Verso il Trentodoc Festival, 20-21-22 settembre
L'occasione di elevanre i sensi da Letrari con un brunch tra sapori e sorprese
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Un’esperienza gourmet che unisce l’eleganza e l’intensità delle bollicine di Letrari a raffinati piatti a base di pesce: domenica 22 settembre, all’interno del calendario di eventi di Trentodoc Festival, la cantina Letrari apre le sue porte a tutti i winelover con un brunch esclusivo.
Nella suggestiva cornice del wine garden, l’azienda di Rovereto che ha scritto la storia della spumantistica trentina guiderà gli ospiti alla scoperta dell’arte della vinificazione attraverso abbinamenti sensoriali, intrecci di sapori, texture e giochi di contrasto.
La maestria di Letrari si fonde con le proposte culinarie di Pescheria Toniotti di Rovereto in un viaggio tra i Trentodoc della cantina (scegliendo tra Brut, Brut Rosé e Dosaggio Zero), per un’esperienza unica e di pura poesia per i sensi.
Durante il brunch sarà infatti possibile scoprire attraverso un abbinamento speciale il bouquet aromatico e le note fruttate che ogni etichetta sprigiona.
Il tutto accompagnato dalle note di sax e chitarra degli artisti Rudi Speri e Stefano Menato.
Per chi lo desidera, all’inizio o al termine del bruch sarà possibile visitare la cantina, per rendere ancora più immersiva l’esperienza nel mondo di Letrari.
Per partecipare al brunch, in programma dalle 11 alle 15 di domenica 22 settembre, è obbligatoria la prenotazione entro le 8.00 del giorno dell’evento contattando direttamente la cantina o tramite questo link.
In caso di maltempo l'evento si svolgerà all'interno della cantina.
A proposito di Letrari
Per capire l’importanza della cantina Letrari bisogna parlare in primis del suo fondatore, Leonello Letrari, classe 1931, uno dei maggiori protagonisti del Trentino vinicolo: sua è l’invenzione per la Cantina Bossi Fedrigotti, all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, del Fojaneghe, uno dei primi uvaggi bordolesi d’Italia che subito riscosse un successo straordinario, aprendo orizzonti fino a quel momento impensati.
Ma Leonello Letrari è considerato soprattutto uno dei padri fondatori della spumantistica trentina. Dopo un viaggio in Francia, Leonello propone ai Conti Bossi Fedrigotti di iniziare a produrre Metodo Classico, ma il successo del Fojaneghe era sufficiente per la nobile famiglia lagarina e così Letrari decide di abbandonare l’azienda e creare con quattro amici – Bepi Andreaus, Ferdinando Tonon, Pietro Tura e Riccardo Zanetti – l’Equipe 5, uno spumante Metodo Classico che segna la storia spumantistica italiana (la prima bottiglia è del 1961) e che arriva a vendere mezzo milione di pezzi l’anno.
Il team dei cinque amici, però, dopo alcuni anni si scioglie e Leonello decide finalmente di mettersi in proprio dando vita alla Cantina Letrari, fondata nel 1976 a Nogaredo (TN) con la moglie Maria Vittoria.
Nel 1987 entra in cantina la figlia Lucia, fresca di diploma di enologo alla Fondazione Edmund Mach: Leonello la incoraggia a portare avanti la sua visione personale di Trentino e di Trentodoc, da cui nasce la prima cuvée Letrari e l’idea di creare una selezione dalle uve Marzemino per valorizzare piccole partite di qualità.
Dieci anni dopo, nel 1997, Lucia e Leonello creano assieme il rosso Ballistarius, sintesi perfetta della lunga esperienza professionale paterna e della lungimirante visione della figlia di unire vitigni internazionali e uve autoctone del territorio.
Nel 2000 non inizia solo il nuovo millennio per Letrari, ma è l’anno anche della realizzazione di un sogno: quello dell’edificazione della nuova cantina, che quindi viene trasferita dalla storica sede di palazzo Lodron a Nogaredo a Borgo Sacco di Rovereto, in una struttura modello, rispettosa dell’ambiente e della tradizionale architettura rurale della regione, ricca di tutte le più moderne attrezzature per la vinificazione.
Nel 2017 è l’anno della scomparsa di Leonello Letrari: il testimone passa ufficialmente alla figlia Lucia che oggi guida l’azienda che vede in società anche il fratello Paolo Emilio e la madre Maria Vittoria.
La cantina oggi conta su 12 ettari di vigneti, sparsi lungo la valle dell’Adige, su terreni poveri e rocciosi, che godono di un microclima favorevolissimo, dovuto alla cosiddetta Ora del Garda.
Letrari produce 21 etichette diverse, fra spumanti, vini rossi, bianchi e rosati, ma il fiore all'occhiello sono senza dubbio gli spumanti Trentodoc.