Hosp e Loperfido ricevono il premio «Contro l’odio in rete»
I due giornalisti hanno ricevuto il premio bandito dai Comitati comunicazioni dell’alto Adige e del Trentino e dall’Ordine dei giornalisti per i loro contributi
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Sono Inga Hosp e Pino Loperfido i vincitori del premio giornalistico «Contro l’odio in rete», bandito dal Comitato provinciale per le comunicazioni dell’Alto Adige in collaborazione con il Comitato provinciale per le comunicazioni del Trentino e l’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige-Südtirol. La giornalista radiotelevisiva altoatesina di origine germanica, libro-professionista e autrice di diverse pubblicazioni, e il direttore editoriale della rivista TrentinoMese, ideatore del blog «Bandiera bianca» e pure autore di numerosi volumi e opere teatrali, sono stati premiati oggi in Consiglio provinciale dalla presidente Rita Mattei, che ha ricordato come il premio fosse nato da una mozione approvata con ampio consenso in Consiglio provinciale nel 2021: «Il problema dell’odio in rete si alimenta purtroppo con una gestione dei social media, di Facebook ed altri, totalmente fuori controllo», ha detto la presidente, sottolineando che le donne sono purtroppo maggiormente «sotto tiro» e che «ancora troppe persone sono poco consapevoli dell’effetto che un messaggio espresso in rete può provocare».
Roland Turk, ringraziando anche i consiglieri e le consigliere provinciali e i componenti della Giunta provinciale presenti, l’Agenzia per la stampa e la comunicazione della Provincia, rappresentata dalla direttrice Claudia Messner, la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Daniela Höller e la Consigliera di parità Michela Morandini, presenti insieme a Zeno Braitenberg, coordinatore di RAI Südtirol e Roberto Rangoni di Athesia, che avevano pubblicato diversi contributi sul tema, e al dirigente della polizia postale Ivo Plotegher, ha ricordato che nell’organizzazione del premio erano stati coinvolti il Corecom trentino con il suo presidente Marco Sembenotti e l’ordine dei giornalisti con la presidente Lissi Mair. Ha quindi presentato le motivazioni della Giuria, secondo la quale lo scritto di Pino Loperfido premiato per il dossier «Cronache dall'inferno telematico», pubblicato su TrentinoMese, «centrava in modo originale e pertinente, il tema dell’odio in rete, offrendo uno spaccato vivo, pulsante e coinvolgente su un tema delicato, dilagante al limite della piaga sociale».
L’autore premiato ha rilevato che i social media avevano dato a tutti la possibilità di dire ciò che volevano, anche di offendere, rimanendo nell’anonimato e a cuor leggero, senza soppesare quanto si scriveva: ma, come scriveva Carlo Levi, «Le parole sono come pietre e possono ferire». Le speranze di cambiamento ricadevano su scuola, università e politica, che ha invitato ad attivarsi. La premiata Inga Hosp, ha spiegato il presidente Turk, era stata invece selezionata dalla Giuria per una serie di contributi radiofonici dal titolo «Worte als Waffen» («Parole come armi»), con i quali, facendo riferimento a filosofi del secolo scorso, dimostrava come osservatori della società avevano già da tempo capito che hate speeches e fake news si muovono sugli stessi binari. Nelle sue riflessioni, Hosp segnalava anche il pericolo che derivava alla democrazia dalla loro diffusione, come dimostrava anche l’esempio di dittatori che non accettavano critiche.
La giornalista ha quindi ha letto uno dei suì interventi, in cui evidenziava che nelle camere ecoiche, dove ci si muoveva in modo anonimo, quali «zombie dell’opinione», sembrava valesse solo la legge del pugno in faccia, perché quando ci si isolava dal mondo esterno si perdeva il contatto con la realtà.
Roberto Rangoni, portando i saluti del gruppo Athesia, ha po’ ringraziato per aver promosso un’iniziativa di valore che era il tentativo di contrastare l’eccesso di libertà di cui si fregiavano i cosiddetti «leoni da tastiera»: «Solo con una buona cultura si può ridurre questo fenomeno». Zeno Braitenberg, per la RAI, evidenziando che tre dei dieci contributi partecipanti al premio erano stati trasmessi dalla RAI, ha sottolineato che bisogna prestare attenzione alle parole, perché diventano azioni. Ha quindi citato Margarete Maultausch quale esempio di persona diventata oggetto di calunnie e denigrazioni.
La presidente dell’Ordine dei giornalisti Lissi Mair ha aggiunto che l’ordine avrebbe coinvolto gli autori premiati in un corso di formazione.
Il presidente Turk ha infine evidenziato che il premio complessivo di 5.000 € era offerto dal Consiglio provinciale e che l’iniziativa era ospitata nella pagina web www.digitaleereale.it.
Sono 7 le opere presentate per la partecipazione al premio:
- Inga Schmidt- Hosp, mit den sechs Radioglossen «Hatespeech. Worte als Waffe», aus der Sendereihe «Auf ein Wort», auf RaiSüdtirol vom 27.06. – 02.07.2022;
- Fabio Peterlongo mit dem Artikel «Il team di Bbk che studia (e combatte) gli “odiatori seriali” sui social – Scuola – Trentino», in Giornale del Trentino am 10.06.2022 (Print und Online);
- Marina Giuri Benedetto Pernthaler mit dem Radiobeitrag «EU geht gegen Hass im Netz vor», gesendet auf RaiSüdtirol am 24.02.2022;
- Mareike Sölch, mit dem Radiobeitrag «Hass im Netz», gesendet auf RaiSüdtirol in drei Teilen am 05.08.22, 08.08.22 und 09.08.22;
- Pino Loperfido, mit dem Artikel «Cronache dall’inferno telematico», in TM Trentino Mese, Juni 2022 (Print und Online);
- Marco Mazzurana, mit dem Artikel «Agli insulti rispondiamo con l’arcobaleno», in Vita Trentina am 15.05.22