Giovedì Santo, in cattedrale la Messa del Crisma con 300 preti
Vescovo Lauro: «L’amore o è gratuito o non è. Gesù la nostra agenda di lavoro. La Chiesa dica al mondo che è possibile volersi bene»
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«L’amore o è gratuito o non è.» La parola ferma dell’arcivescovo Lauro risuona nell’omelia della Messa del Crisma, concelebrata al mattino del Giovedì Santo in cattedrale a Trento, davanti a quasi trecento preti e molti fedeli.
«Il gratuito – nota però subito Tisi, quasi con disincanto – sembra appartenere all’utopia e al sogno, non al reale; diamo per scontato, credenti e non, che l’amore non esista.»
Nella liturgia in cui il vescovo ha benedetto gli oli del crisma (usato per battesimo, cresima, ordinazioni presbiterali) degli infermi e dei catecumeni (coloro che si preparano al battesimo) e nella quale i preti rinnovano le loro promesse sacerdotali, monsignor Tisi – accanto al vescovo emerito Bressan - rilancia, anzitutto al proprio clero, nonostante i numeri in calo e l’età che avanza, una sfida in crescendo sulle parole dell’evangelista Giovanni: « Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.»
«La gratuità dell’amore – argomenta l’Arcivescovo con parole destinate però non solo ai preti ma a tutta la Chiesa trentina – libera dalla prigionia dell’ossessione di se stessi, causa di tante nostre inquietudini anche presbiterali che assumono il volto sinistro dell’invidia, della disistima, della mancanza di franchezza. Regala l’attitudine a vedere e frequentare il volto dei poveri. Libera dalla competizione e dona la gioia di adoperarsi per far esistere le persone, portandoci a godere per il bene che vediamo fiorire negli altri.»
«Sia Gesù di Nazareth – si appassiona infine don Lauro - la nostra agenda di lavoro nel momento in cui siamo chiamati a ripensare l’azione pastorale della nostra Chiesa.»
«La Chiesa – conclude parlando a braccio – non è un organismo sociale, è la fraternità di Gesù ed è chiamata a dire al mondo che è possibile volersi bene.»
Al termine della s. Messa, animata dal coro dei preti giovani e con molti confratelli infermi al centro della navata, il vicario generale don Marco Saiani ha citato i sacerdoti trentini che raggiungono anniversari significativi, cominciando dai due centenari don Guido Avi (101) e don Valerio Bottura (100).
75 anni di sacerdozio per don Alfredo Bertolini (classe 1920), 70 per don Ettore Facchinelli.
Tra i dodici preti che traguardano i 55 anni di sacerdozio anche l’arcivescovo emerito Bressan, che quest’anno festeggia pure i trent’anni di episcopato.
Una menzione anche per il noneso monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo da 25 anni, attualmente alla guida della diocesi di Campobasso-Bojano.
Questa sera in cattedrale (ore 20.30) l’arcivescovo Lauro preside la Messa In Coena Domini, a ricordo dell’ultima cena di Gesù, istituzione dell’Eucarestia.
Monsignor Tisi compirà il gesto della lavanda dei piedi, chinandosi su dodici tra missionarie e missionari trentini.