Elezioni comunali del 20/21 settembre 2020 di Paolo Farinati
A Rovereto i dati disponibili ci consentono alcune sintetiche prime considerazioni
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Sono trascorse poche ore dalla chiusura dello scrutinio delle elezioni comunali del 20 e 21 settembre, ma i dati disponibili ci consentono sin d’ora alcune sintetiche prime considerazioni.
Mentre Trento ha già il suo Signor Sindaco, sinceri complimenti a Franco Ianeselli, noi a Rovereto siamo ancora innanzi ad un bivio, comunque, assolutamente democratico: per la scelta del primo cittadino abbiamo bisogno di tornare alle urne domenica 4 ottobre per il ballottaggio tra Francesco Valduga, fermo sotto il 48% al primo turno, e Andrea Zambelli, che ha raccolto poco più del 31%.
Rovereto si conferma città assai divisa, abbiamo potuto scegliere tra oltre 500 candidati al Consiglio comunale, distribuiti in ben 17 liste, due record storici e non certo del tutto positivi.
Ne consegue che il prossimo Consiglio comunale sarà suddiviso tra molte liste come non mai. Aggiungo che la presenza femminile, comunque vada il ballottaggio, sarà al massimo di 7/8 rappresentanti, un dato non proprio edificante.
Il consigliere comunale eletto con le maggior numero di preferenze personali è Willy Angeli della Lega, ben 297.
Domenica e lunedì hanno votato 20.220 elettori roveretani, pari al 63,71%, 9.573 maschi e 10.647 femmine, rispetto ai 18.840 del 2015 pari al 62,74%.
In sintesi, hanno votato 1.380 cittadini in più rispetto a cinque anni fa. Sono però diminuiti i numeri delle preferenze personali espresse dagli elettori.
Il PD scivola sotto il 15% e chiude ad un «misero» 14,83%, raccogliendo ben mille voti in meno rispetto alle elezioni comunali del 2015 dove ottenne un lusinghiero 21,45%.
Per il Partito Democratico è il peggior risultato di sempre a Rovereto. Qui vi è bisogno di un confronto aperto, politicamente e intellettualmente onesto.
L’unica consolazione, ma assai importante, è che le più votate nel PD sono tre donne: Giulia Robol, Micol Cossali e Miriam Francesconi, tutte oltre le 200 preferenze.
Ma, come già scritto, le donne elette alla fine saranno ancora una volta una oggettiva minoranza.
La Lega chiude ad un onorevole 13,76% ed è il secondo partito in città, guadagnando tre punti percentuali e circa 630 voti in più rispetto al 2015.
È la lista che ha portato significativamente più consensi al candidato a Sindaco Andrea Zambelli, ben oltre il doppio dei voti raccolti dalla lista di Fratelli d’Italia ferma al 6,16%.
Il M5S conosce qui a Rovereto una indiscutibile «batosta». Nonostante la buona volontà e l’entusiasmo del candidato a Sindaco Alessandro Dalbosco, ottiene il 3,24% contro quasi l’8% del 2015, ben 765 voti in meno.
Si prefigura, salvo eventi anche nazionali ad oggi imprevedibili, un futuro assestamento del Movimento su numeri politicamente e amministrativamente poco influenti.
La storica lista «civica giallo-verde» con la torre, scende in terza posizione tra le forze politiche in città, perdendo ben oltre 1.300 voti rispetto alle elezioni del 2015 e passando dal 18,52% di allora, secondo partito in Consiglio comunale, al 10,14% di oggi.
Rovereto Futura Partecipazione e Solidarietà conquista ben 1.189 voti, attestandosi al 6,71% e in quinta posizione tra le liste che saranno in Consiglio comunale della Città della Quercia, contribuendo in maniera determinante all’affermazione nel primo turno della coalizione del Sindaco uscente Francesco Valduga.
Il PATT, nonostante le ataviche divisioni interne, si mantiene appena sopra al 4%, comunque onestamente poca cosa per chi aveva beneficiato della Presidenza della Giunta provinciale fino a pochi anni fa.
La candidata a Sindaco Gloria Canestrini, unica donna, chiude ben supportata dalle sue due liste poco sotto ad un dignitoso 14% dei consensi dei roveretani.
Qui spicca il raddoppio della lista Europa Verde Rovereto, che con 1.473 voti, pari al 8,31% è la quarta forza politica cittadina.
In Consiglio comunale, accanto al veterano Ruggero Pozzer, ci sarà un’altra donna Bianca Maria Gaifas, con oltre cento preferenze personali.
L’altro candidato a Sindaco del centro-destra Marco Zenatti, raccoglie quei pochi ma sufficienti consensi per ritornare ancora una volta ad occupare quello scranno suo da ormai molti anni a Palazzo Pretorio.
Per le altre liste e gli altri candidati ci limitiamo ad un sincero plauso e ad un vivo ringraziamento per l’impegno, le capacità, il coraggio, la generosità e le idee messe in campo.
Su questi valori, del resto, si fonda la nostra democrazia. E qui Rovereto, per i toni usati e per il rispetto mostrati da tutti i candidati, si è certamente guadagnata un voto più alto rispetto a Trento.
Ora si riparte, tutto può succedere nei prossimi giorni, tocca nuovamente e liberamente alle donne e agli uomini di Rovereto scegliere il loro prossimo Sindaco.
La città ha bisogno di rinnovate visioni e di rinnovati obiettivi, senza peraltro rinnegare quanto di buono fatto nel passato.
Sta alle donne e agli uomini intelligenti, generosi e determinati che siederanno nella prestigiosa Sala Valeriano Malfatti di Piazza Podestà fare del loro meglio e mostrare a tutti noi che ancora una volta Rovereto è viva, è bella e ce la farà a costruire un suo nuovo equo meritato benessere.
Paolo Farinati