Ottantesimo anniversario dalla morte di Santa Paolina

Una messa, una mostra e la proiezione del documentario curato da Carlo Bridi «Madre Paolina, la santa degli emigranti»

Si sono concluse sabato sera con due eventi le manifestazioni organizzate dall’Unità Pastorale Santa Paolina e da un apposito comitato organizzatore voluto dal Comune le importanti ricorrenze di quest’anno: i vent’anni dalla canonizzazione avvenuta il 19 maggio 2002 e l’80° dalla morte avvenuta il 9 luglio 1942.
Il Comune della Vigolana che con Vigolo Vattaro, nel 1865 ha dato i natali a Santa Paolina, al secolo Amabile Lucia Visintainer, ha voluto celebrare con tanti eventi queste ricorrenze coinvolgendo grazie anche alla parrocchia diretta da don Giorgio Gabos ed alle suore della comunità di Santa Paolina tutti i paesi dell’Altipiano.
 
Incontri, mostra sulla vita e le opere della Santa, si sono susseguite da fine aprile fino al 9 luglio. L’obiettivo era quello di far meglio conoscere la vita e le opere dell’unica santa trentina. Ebbene, per ammissione di tutti i protagonisti questa volta il risultato si è ottenuto.
La popolazione ha risposto molto bene ed anche la mostra è stato un successo.
Il 9 luglio anniversario della morte, è stata celebrata la Santa Messa nella chiesa parrocchiale, presieduta dall’Arcivescovo emerito mons. Luigi Bressan e concelebrata dal vescovo missionario mons. Giuseppe Filippi e da 2 padri Venturini brasiliani presenti a Trento per il loro capitolo.
 
Mons. Bressan in una dotta omelia parlando di Santa Paolina, ha affermato fra l’altro: «sorprende la venerazione di cui fu circondata la sua persona, quasi illetterata, volitiva, ma non promotrice di opere straordinarie in un’epoca feconda di grandi congregazioni religiose.
«Ma nonostante ciò è stata la prima donna canonizzata dell’intero Brasile, grande 27 volte l’Italia, ma anche l’unica santa trentina nei 17 secoli di storia del cristianesimo.
«Anche in Brasile Amabile seppe crescere nella fede e testimoniarla agli altri emigrati.
«Accettò l’invito di Gesù a vivere la fedeltà ed anzi ad annunciare il suo Vangelo a ogni creatura, in tutto l’orbe terrestre.»
 
Santa Paolina oggi parla a noi così.
«Voi mi venerate, ma avete il coraggio di dirvi ed essere cristiani nella società di oggi tanto secolarizzata? Oppure lo siete soltanto quando un sacerdote vi riunisce in preghiera? Ecco come il suo messaggio è veramente attuale proprio oggi.»
Dal canto suo mons. Filippi, dopo un riferimento al fatto che i santi - com’è il caso di Santa Paolina - hanno una particolare attenzione ai poveri, deboli, malati ed emarginati, con una grande capacità di relazionarsi con tutti, ha portato l’esempio dei profughi del Sud Sudan accolti nel West Nile Ugandese, 1.5 milioni di persone che senza tante discussioni e questi profughi sono ancora lì.
Santa Paolina, ha concluso, è un grande esempio del fatto che la fratellanza è un antidoto all’indifferenza, all’abbandono, alla marginalizzazione, alla guerra.
 
A seguire, sul sagrato della chiesa parrocchiale di San Giorgio, la proiezione del documentario curato da Carlo Bridi: Madre Paolina, la santa degli emigranti, che grazie a diverse interviste anche a personaggi che hanno avuto un ruolo molto importante nella canonizzazione di madre Paolina, come l’ex vicario generale mons. Guido Bortolameotti e la postulatrice della causa suor Celia Cadorin che ci hanno lasciati da molti anni, permette di ricostruire con puntualità la vita e le opere di questa santa, nonché gli eventi organizza per le varie tappe: beatificazione, canonizzazione, giornate di ringraziamento ecc.