Il CDA di Mediocredito approva il bilancio 2014

La Banca per l’impresa reagisce alla debolezza della domanda di investimenti. L’utile netto risente ancora del costo del rischio.

Nel corso del 2014, in Italia, non si sono ancora concretizzati i preannunciati segnali di ripresa e Mediocredito ha – in parte - risentito della debolezza delle richieste di impiego per investimenti da parte delle piccole e medie aziende.
Ciononostante, la Banca non ha fatto mancare il proprio sostegno creditizio ai programmi di sviluppo delle attività delle imprese, puntando a mantenere stabile la propria posizione in termini economici e di quote di mercato.
Ciò ha portato ad una fase di crescita dei volumi di operatività, in particolare nel territorio regionale, con un aumento delle nuove concessioni e delle erogazioni.
Sotto il profilo economico, la Banca ha registrato un calo del margine di intermediazione rispetto al 2013, ma la dinamica stabile dei costi operativi, su livelli medi storici già contenuti, ha consentito di consolidare un rapporto cost/income (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) che rimane attestato su livelli di eccellenza.
Le rettifiche nette sulle attività (ovvero le svalutazioni di crediti in sofferenza) sono diminuite rispetto al 2013 grazie ad un rallentamento nella dinamica di crescita delle partite non performing.
Il risultato netto di periodo - pur penalizzato dall’accresciuto carico fiscale – ammonta a circa 1,4 milioni di Euro, in crescita del 7,3% rispetto ai livelli del 2013.
 
 L’attività 
Nell’ anno 2014 si è registrata una ripresa dei volumi di nuovo credito concessi (+18,9% per numero di operazioni e +11,4% per importo complessivo) e dei conseguenti livelli di erogazioni (+12,1% in valore).
La ripresa è stata particolarmente significativa in Regione dove l’incremento delle concessioni di nuovo credito ha raggiunto il 75,4% e le nuove erogazioni sono cresciute del 46,8%.
All’interno delle attività di banca di investimento, pur nel permanere di un quadro di generale debolezza del comparto delle operazioni di finanza straordinaria, si è stabilizzato l’apporto delle commissioni da servizi e consulenza alle imprese mentre, quanto all’attività in equity, si sono registrate plusvalenze per la cessione di due partecipazioni ed una crescita dei dividendi.
I crediti verso la clientela hanno evidenziato complessivamente un calo del 5,9% rispetto al passato esercizio, a causa soprattutto di anticipate estinzioni di operazioni, di importo significativo, in essere con controparti pubbliche locali.
Per ripartizione geografica, il Trentino Alto Adige si conferma il principale mercato della Banca: qui è concentrato il 46,1% del totale del portafoglio crediti, per il resto distribuito tra Veneto (23,7%), Lombardia (11,3%), Emilia Romagna (10,3%) e altre aree (8,6%).
Sempre elevati ed ancora in crescita i coefficienti patrimoniali della Banca, più che allineati alle previsioni di Basilea III.
 
 La sinergia con il credito cooperativo 
Prosegue su più fronti il consolidato rapporto con il sistema del credito cooperativo: al contingente lieve rallentamento dell’operatività negli impieghi in sinergia con il sistema stesso si contrappone un continuo e solido contributo del credito cooperativo nelle attività di provvista ed in altre aree di supporto.
 La provvista 
Nel 2014 la provvista non ha presentato particolari criticità ed i nuovi flussi per 272 milioni di euro sono stati incentrati  per oltre un terzo sull’emissione di prestiti obbligazionari, in gran parte collocati su istituzioni regionali di sistema, e per il resto dal ricorso al programma TLTRO della BCE, a fondi BEI e Cassa Depositi e Prestiti ed a depositi da Banche del Sistema del Credito Cooperativo.
 La redditività 
Dopo la continua crescita degli ultimi esercizi, trainata dal rendimento del comparto titoli, il 2014 è stato un anno di flessione del margine di intermediazione, che si è assestato a 27,6 milioni di Euro ( -10,7 % rispetto al 2013), con una sostanziale stabilità dei costi operativi sui contenuti livelli storici.
In merito alla rischiosità degli impieghi, la dinamica complessiva dei crediti deteriorati lordi ha manifestato una crescita molto contenuta ed inferiore alla media del sistema (+3,4% rispetto al 2013)  con un’incidenza sul totale dei crediti attestatasi al 16,1% (dal 15,1% del 2013).
Dopo rettifiche di valore ancora consistenti (circa 15 milioni di euro) ed un accresciuto carico fiscale,  l’utile netto risulta pari a 1,386 milioni di Euro, in lieve crescita (+7,3%) rispetto al risultato al 31 dicembre 2013 (1,291 milioni di Euro).
 Le prospettive strategiche 
Il contesto macroeconomico e le revisioni normative in corso richiedono alle banche di minore dimensione un particolare sforzo strategico per individuare sinergie utili a consentire loro un’efficace presenza sul mercato e spazi concreti di sviluppo della loro attività.
Ne consegue che il core business di Mediocredito, rappresentato dalla sua attività di credito alle imprese che ha storicamente rappresentato il suo punto di forza, richiede che la Banca, in prospettiva, venga inserita in un ambito più ampio di offerta complessiva.
Spetterà al nuovo Consiglio di Amministrazione portare a termine il lavoro svolto negli ultimi anni per assicurare a Mediocredito un nuovo assetto di governance, che possa enfatizzare le potenzialità della Banca e rafforzare il suo ruolo di sostegno all’economia regionale.