Il puzzone di Moena Dop sa il fatto suo e si fa in quattro

Grande successo a Moena per l’omonimo Festival nonostante la pioggia

Photo credits Strada dei formaggi.
>
Due sfilate, iniziative gastronomiche originali, ma soprattutto un forte spirito di collaborazione e sinergia tra attori che ha portato sul palco i quattro caseifici produttori della DOP ed ha instaurato una vincente collaborazione con Soraga.

È tempo di desmontegar in Trentino e questo weekend è toccato alla Val di Fassa, con i riflettori puntati su Moena. Il paese ladino da tre anni è il palcoscenico naturale del Festival del Puzzone di Moena DOP, in quanto luogo di origine di questo rinomato formaggio a crosta lavata, conosciuto a livello nazionale ed internazionale.
Ben due le Desmonteade, ossia le sfilate che hanno visto protagonisti mucche, capre ed allevatori contornati da musica e folklore.
Numerose anche le iniziative gastronomiche, iniziate già il venerdì, dove si è registrato un tutto esaurito, a riprova che l’offerta turistica deve sapere osare anche di fronte a previsioni meteorologiche non proprio favorevoli.
Una terza edizione all’insegna delle novità con attività particolari come la passeggiata guidata a piedi scalzi lungo il percorso sensoriale di Ischiez, con tanto di pranzo benessere presso Malga Roncac, ed il Trekking del Puzzone che ha visto protagonisti i due paesi di Moena e Soraga in un susseguirsi di gusto e cultura tra i prodotti dell’Agritur El Mas e le tradizioni locali.
Un programma in crescita, quindi, grazie anche alla collaborazione con il vicino paese di Soraga, sinergia fortemente apprezzata dai turisti arrivati in valle che, al di là dei campanili, necessitano di una proposta unitaria e di una comunicazione congiunta, che vanno a vantaggio di tutti.
 
Ma la vera prima assoluta c’è stata domenica, quando sul palco di Moena sono saliti per la prima volta i quattro caseifici produttori del Puzzone di Moena DOP, capitanati dai loro presidenti o vice-presidenti.
Ad affiancare il Caseificio di Predazzo e Moena, padrone di casa rappresentato da Luigi DeFrancesco, sono stati il Caseificio della Val di Fassa con Luigi De Luca, il Caseificio della Val di Fiemme con Giacomo Dellafior e il Caseificio di Primiero con Giovanni Battista Fontana.
In Piaz de Sotegrava hanno atteso il carro con le quattro forme che ha sfilato per le vie del paese accompagnato da allevatori e animali, artefici, insieme ai casari, della bontà di questo prodotto.
Un taglio di gruppo, quindi, svoltosi sotto lo sguardo orgoglioso di Franco Morandini, Presidente del Consorzio di Tutela del Puzzone di Moena DOP e di Andrea Merz, Direttore del Trentingrana – Consorzio dei caseifici sociali trentini cui è affidata la promo-commercializzazione del Puzzone di Moena Dop nonché sponsor dell’evento.
Centinaia le persone che al termine del taglio hanno voluto scoprire di persona le differenze tra una forma e l’altra, frutto di una lavorazione artigianale a latte crudo che consente a questo formaggio di essere unico e diverso al tempo stesso, a seconda del territorio in cui viene prodotto.
 
Un momento istituzionale voluto dal Consorzio Moena Perla Alpina e dal Comune di Moena a riprova del motto che ha contraddistinto questa edizione: l’unione fa la forza.
Una politica premiante che ha visto oltre mille persone pranzare nelle piazze, nonostante la pioggia piuttosto intensa della domenica, e un indotto di alcune migliaia di persone venute in Val di Fassa anche per il Festival.
Il Consorzio Moena Perla Alpina chiude quindi con orgoglio questa terza edizione, organizzata in sinergia con la Strada dei formaggi delle Dolomiti, l’Associazione Albergatori di Moena e Passo San Pellegrino e il pieno sostegno del proprio Comune.
A completare il team anche l’ApT Val di Fassa, il Caseificio di Predazzo e Moena, ristoranti, agriturismi e commercianti locali, allevatori ma soprattutto l’indispensabile squadrone di volontari che insieme hanno dato vita anche ad un’iniziativa di beneficenza a favore dei terremotati del Centro Italia.
Un esempio, ben riuscito, di come allungare la stagione estiva coinvolgendo oltre agli operatori turistici, anche allevatori e residenti. Una dimostrazione di come far dialogare turismo e agricoltura.