Era tornato dalla prigionia il 2 giugno, giorno del referendum
La storia di Aldo Farinati, nato a Lizzanella e per tre anni al fronte della Seconda Guerra Mondiale e poi prigioniero in Scozia
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Aldo Farinati, nato a Lizzanella il 2 dicembre 1920, dopo aver vissuto dal 1923 al 1937 vicino a Tolosa nel sud della Francia, dove era emigrata l'intera sua famiglia, nel settembre del 1939 parte per il servizio militare, entrando nel 62° Reggimento di Fanteria Motorizzata - Divisione Trento.
Dopo vari campi di addestramento fatti in val di Fiemme e sui pendii del Gruppo del Baldo veronese, viene trasferito a Cavour in Piemonte, sul fronte francese.
La Seconda Guerra mondiale è purtroppo cominciata.
Il 13 marzo 1941 l'intera Divisione salpa da Napoli per Tripoli: Aldo e decine di migliaia di altri giovani sono chiamati a combattere sulle coste del nord Africa, tra Tunisia, Libia ed Egitto.
La sfida tra Rommel e Montgomery conosce esiti alterni, la costante è purtroppo solo la morte di moltissime giovani vite, spentesi tra quelle oasi e su quei deserti.
Nella tarda estate del 1943 Aldo viene fatto prigioniero dalle truppe inglesi e trasferito in nave a Glasgow.
Dopo alcuni giorni trascorsi all'interno dello storico stadio in legno della città scozzese, viene trasferito in un campo di lavoro ad Ashford, vicino a Stock on Trent, nel cuore dell'Inghilterra.
Vi rimane per quasi tre anni, ha il merito di imparare la lingua inglese, si fa molti amici anche tra i giovani del posto.
Sulla base degli accordi sottoscritti dagli Stati dopo la fine del conflitto, Aldo e gli altri prigionieri italiani a fine maggio del 1946 possono ritornare a casa.
Aldo arriva a Rovereto nella tarda mattinata proprio del 2 giugno 1946.
Riabbraccia dopo sei anni e mezzo la madre Eletta, il padre Mario e i fratelli Ugo, Ivonne, Giancarlo e Gina, e si reca immediatamente a votare.
Per la Repubblica naturalmente, lui socialista fin da giovanissimo.