dire addio ai suoi molteplici compiti, sarebbe stato necessario
disboscare un territorio grande quanto Svizzera, Croazia,
Uzbekistan e tutte le isole greche.
ENZO ERMINIO BOSO
Voleva assolutamente
andarsene sbattendo la porta.
Questo perché la potente sezione cacciatori di tordi dell'influente
associazione venatoria padana non lo ha voluto riconfermare nella
carica di vice portavoce.
Si è accorto tardi che la sala della locanda che ospitava il
vertice delle doppiette era servita da una porta girevole
e si è sbilanciato. I colleghi lo hanno già soprannominato «la
trottola».
RAIMONDO FRAU
Raggiante per il successo ottenuto (aveva chiesto le dimissioni di
Mosna), l'esponente di Alleanza Nazionale è adesso inarrestabile e,
nell'ordine, ha sollecitato ad andarsene: il capo dei vigili urbani
di Lavis per evidenti simpatie comuniste (al semaforo gli aveva
intimato di fermarsi perché «è rosso»); il sagrestano di Villa
Agendo (pescato in atteggiamenti sospetti mentre assaggiava il
nettare di Bacco destinato alla funzione religiosa, «vino rosso»,
naturalmente); il portiere della formazione esordienti della Tnt
Monte Peller perché, dopo un lavaggio a 100 gradi, la maglia aveva
perso gli scacchi bianchi era rimasta solo «rossa». Pare che abbia
già pronto un disegno di legge per abolire nomi come Rossana e
Rossano. Ma anche Rosa e Rosetta sono a rischio. Secondo
indiscrezioni, ai Nerone ed ai Benito verrebbe già alzato di un
voto il giudizio in condotta.
NERIO GIOVANAZZI
Gli avevano chiesto di
dimettersi, dato che, per l'ennesima volta, aveva cambiato partito.
Prima di rispondere ha chiesto un vocabolario: pare che lo abbia
consultato per vedere se c'era ancora la parola «dimissioni».
FERRUCCIO DEMADONNA
Il suo partito, la
Sinistra, ha condiviso all'unanimità la sua scelta di abbandonare
precedenti incarichi. Tuttavia, c'è stata una spaccatura fra i 37
delegati che hanno partecipato all'incontro. Perché alcune fazioni
volevano le dimissioni prima dell'aperitivo, altre dopo
l'ammazzacaffè («per non rovinare la digestione»). Dopo ore di
serrata discussione - i membri del parlamentino sono andati avanti
senza cena ma hanno spazzolato le 59 pizze all'aglio già ordinate -
è intervenuto il figlio minorenne della signora che, nel frattempo,
era entrata a pulire i vetri: «Dimissioni da cosa?»
Pare che stiano ancora dibattendo.
REMO ANDREOLLI
Si è dimesso da assessore alla sanità perché non riusciva a far
dimettere lo sfiduciato direttore dell'Azienda Provinciale per i
Servizi Sanitari, Carlo Favaretti.
CATERINA DOMINICI
Eletta all'unanimità
PATT-Model dell'anno.
La Talpa
[email protected]
(Continua. - Ma si ferma la vigilia delle elezioni
provinciali)
La talpa è tutta nera e ha quattro zampe. Ha il pelo molto
corto e molto fitto. Il suo muso è lungo e gli occhi sono talmente
nascosti dal pelo che non le permettono di vedere quasi niente. Il
suo corpo è lungo da 12 a 14 cm mentre la coda è lunga 3 cm. La talpa vive sotto terra nei campi e nei giardini pubblici di Trento, piazza Dante, ma soprattutto le roste dell'Adigetto.it, disseminandoli di mucchi di terra formati dai detriti che butta fuori con le sue zampette scavando nel sottosuolo. La talpa si nutre di larve, vermi, moscerini e di tante altre cose che trova sotto terra. I maschi sono sempre alla ricerca di una femmina, che partorisce una volta all'anno. I piccoli stanno nella pancia della mamma per 4 o 6 settimane (in estate) e nascono 2 o 7 piccoli per volta, senza peli, che pesano sai 3 ai 4 grammi. Il pelo comincia a crescere dopo 2 settimane circa. Dopo 20 settimane i piccoli lasciano il nido. Alla talpa piace abitare nei terreni morbidi e profondi che permettono una buona possibilità di trovare cibo e la possibilità di scavare gallerie. La talpa ha sempre guardato al di fuori dei propri confini, tanto vero che la si trova in tutta l'Europa. La talpa è cacciata dagli orsi, dalle volpi, dai gatti e dai rapaci. Ma la talpa è anche sinonimo di… spia, doppiogiochista, infiltrato, delatore… tutti abiti che calzano perfettamente al nostro informatore misterioso. Insomma, se l'animale talpa è praticamente cieco, na nostra Talpa ci vede benissimo. Da oggi, ogni qual volta ci sarà un argomento da non prendere né troppo seriamente, né troppo sotto gamba, alla fine daremo la parola alla Talpa. Questa settimana, va da sè, sarà un controcanto alle elezioni provinciali. (Prima parte) |
La nostra Talpa è disegnata da [email protected]