L’autonomia del Trentino oggi – Di Mauro Marcantoni – 8

Nota sul contesto storico degli anni Cinquanta

Nel corso degli anni Cinquanta i risultati delle elezioni regionali in Trentino-Alto Adige furono indicativi del consenso sulle posizioni rispettivamente trentina e sudtirolese riguardo le questioni dell’autonomia, tra volontà di convergenza e conflitto. 
In Trentino si assistette a una significativa crescita della Democrazia Cristiana, sia nel collegio di Trento che in quello di Bolzano.

Se nella tornata del 1948, in particolare, la DC locale ottenne il 57,64% a Trento e il 10,78% a Bolzano, quattro anni più tardi, nel 1952, arrivò a totalizzare rispettivamente il 63,8% e il 13,72%, con un ulteriore incremento per entrambi i collegi nelle elezioni del 1956, quando lo scudo crociato locale raggiunse il 67,69% a Trento e il 14,35% a Bolzano.
 
Parallelamente, invece, la SVP perdeva consensi passando dal 67,6% del 1948 al 64,76% del 1952 e al 64,4% del 1956.
Quanto ai movimenti autonomistici, il PPTT (Partito Popolare Trentino Tirolese), dopo l’exploit del 16,83% alle prime elezioni, retrocesse vertiginosamente al 6,17% nel 1952, piombando al 4,34% del 1956.
 
Per quel che riguarda i partiti nazionali, merita un cenno particolare il Partito Comunista, che ottenne nel 1948 il 5,35% a Trento e il 3,96% a Bolzano, mantenendo sostanzialmente le posizioni alle successive elezioni del 1952, totalizzando rispettivamente il 5,59% a Trento e il 3,07% a Bolzano.
Nelle elezioni del 1956 si registrò un calo in entrambe le province (3,99% a Trento e 2,18% a Bolzano).

Rielaborazione giornalistica dei contenuti del volume di Mauro Marcantoni STORIA, della Collana Abitare l’Autonomia - IASA Edizioni, Trento.