Cartoline di Bruno Lucchi: Menhir, misteri rivolti al cielo
Menhir Museum, Museo della Statuaria preistorica, a Laconi in Sardegna
>
La mia storia personale con i Menhir viene da molto lontano e con un alone di mistero. Il mio ingresso nel mondo dell’arte, come ho già scritto, parte dopo gli anni di studi a Trento prima ed Urbino poi.
I miei primi lavori erano soprattutto opere grafiche e assolutamente figurative, percorso interrotto dalle difficolta incontrate nel provare ad entrare nel mondo del mercato e delle gallerie d’arte.
Da lì la decisione, assieme a Graziella, dopo l’incontro e frequentazione con il maestro ceramista Fior Candido, di avviare una attività artigianale nel mondo delle ceramiche d’uso e di fantasia.
Il lavoro funzionava, tant’è che abbiamo allargato la rete delle vendite anche fuori regione. Cercare e acquistare un laboratorio adeguato anche per dare spazio ai collaboratori che nel tempo abbiamo avuto, diventava vitale per il nostro piccolo mondo e finalmente spostiamo negozio e laboratorio in via Marconi a Levico Terme.
La passione per l’arte è un tarlo difficile da debellare.
Ci ha spinti prima ad aprire la Galleria Falchi e dopo un po’ di tempo a lasciare l’attività artigianale e riprendere il lavoro come artista lavorando con gallerie inizialmente italiane poi francesi, belghe, olandesi, tedesche, austriache e soprattutto a frequentare le fiere d’arte contemporanea anche all’estero.
Ho iniziato utilizzando il materiale che da anni avevo sul tavolo di lavoro. L’argilla.
Creando i «paesaggi» e le «tracce» su fogli di creta utilizzando ossidi e la tecnica dell’ingobbio. Abbandonando il figurativo ed entrando nel mondo dell’astrazione.
I primi lavori tridimensionali sono stati dei menhir contemporanei eseguiti con la tecnica antichissima del colombino.
I menhir, come nell’antichità, si pongono come immobili e fedeli vigilantes del paesaggio e dell’umanità.
Come quelle pietre dal significato misterioso erette dai primi uomini.
I menhir sono presenze fortemente simboliche, scaturite dal ventre della terra e che della terra hanno, dapprima utilizzato la materia l’argilla, per poi passare all’acciaio corten anticipando la figura dell’androgino.
Il menhir è il primo esempio di scultura antropomorfa che gli uomini dell’Europa continentale e dell’Eurasia fino al medio oriente utilizzando la pietra creano delle statue-menhir a volte anche con le sembianze umane. A
partire dalla prima metà dell’età del rame. Stiamo parlando di 2500 anni prima di Cristo.
La Sardegna è al centro di questo mondo, dove, figure tipicamente maschili caratterizzate dalla presenza di un grande pugnale nella parte inferiore si associano figure femminili determinate dalla presenza inequivocabile dei seni, caratteristica che ritroviamo spesso in altre terre con esempi molto simili.
I menhir della Sardegna (in sardo perdas fittas) rappresentano uno dei più affascinanti misteri dell’archeologia.
I monoliti piantati a terra ed eretti verso il cielo compaiono nel Neolitico recente e durante l’Eneolitico, ovvero attorno al III millennio a.C. prima del periodo nuragico.
Sono le prime manifestazioni di grande statuaria, forse, rappresentavano personaggi divinizzati spesso infatti si trovano in aree sacre o funerarie.
Quest’anno finalmente sono riuscito a trovare il tempo, durante la breve vacanza in Sardegna, per una visita al menhir Monte Corru Tundu e altri nella campagna di Laconi e soprattutto al suo splendido «Menhir Museum» dove siamo stati accolti da personale preparato, appassionato e gentilissimo.
Museo, all’interno del Palazzo Aymerich, unico del suo genere con una collezione straordinaria sia per l’interesse scientifico ma soprattutto per la bellezza della grande statuaria antropomorfa preistorica della Sardegna, luci ed allestimento perfetto.
È una visita che consiglio e che a noi resterà nel cuore.
Fino a che avrò fiato continuerò a sostenere e ribadire che la Sardegna è spiagge e coste straordinarie, ma anche una terra archeologica straordinaria da scoprire assieme a tutte le bellezze uniche che solo nell’antica isola si possono trovare.
Bruno Lucchi.
Bruno Lucchi Via Marconi, 87 - 38056 Levico Terme - Trento - [email protected] +39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737 - www.brunolucchi.it https://www.facebook.com/Bruno-Lucchi-1758717671122775/ https://www.instagam.com/lucchibruno/ |