Valduga: «Siamo insieme per governare il Trentino»
Alleanza Democratica Autonomista ha presentato il proprio candidato presidente Francesco Valduga
>
«L’Alleanza Democratica Autonomista è nata con l’obiettivo di governare il Trentino e siamo qui per vincere. Non contro qualcuno ma con l’obiettivo di dare un futuro a questa terra.»
Così Francesco Valduga, all’incontro che si è tenuto a Maso Librar, a Montevaccino, dove l’Alleanza Democratica Autonomista ha dato il via alla seconda fase del percorso verso le elezioni provinciali.
Presenti tutte le undici forze politiche che animano la coalizione.
Ad aprire la incontro, il segretario del Partito Democratico, Alessandro Dalrì.
«L’Alleanza Denocratica Autonomista diventa qualcosa di unico, – ha detto. – Ciascun partito è ora parte della stessa Comunità politica, una Comunità di destino.
«Non ci rassegniamo all’idea di un Trentino che guarda indietro, di un Trentino della non competenza, della scarsa visione.
«Qui parte un Trentino diverso, un Trentino che vuole affrontare le grandi sfide dell’oggi, dall’ambiente alla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale alla sfida migratoria e demografica. Un Trentino come laboratorio innovativo che fa uso dell’Autonomia e guarda al futuro.
«Il Partito Democratico ha fatto di tutto perché si arrivasse qui, con un Candidato presidente arrivato in tempo utile, tanto da aver individuato un percorso ancora prima di chi oggi rappresenta il governo uscente.
«Ora inizia la fase di lavoro e da qui lanceremo un appello a tutti i trentini che non vogliono rassegnarsi a una Provincia che guarda indietro e che possono ora venire qui ad abitare questa casa di cui abbiamo gettato le basi.»
Una visione condivisa da Michele Dallapiccola.
«CasaAutonomia dà il colore a questa alleanza, il colore giallo. Senza il copyright dell’Autonomia, perché appartiene a tutti noi. L’Alleanza è autonomista ci ha dato la possibilità di un luogo che accoglie in modo inclusivo, aprendo in senso civico a chi pensa che Autonomia non sia qualcosa di folkloristico, ma una possibilità di governare il nostro territorio in un modo che ci appartiene.
«C’è necessità di un agire politico e siamo felici di collaborare in una porzione di centro. La società è ben rappresentata: ci sono espressioni dem ben consolidate, una tradizione civica e una componente scientifica. Senza scienza e conoscenza non si può affrontare il futuro.»
Il segretario di Campobase, Michael Rech, ha sottolineato il metodo di lavoro.
«Come Campobase abbiamo lavorato per una alleanza il più ampia possibile. Siamo qui per vincere e abbiamo fatto un percorso di costruzione fatto di ascolto.
«Esiste una classe dirigente nei territori, che non si omologa al governo del momento, ma che anima il dibattito e pensa al buon governo.
«Il Trentino è fatto di eccellenze sul territorio, di competenza, di voglia di costruire un dialogo con i trentini.
«La nostra responsabilità di amministratori giovani o di matura esperienza è quella di costruire un patto di governo basato sulla capacità di rispondere ai problemi con trasparenza e concretezza.»
Una necessità evidenziata anche da Massimiliano Mazzarella, di Trentino in Azione.
«Abbiamo voluto partecipare a questo progetto avendo avuto risposta alle nostre richieste.
«Abbiamo voluto che ci fosse una forte componente di rinnovamento, la presenza femminile e persone che guardano al futuro e non al passato.
«Abbiamo trovato dinamicità, concretezza. Vorremmo essere il Groove che porta nuova sonorità ad un elettorato che ha bisogno di muoversi. Se la squadra sarà coesa, le possibilità di vincere ci sono.»
Due i fari individuati da Renata Attolini, di Sinistra Italiana.
«La nostra carta costituzionale e l’ecologia. Abbiamo bisogno di un recupero dei valori costituzionali, – ha detto. – Abbiamo bisogno di costruire un modello di sviluppo al cui centro siano i bisogni delle persone e del territorio in cui vivono.
«Occorre un equilibrio tra le necessità di tutte e tutti e quelle del territorio in cui vivono. Servono strategie che non rincorrono l’emergenza ma siano stabili. Lavoro stabile, di qualità, diffuso, che annullino il divario salariale tra uomo e donna.
«Scuola, gratuita, pubblica, laica e di qualità, come la sanità. La tutela della salute fisica e psichica va garantita all’interno delle strutture pubbliche.
«Abbiamo apprezzato che per Francesco l’atto di amministrare non possa essere disgiunto dal pensiero politico e che si confronterà con la coalizione così come fa a Rovereto.»
Per Europa Verde, Lucia Coppola ha detto che «essere coalizione è accettare la sfida di ascoltarci e capirci tra noi e farlo senza pregiudizi e retro pensieri ma con spirito accogliente, spingendo le persone a diventare attori del cambiamento.
«Siamo qui, con le nostre storie diverse, con i nostri modi diversi di fare politica ma uniti da valori condivisi e obiettivi che abbiamo indentificato.
«Un territorio che ha visto intere generazioni lavorare per il bene comune, in nome delle cose che ci accomunano e non che ci dividono.
«Il Trentino è un luogo fisico ma anche dell’anima, divenuto in questi ultimi anni sempre più povero sotto molti aspetti, nella sanità, nella sicurezza. Il tema dell’accoglienza ha subito un drammatico arresto, creando divisioni che hanno minato alla base la convivenza, con disinformazione che crea razzismo e xenofobia.
«L’ambiente va gestito con saggezza, lungimiranza e rispetto. Ci rivolgiamo alle cittadine e ai cittadini perché abbiamo bisogno di lavorare per un sistema politico forte che tenga insieme il Trentino e non lo divida.»
Presente anche Luca Leoni, dell’Associazione Futuri comuni, una associazione culturale «che nasce con l’intenzione di parlare a un mondo di giovani, giovani amministratori, professionisti, universitari.
«Il nostro obiettivo – ha detto – è quello di creare dibattito, ascoltare, parlare con tutti coloro che a volte non si sentono ascoltati dalla politica in comuni a volte molto piccoli.
«C’è voglia di politica, abbiamo iniziato a dialogare con le forze di aree riformista, e abbiamo parlato con Francesco Valduga per sostenerlo con il mondo che noi riusciamo a intercettare.
«Ci mettiamo a disposizione delle colazione perché crediamo in questa prospettiva.»
Convinto della scelta Fabio Valcanover: «Crediamo in una operazione politica, con un termine che può essere interpretato in molti modi, ma che va preso positivamente.
«Questa volta il tavolo è fortemente rappresentativo di una unità. Come Più Europa, siamo a sostegno di Francesco Valduga, dopo un percorso che ha visto tanti coinvolti all’interno e all’esterno, è stata una fatica ma una fatica costruttiva.
«Come più Europa ci poniamo come obiettivo quello di portare al voto quanti si stanno allontanando dall’esercizio di sindacare la politica con il proprio giudizio.
«Si deve portare a votare le persone con argomenti che incidano nel campo dei diritti, come si può e si deve fare anche nel territorio provinciale.
«Le grandi tematiche trovano collocazione e possibilità di esercizio anche a livello locale.»
Per Futura, Claudia Amerighi ha detto che «oltre che di fatica, si deve parlare della generosità.
«Una parola che abbiamo perso come approccio nelle vite singole e nelle vite collettive. Sarà il nostro modus operandi e ne è garante Francesco Valduga, che ne ha dato dimostrazione. In questi cinque anni di Trentino di destra, abbiamo avuto prova di una ordinaria amministrazione che è fatta male e che ha stravolto quell’immagine di Trentino come territorio di innovazione, di qualità della vita.
«Stiamo vedendo un Trentino in un periodo di grande difficoltà. L’eccellenza trentina viene messa in vetrina quando serve, ma contrasta con situazioni drammatiche che vengono vissute sul territorio.
«La nostra Provincia va ricostruita dalla base, con capacità di dialogo. La modalità dimostrata da Valduga, da un professionista abituato ad ascoltare persone in difficoltà che hanno bisogno di essere ascoltate e di avere fiducia, sarà fondamentale per la nostra terra.»
Nicola Zoller, voce dei Socialisti al tavolo, ha parlato del contributo anche di chi ha “i capelli bianchi”.
«Noi socialisti, quelli che resistono sul fronte, su Francesco Valduga possiamo dire che ha dimostrato una attenzione intelligente, è stato paziente nel condurre tutti a questa convergenza.
«Guardando l’attività della persona, la disponibilità gentile, ci siamo trovati tutti d’accordo nel sostenerti.
«Pareva una cosa difficile, ma se è stato possibile arrivare a questo obiettivo, potremo coinvolgere altre forze in questo compito.
«Su scala europea, noi socialisti, siamo presenti e possiamo portare valore aggiunto, cercando di unire riformisti, laici e anime più liberiste. Con queste forze possiamo trovare collaborazione attiva per dare futuro al Trentino.»
Per Italia Viva ha preso parola Fabio Pipinato, annunciando un video di Donatella Conzatti impegnata in un convegno a Milano sui diritti.
«Francesco Valduga ha introdotto quel percorso in Trentino che si chiama “scelta”.
«Un modo di riflettere sui temi che più rilevano oggi: Sanità, cultura, economia, lavoro, territorio e autonomia.
«Temo che hanno visto il Trentino perdere sempre più terreno in questi passati cinque anni.»
A chiudere l’incontro, Francesco Valduga che ha detto come questo fosse un primo momento di comunicazione di una coalizione ampia.
«Vorrei tornare brevemente sul percorso che ci ha portato qui: si parla spesso dei tempi, ma è necessario tornare alla consapevolezza che per fare scelte condivise occorre parlare, occorre limare ciò che divide e fortificare ciò che unisce.
«Siamo in un tempo utile, mancano sei mesi alle elezioni, e siamo all’inizio di un cammino che è fatto di ascolto.
«Siamo una alleanza ampia non contro qualcuno, ma perché vogliamo dare un futuro a questo territorio.
«Siamo una alleanza ampia perché sono forze che hanno già lavorato insieme per il Trentino, che ne hanno fatto la storia.
«Avendo fatto questa esperienza, abbiamo capacità di leggere il presente e costruire il futuro. Senza esasperare, pur dentro la consapevolezza della necessità di un rinnovo di classe dirigente, le differenze di esperienze, di età, piuttosto che le forze di ciascuno.
«Siamo assolutamente convinti che ci siano persone più avanti con l’età che hanno spirito giovanile e giovani che non hanno le stesse energie, ma insieme lavoriamo per il Governo del territorio.
«Costruiamo una alleanza ampia, che ha un perimetro ben definito che ha l’obiettivo di governare. Abbiamo bisogno di esserci per portare i nostri valori, ma è necessario, per incidere sulla nostra comunità, governare.
«Avremo modo di approfondire nelle prossime settimane e mesi quello che sarà il programma, ma ci sono temi che sono nell’agenda di qualunque amministratore.
«Sappiamo che c’è il Pnrr, ma c’è l’Agenda 2030 che è finalmente il programma di una Europa politica. C’è bisogno di occuparsi di sostenibilità, che è la chiave dello sviluppo del nostro territorio: come ci si muove, come si fa impresa, come si produce ma anche di come si consuma.
«Temi come la disuguaglianza, la scuola come ascensore sociale, il tema della salute della Comunità, che è salute fisica e quindi la sanità, ma siamo consapevoli che salute della Comunità è benessere in senso più ampio.
«Questa Alleanza è figlia dell’attitudine ad unire che non è solo quella dei valori, ma è quella di unire un territorio. Il rapporto tra la città e la montagna è un rapporto intimo.
«Il Trentino non può essere diviso in città e valli, ma il Trentino è uno solo. Città e valli vivono insieme, in un rapporto reciproco.
«Occorre far crescere sul territorio quella classe dirigente che in Trentino c’è, energie utili per programmare e costruire il futuro.
«C’è una capacità imprenditoriale giovanile che non è abbastanza attenzionata e un sistema pubblico che deve fare da tessuto connettivo, che deve dare sostegno, facendo regia sul territorio per facilitare l’impresa, per semplificare.
«L’impresa va anche formata, e qui entra il ruolo della scuola. Si può essere curati bene, giudicati bene, e questi sono comparti della pubblica amministrazione.
«Il metodo è quello dell’approfondimento: sarò il più possibile attento a usare anche quello che la tecnologia offre, ne percepisco l’importanza, ma voglio rappresentare la necessità del metodo dello studio, dell’approfondimento, della conoscenza.
«Non costruisci nulla se il tempo è solo quello del tweet e del post, ma si deve approfondire, studiare e conoscere.
«Siamo forze politiche che hanno già portato temi sul tavolo, ma occorre un lavoro di ascolto. Apriremo una conferenza programmatica che non sarà aperta e chiusa, ma che sarà prima tra le forze politiche, poi sul territorio e sulle competenze.
«Il programma sarà sì del Presidente, ma di una alleanza, perché la politica è composizione, è fatta di comunità, è collettiva.
«Ci vuole leadership diffusa, perché la politica del leader ha fiato corto, muore con il suo leader, e al Trentino serve una politica fatta per durare, solida, concreta.
«A giugno presenteremo il programma, che poi porteremo nei territori, con la consapevolezza delle peculiarità delle diverse realtà, sapendo però che siamo un solo Trentino. Siamo qui per governare il Trentino e siamo qui per vincere.»