Il libro della settimana – Di G. de Mozzi
Titolo: Io confesso Autore: Grisham John Editore: Mondadori 2010 (collana Omnibus stranieri) Traduttore: Lamberti N. Pagine: 437, rilegato
IL CONTENUTO
Quando in una fredda mattina d'inverno uno sconosciuto si presenta
nella sua parrocchia e chiede insistentemente di vederlo, il
reverendo Keith Schroeder non può immaginare che quell'incontro
cambierà la sua vita per sempre.
L'uomo si chiama Travis Boyette, ha subito varie condanne per reati
sessuali, è in libertà vigilata e sostiene di custodire da molti
anni un terribile segreto che è deciso a confessare.
Perché proprio adesso? Dice di avere un tumore incurabile al
cervello e di volersi liberare dal peso che grava sulla sua
coscienza.
Con la sua testimonianza potrebbe scagionare Donté Drumm, un
giovane di colore condannato a morte in una piccola città del Texas
per l'omicidio di una ragazza bianca il cui corpo non è mai stato
ritrovato.
Boyette afferma di sapere chi è il vero assassino, ma non ha
intenzione di rivelarlo a nessuno se non al reverendo Schroeder.
Mancano quattro giorni all'esecuzione. Basteranno per salvare
Donté, o almeno per una sospensione della condanna?
«Io confesso» è un thriller dal ritmo teso che riconferma profondo
interesse di John Grisham per i grandi temi sociali e di attualità,
offrendo un'amara riflessione sul sistema giudiziario americano e
soprattutto sulla pena di morte.
IL COMMENTO
«Senta, reverendo, io ho fatto cose terribili, ma ce n'è una in
particolare che mi tormenta da parecchi anni. Devo confidarmi con
qualcuno e non ho nessun altro posto dove andare. Se io le parlo di
un crimine terribile che ho commesso anni fa, lei non può dirlo a
nessuno?»
Questa frase da sola dà la chiave di lettura del romanzo di Grisham
ed è ricca di interesse da invogliare qualsivoglia lettore a
leggerlo.
Il punto è che comunque qualsiasi libro di Grisham va letto, bello
o brutto che sia. E anche questo va letto.
È interessante e piacevole, ma privo di suspance. Non si capisce
come andrà a finire, questo è vero, ma il tutto si svolge con una
certa monotonia.
In più, l'autore ha inserito lunghe pagine di verbali del processo
che francamente non interessano molto il lettore quanto invece lo
interesserebbero l'azione, la dinamica del racconto e degli
avvenimenti.
Insomma, consiglio di leggerlo, perché si lascia leggere, ma non
aspettatevi di restare svegli per vedere come va avanti.