Il comune di Trento non riesce a tenere il controllo della gente
Quindi sospende il mercato del giovedì. Valutazioni in corso sul mantenimento di un micro settore alimentare
Stamattina un 75enne si presenta all’ingresso del mercato di Trento del giovedì da via Verdi (dove c'è il semaforo) e trova due alpini che gli impediscono di entrare. - Deve entrare da Via Prati. – Gli dice l’alpino. - Sta scherzando? – Gli domanda l’anziano allibito. – Devo andare lì dove c’è il banco del pesce. – Lo indica. – Sono tre metri, mentre facendo il giro attorno all’università ne devo fare 500 e in mezzo alla ressa. È troppo rischioso. Sono ultrasettantenne! - Mi spiace, – risponde l’ex militare. – Questi sono gli ordini. Hanno dimostrato che il buonsenso non è di casa neanche nell’emergenza. Gli ordini sono ordini. Il sindaco di Trento lo ha capito e ha deciso di chiudere il mercato. Così si fa. Beh, è la seconda volta che, non riuscendo a tenere sotto controllo il comportamento della gente, Ianeselli decide di chiudere. È più semplice. Un motto trentino recita: «L’è nela erta che te vedi i boni boi!» E adesso guardate qui di seguito il comunicato inviato alla stampa. |
Il mercato del giovedì sarà sospeso. Lo ha deciso oggi il sindaco Franco Ianeselli dopo aver consultato la polizia locale, che ha segnalato la grande difficoltà nel far rispettare le rigide indicazioni in merito alla regolamentazione degli accessi e al distanziamento fisico.
Gli agenti e gli alpini in servizio oggi al mercato non sempre hanno trovato tra i cittadini, spesso anziani, l'auspicata comprensione quando hanno fatto notare il mancato rispetto dei sensi di marcia o delle distanze di sicurezza [abbiamo visto sopra come è andata - NdR].
Da qui la necessità di definire un provvedimento coerente con le decisioni fin qui adottate, finalizzate a evitare assembramenti e dunque a contenere la pandemia.
Dopo una riunione operativa prevista per domani, il sindaco Ianeselli firmerà dunque l'ordinanza di sospensione del mercato.
Nel corso di tale incontro sarà valutata l'opportunità di mantenere operativi i banchi del solo settore alimentare [e meno male che ci stanno pensando - NdR].
Com'è noto, la Provincia di Trento dava la possibilità ai Comuni di far svolgere i mercati previa stesura di un piano e la definizione di un protocollo rigido, in modo da evitare assembramenti.
Piano e protocollo sono stati preventivamente condivisi con i competenti uffici provinciali.
L'estensione dell'area del mercato, la grande affluenza, la logistica delle vie di Trento hanno però reso molto difficile la rigida regolamentazione dei movimenti, nonostante la collaborazione dei cento e cinquanta operatori economici.
Vista la difficile attuazione del piano, è arrivata dunque la decisione di sospendere il mercato.