Passi dolomitici, progetto pilota di chiusura oraria nel 2017
Valorizzare i passi dolomitici puntando su raggiungibilità e mobilità sostenibile
Da mesi un gruppo di lavoro formato da rappresentanti delle Province di Bolzano e Trento, nonché dei comuni interessati, sta lavorando ad un progetto di mobilità e raggiungibilità sostenibile dei passi inseriti nel patrimonio mondiale UNESCO, cercando di far combaciare le esigenze di turisti, residenti e operatori economici.
Il tutto partendo dalla mole di dati contenuti in un ampio studio realizzato dall'EURAC in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO.
«Si tratta di elaborare una strategia comune fra tutte le forze in campo – ha sottolineato l'assessore altoatesino Florian Mussner – puntando non solo sul trasporto pubblico, con l'ulteriore ampliamento della flotta di mezzi a bassissime emissioni inquinanti, ma anche sul sostegno ad auto e biciclette elettriche.
«In quest'ottica, un ruolo fondamentale dovranno svolgerlo gli impianti a fune, che sono il mezzo di trasporto più eco-compatibile che esista.»
Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso anche l'assessore all'ambiente Richard Theiner, il quale ha sottolineato che «un progetto di mobilità sostenibile è assolutamente necessario, e di ciò ne potranno trarre beneficio principalmente la natura e il paesaggio di uno dei luoghi più belli del mondo».
Il primo concreto punto di partenza sono i Greendays previsti per l'estate del 2017.
«Si tratta di un progetto pilota – ha spiegato Theiner – che interesserà Passo Sella. In alcune fasce orarie di un giorno fisso alla settimana, la strada sarà aperta solamente al traffico di ciclisti e pedoni.»
Secondo l'assessore trentino Mauro Gilmozzi, l'obiettivo deve essere quello di «impostare un nuovo stile di vita per turisti e residenti, che possa rendere anche più attrattive le Dolomiti.
«Le chiavi – ha detto Gilmozzi – sono tre: il lavoro di rete, una gestione armonica e più semplice della questione, e una mobilità ancora più integrata. La chiusura a fasce orarie programmata per il 2017 ci farà capire cosa significa veramente un passo dolomitico senza auto.»
«Bisogna poi passare – ha aggiunto Gilmozzi – dalla semplice regolamentazione della viabilità a un governo complessivo dei flussi di traffico.
«Questo vuol dire essere consapevoli che la natura stessa del traffico è cambiata, poiché non esistono più soltanto automobili, ma anche motociclette e biciclette, mezzi pubblici e impianti a fune.
«Dobbiamo quindi perfezionare un sistema di mobilità,integrata capace di offrire al turista un modo diverso di muoversi in queste delicate zone.»
Una terza pista di lavoro riguarda infine le modalità di regolazione di questo attraversamento.
«Qui – ha spiegato Gilmozzi – proponiamo l'istituzione di alcune giornate, vere e proprie "green days", per sperimentare modalità innovative di gestione dei flussi di traffico, pensando ad esempio a eventi che sappiano richiamare più persone ma meno automobili.»