Ecco il logo simbolo del centenario della Grande Guerra
Creato dall'architetto Pio Nainer, è stato presentato oggi pomeriggio al convegno in corso alla Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto

«Trentino '14-'18 - dalla guerra alla pace» in tre lingue e una grande esse che disegna quello che un tempo era il fronte del primo conflitto mondiale, è il logo che da oggi in poi caratterizzerà le iniziative per ricordare il centenario della Grande Guerra.
Oggi, nel primo pomeriggio di lavori del Forum «Verso il centenario della Grande Guerra, un'occasione per il Trentino e per l'Europa», la presentazione ufficiale al numeroso pubblico di addetti ai lavori che ha affollato la Fondazione Opera Campana dei Caduti al Colle di Miravalle di Rovereto.
«La scelta di questo posto – ha detto l'assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione, Franco Panizza – non è casuale, così come quella dello slogan: sta a significare che oggi sui luoghi dove un tempo si è combattuto dobbiamo costruire iniziative di pace, collaborazioni con le altre regioni e riflessioni da lasciare alla nuove generazioni, per privilegiare ciò che ci unisce e non ciò che ci divide.»
Al Forum è stato presentato anche il logo che accompagnerà le manifestazioni legate al centenario della Grande Guerra.
È stato realizzato dall’architetto trentino Pio Nainer. Lo vediamo nell’immagine sotto il titolo e lo descriviamo qui di seguito.
Premesso che si tratta di un logo nato al termine di una serie di incontri con i soggetti coinvolti nell’iniziativa, la prima cosa condivisa da tutti era stata la scelta del colore verde, perché fa emergere desideri e aspettative di speranza.
Poi però è stato necessario mettere insieme le diverse opinioni che tutti avevano per la soluzione visuale del logo e, tra queste, il colore rosso che più si addice (secondo i committenti) alla drammaticità degli eventi riportati a simbolo.
[In proposito ci piacerebbe conoscere il parere dei lettori: meglio il verde speranza o il rosso dramma?]
L’architetto Pio Nainer, autore del logo, ha raccolto tutte le aspettative espresse, togliendo poi i frammenti negativi e mettendo in risalto quelli positivi.
Ha ottenuto così una sorta di regione geografica ben delimitata: la Esse orizzontale rappresenta il fronte italo austriaco.
In questa maniera sono stati idealmente coinvolti tutti i teatri del conflitto da entrambe le parti, dal Trentino al Veneto al Friuli.
Il logo-marchio è più descrittivo e narrativo che simbolico.
L’area del conflitto (fascia delle attività belliche) sovrappone alla citata figura a Esse la linea del conflitto, che richiama il filo spinato.
Il logo «Trentino – 14-18» si conclude come un cartello di confine preso dalle vignette satiriche dell’epoca.
Al di là del chiaro richiamo alla I di Italia, sta significare l’inutilità oggettiva della guerra che ha segnato lo sconvolgimento dell’Europa dell’epoca e in particolare del Trentino (e, lasciatecelo aggiungere, della Galizia, che non esiste più).
Bello, con due appunti. Avremmo preferito il colore verde e avremmo tolto l’apostrofo di '14 e '18.
Secondo noi, la Grande Guerra si chiama 14-18, senza bisogno di ricordare che non si trattava di 1914 e 1918.
Conoscendo l’architetto Nainer, riteniamo che le due scelte non sono venute da lui.
GdM