«Elezioni cruciali per il Trentino e l' autonomia» – Di F. Panizza
«Per conservare l’autonomia dobbiamo raccordarci con le formazioni politiche che riconoscono la responsabilità dimostrata»
Queste elezioni sono fondamentali per capire che strada prende la nostra autonomia.
Vorrei subito precisare che quello che noi proponiamo non è un’idea di autonomia «egoista», rinchiusa in se stessa.
Abbiamo dimostrato con i fatti, e il centro sinistra autonomista ne è la bandiera, che sappiamo assumerci le nostre responsabilità fino in fondo, con serietà, rigore e qualità delle nostre scelte.
Fino agli inizi degli anni Duemila, eravamo - dobbiamo riconoscerlo – dei privilegiati, ma in questi ultimi anni le cose sono profondamente cambiate e quello che una volta era un privilegio, sta lentamente diventando una discriminazione.
Siamo stati attaccati durante il governo Lega/Berlusconi dalle leggi sul federalismo che hanno penalizzato il Trentino e l’Alto Adige a favore del sud e delle altre regioni del nord.
Poi il governo Monti ha fatto i tagli lineari che non hanno considerato come da noi sul bilancio della provincia c’è tutta la spesa pubblica, nazionale e locale, mentre nelle altre regioni, anche a statuto speciale, ce n’è solo una parte.
Da noi l’università viene pagata con i soldi del bilancio della provincia, così la protezione civile, i comuni e quant’altro.
Nelle altre regioni l’università la paga lo stato nazionale, le pensioni le paga il bilancio nazionale.
Togliere la stessa percentuale a ogni regione non solo non è equo, ma punisce i virtuosi, quelli che gestiscono bene la cosa pubblica; quelli che non creano deficit; quelli che sono responsabili.
Questa profonda discriminazione deve trovare un modo per essere riparata.
Noi siamo assolutamente convinti che la solidarietà nazionale sia per noi un preciso dovere. Ma questo non vuol dire accettare un sistema che colpisce «a casaccio», con effetti assolutamente iniqui.
Il sistema che vogliamo è quello che sappia tenere in debita considerazione le competenze realmente esercitate, la spesa pubblica territoriale consolidata (e non solo quella regionale), il peso delle dimensioni (che non consente economie di scala), il rapporto con la capacità di produrre ricchezza e di governare in modo serio e adeguato.
Per noi Trentini si apre un capitolo importante, dobbiamo riprendere la bandiera della nostra autonomia, fermi nei nostri riferimenti che per noi significano equità, e non arbitrio, responsabilità e non spreco, attenzione all’autogoverno e alla gestione oculata delle risorse.
Riferimenti che ci impongono di essere solidali , anche accettando i necessari sacrifici, ma nella consapevolezza che Governo e Parlamento adottino un criterio sensato e ancorato a criteri oggettivi, non differenziato a seconda del peso politico o degli interessi in gioco.
Noi vogliamo crescere con i nostri mezzi; vogliamo l’autonomia, perché significa contare sulle proprie forze; non vogliamo privilegi, ma la possibilità di determinare da noi stessi il nostro destino e il ruolo che intendiamo giocare sullo scenario nazionale.
Per queste ragioni, se dalle prossime elezioni uscirà vincente la nostra alleanza, potremo star certi che l’azione corrosiva che come Trentino abbiamo sperimentato fino ad oggi potrà finire, o per lo meno cambiare di segno.
Mentre se vincerà Berlusconi, l’accoppiata Maroni-Bossi, o ancora Grillo, per la nostra autonomia si apriranno pagine ancora più difficili. Riprendiamoci il nostro destino, facendo vincere le forze che sostengono i valori dell’autonomia, al servizio del Trentino e dell’intero Paese.
Franco Panizza