Oggi la Giornata in ricordo delle vittime e dei caduti trentini
Il 14 aprile è diventata la data per celebrare i combattenti caduti sia per l’Impero che per il Regno d’Italia
La Provincia autonoma di Trento, per il tramite del suo presidente, ricorda il 14 ottobre sottolineando l'importanza della Giornata in ricordo delle vittime e dei caduti trentini, istituita dalla legge provinciale 11/2017 il 14 ottobre di ogni anno.
Una ricorrenza che non solo svolge la sua funzione di richiamo alla coscienza civica del popolo Trentino affinché non dimentichi le proprie radici, ma che assume un significato particolare in tempi come quelli che stiamo vivendo e che purtroppo sono scanditi da un'escalation di violenza e di conflitti non lontani da noi.
Ricordare il passato è esercizio difficile e talvolta doloroso, ma indispensabile per cercare di non ripetere errori che lasciano cicatrici indelebili.
Il 14 ottobre diventa quindi una data dalle forti valenze simboliche e per comprenderle occorre ritornare al momento in cui scoppiò la prima guerra mondiale, quando il Trentino faceva parte dell'Impero austro-ungarico e confinava con il Regno d'Italia.
Nell'estate del 1914 migliaia di trentini furono richiamati alle armi e inviati sul fronte orientale, in Galizia (territorio oggi diviso fra Polonia e Ucraina), per combattere contro l'esercito russo.
Nel corso della Grande Guerra furono 60.000 in totale i trentini arruolati, circa 12.000 non tornarono. Un anno dopo, nel maggio del 1915, la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria portò il conflitto nelle case dei trentini.
Con l'apertura del fronte meridionale le zone di confine vennero evacuate. Furono oltre centomila i profughi sfollati, la maggioranza nell'entroterra dell'Impero austro-ungarico, principalmente nei campi di Braunau e Mitterndorf e nei Paesi della Boemia e della Moravia, altri furono evacuati dall'esercito italiano nel Regno d’Italia.
La data scelta ricorda entrambi questi aspetti: nell'autunno del 1914 vi furono scontri sanguinosi sul fiume San, in Galizia, nel corso dei quali morirono molti soldati trentini, di contro nel novembre del 1915 entrarono i primi trentini nella «città di legno» di Braunau, il baraccamento destinato ai profughi evacuati allo scoppio della guerra con l’Italia.