Villa Corniole chiude un 2021 ricco di soddisfazioni

L’azienda vitivinicola a gestione familiare di Giovo ha conquistato premi e guide – Una riflessione delle figlie, sempre più protagoniste nella gestione aziendale

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Anno più che positivo per Villa Corniole il 2021. L’azienda di Giovo in Valle di Cembra, cantina famigliare condotta da Onorio Pellegrini e Maddalena Nardin, insieme alle tre figlie Sara, Linda e Sabina, sempre più in prima linea in azienda, ha infatti aggiunto in questi ultimi mesi una serie di riconoscimenti al suo già ampio palmarès.
L’ultima, in ordine di tempo, è la riconferma di due importanti Medaglie per i due Trentodoc aziendali: Medaglia d’Oro per il Trento doc Brut Salísa Millesimato 2017 e Medaglia d’Argento per il Trento doc Salísa Zero Millesimato 2016, al The Champagne & Sparkling Wine Competition di Londra, che rappresenta uno dei concorsi enologici internazionali dedicati alla spumantistica più importanti.
Di particolare prestigio, inoltre, l’inserimento tra i 100 migliori vini e vignaioli d’Italia 2022, guida a cura del sommelier Luca Gardini e del giornalista Luciano Ferraro.
A conquistare i due esperti, in particolare, il Teroldego Rotaliano Pietramontis, monovarietale che nasce in Piana Rotaliana, a riprova di quanto anche in questo territorio l’azienda sia stata capace di esprimere al meglio la propria identità.
 
Villa Corniole è stata poi segnalata tra i protagonisti dell’edizione 2022 della guida Vini Buoni d’Italia, del Touring Club Italiano che valorizza i vini da vitigni autoctoni e, dunque, le radici locali, il territorio e la tipicità.
Nello specifico, anche in questo caso, è stato apprezzato il Teroldego Rotaliano Pietramontis, insieme al Cimbro Rosso (blend di Teroldego e Lagrein).
Ad affiancarli, i due spumanti Salísa Trentodoc – Brut e Zero – che hanno ricevuto le 4 Stelle, e il 7 Pergole Teroldego Rotaliano, che ha ottenuto la Corona, ovvero il massimo riconoscimento in Guida.

Quattro, inoltre, i riconoscimenti nella guida francese Gilbert&Gaillard, che ha assegnato 92 punti al Kròz Bianco, caratteristico blend di Chardonnay e Müller Thurgau, e al Sagum Pinot Nero, l’ultimo nato in Villa Corniole, che nel suo primo anno di lancio ha già saputo conquistare sia gli esperti del settore che i consumatori finali.
91, invece, i punti per il Pinot Grigio Ramato Pietramontis, amato soprattutto nel canale ristorazione, mentre 90 quelli per il Salísa Brut Trentodoc.
 
Ottimi punteggi, anche nella guida di Falstaff, prestigiosa rivista enogastronomica austriaca: in questo caso il Pinot Grigio Ramato Pietramontis ha ottenuto 93 punti e il Sagum Pinot Nero 92 punti. Protagonista anche il Lagrein Pietramontis, con 91 punti, al pari dei due Salìsa Trentodoc, Brut e Zero.

Ma i ricoscimenti non finiscono qui: Decanter World Wine Awards, concorso di fama mondiale, ha premiato il Teroldego Rotaliano Pietramontis con la Medaglia di Bronzo e il Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau il Müller Thurgau Pietramontis con la Medaglia d’Oro.
Un successo da festeggiare con le bollicine di casa, che negli ultimi anni hanno rappresentato un forte traino alla notorietà dell’azienda e su cui la cantina cembrana sta continuando a investire, su spinta delle giovani figlie che per prime hanno creduto in questo progetto, tanto che il nome del prodotto, Salìsa, rappresenta la perfetta unione fra le loro iniziali.
 
«Siamo davvero felici – hanno commentato Linda e Sabina Pellegrini, ormai coinvolte a 360 gradi in azienda – di questi riconoscimenti e della crescita registrata.
«Risultati che sicuramente premiano il lavoro fatto fino a qui dai nostri genitori e stimolano noi a proseguire su questa strada, fatta di una costante ricerca della qualità e della migliore interpretazione del territorio.
«Conferme – hanno proseguito – che ci arrivano anche dal grande apprezzamento che registriamo sia sul nostro canale e-commerce, che conta sempre più accessi, sia durante le nostre visite in cantina, in continuo aumento e cresciute moltissimo soprattutto in questo ultimo anno.
«A venire a trovarci – hanno concluso – moltissimi enoappassionati, che spesso ci prendono come punto di partenza o ultima tappa di un viaggio in Valle di Cembra, di cui spesso ci viene riconosciuto di interpretare al meglio la viticoltura eroica, o nelle vicine Valli di Fiemme e Fassa, ma sempre più anche da fuori regione e dall’estero.
«Condivisioni e passaparola fanno il resto, tanto che riceviamo sempre più richieste dei nostri prodotti sia da diversi territori italiani che dall’estero.»