«Associazione Castelli del Trentino» – Di Daniela Larentis

Andrea Contrini nell’incontro del 2 marzo 2023 presenterà il libro «Nel regno della Notte: i castelli del Trentino tra paesaggio e leggenda» – L’intervista

Castel Belasi in val di Non - © Photo Andrea Contrini.
 
Prosegue con un altro interessante appuntamento il ciclo di incontri organizzato dall’Associazione Castelli del Trentino, curato dal presidente dell’Associazione, l’archeologo Andrea Sommavilla, responsabile del Servizio biblioteca e attività culturali del comune di Borgo Valsugana.
Protagonista della serata di giovedì 2 marzo 2023, che avrà come sempre luogo alle ore 20.30 a Mezzolombardo, Sala Spaur, Piazza Erbe, il fotografo professionista Andrea Contrini, esperto di fotografia notturna, il quale presenterà uno splendido volume dedicato ai castelli del Trentino tra paesaggio e leggenda, dal titolo «Nel regno della notte».
 
Da oltre trent’anni l’Associazione è attiva nell’ambito culturale provinciale soprattutto attraverso pubblicazioni, convegni e cicli di conferenze su tematiche storiche e storico-artistiche che vengono seguiti con attenzione dal pubblico e dalla stampa. Le iniziative proposte godono del patrocinio della PAT e della Regione, sono inoltre riconosciute valide ai fini dell’aggiornamento del personale docente da parte dell’Iprase. Continua la collaborazione con l’Accademia roveretana degli Agiati e con la Società di Studi trentini di Scienze storiche.
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
 

L'autore delle fotografie Andrea Contrini.
 
Andrea Contrini.
Nato a Rovereto in Trentino nel 1982, ha dedicato diversi progetti fotografici all’esplorazione del territorio e alla sua storia attraverso i quali, spaziando dall’architettura al paesaggio, le tracce del passato riaffiorano nel presente.
È autore dei volumi «I Guardiani del Silenzio» (2015), «Echi nel Silenzio» (2017, Menzione Speciale Trentino del Premio ITAS del Libro di Montagna 2018) e le «Fortezze Bastiani della Val d’Adige»(2021).
I suoi lavori sulle vestigia dei due conflitti mondiali sono apparsi sulle pagine web di National Geographic Italia. Collabora con agenzie fotografiche e tiene corsi di fotografia.
Abbiamo avuto in piacere di porgergli alcune domande.
 

Andrea Contrin - Nel Regno della Notte – Copertina.
 
Quando è nata la passione per la fotografia?
«Nel 2010, durante un viaggio in Normandia nei luoghi D-day; da bravo turista avevo con me una fotocamera tascabile per le classiche foto ricordo che poi invece diventò il mezzo con cui scoprire quei luoghi e la loro storia.
«Tornato a casa nel giro di un mese acquistai la prima reflex, testandola tra le fortezze della Grande Guerra di Folgaria e Asiago: con esplorazioni all'Indiana Jones, cominciai così a realizzare dei progetti rivolti alla conoscenza del territorio e delle sue vicende storiche attraverso l'interpretazione fotografica del paesaggio.»
 
Quali sono i soggetti o le situazioni da cui trae generalmente maggior ispirazione?
«Probabilmente quei luoghi segnati dalle vicende umane, caricati di significati profondi; talvolta basta l’osservazione del paesaggio (come sul monte Pasubio, letteralmente crivellato e plasmato dall'antropizzazione bellica), altre volte l’ispirazione arriva attraverso lo studio e la ricerca bibliografica.»
 
Lavora più sull’«impressione» o sulla «descrizione»? Quale dei due approcci sente più vicino al suo modo di fare fotografia?
«Dipende dalla tipologia del progetto, generalmente cerco di mescolare i due approcci. La forza di alcuni lavori sta proprio nel saper mostrare suggestioni e riflessioni personali inserendole nel contesto reale. In altri scelgo di dare campo libero all'interpretazione, come nel caso de Nel regno della notte
 

Castel Ivano in Valsugana - Foto © Andrea Contrini.
 
Come ci si approccia alla fotografia notturna?
«La fotografia di notte richiede un approccio mentale diverso da quello della fotografia diurna: nel buio quasi totale fattori come l'inquadratura, l'esposizione e il tipo di illuminazione richiedono studio e pianificazione. E poi apertura mentale e voglia di sperimentare: la maggior parte delle foto è realizzata con tempo di posa di dieci, venti minuti o più.
«Questo intervallo di attesa, nell'oscurità e nel silenzio, consente di percepire il presente oltre la frenesia del quotidiano. È qualcosa che spinge a pensare, a immaginare in modo nuovo ed è parte di un processo creativo che si riflette nell'immagine finale.»
 
Quando è nato il progetto «Nel Regno della notte»?
«È nato durante la lettura di un libro sul Trentino: alcuni capitoli riguardavano storie di folclore popolare di torri e rovine medievali. A un certo punto mi sono posto una domanda: Si potrebbe trasformare l'immaginario in immagine?.
«Leggenda e fotografia notturna hanno molto in comune: entrambe offrono una visione ammantata di mistero. Da qui l'idea di avventurarmi nella notte per raccontare i castelli, utilizzando l'oscurità come una grande tela su cui tessere trame di luce e colori, creando atmosfere e suggestioni scaturite dalle letture.»
 

Castel Toblino in valle dei Laghi - Foto © Andrea Contrini.

Il volume come è strutturato?
«Nel volume sono trattati oltre un centinaio di castelli trentini: da quelli più celebri a quelli scomparsi dalle carte geografiche. Ognuno è presentato con una fotografia accompagnata da una leggenda (tutte riscritte da me per adattarle al formato di un libro fotografico, ovviamente mantenendone i contenuti), unitamente a un paragrafo sulle vicende storiche.
«Si parte dalle valli del Noce, proseguendo per quella dell'Adige, per le Giudicarie, concludendo in Valsugana e nel Primiero: una sorta di viaggio ideale per i quattro angoli della provincia.
«I testi di introduzione mettono in luce le finalità del progetto (completamente autoprodotto), un focus sull'evoluzione castellana e il suo contesto storico, sul folclore delle genti trentine e note sulle tecniche fotografiche adottate.»
 
Nell’incontro di giovedì 2 marzo su quali aspetti focalizzerà maggiormente l’attenzione?
«La presentazione consisterà in una proiezione delle fotografie più rappresentative del libro, le quali saranno accompagnate da aneddoti sulla loro realizzazione, sulla ricerca storica e ovviamente da tante leggende.»
 
A cosa sta lavorando/progetti futuri?
«Al momento sto tenendo corsi di fotografia, alcuni rivolti a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo, altri più avanzati sullo scatto notturno a lunga esposizione. Il prossimo progetto è ancora in cantiere ma riguarderà le fortezze della Grande Guerra in Valsugana, tra fotografia di paesaggio, architettura e notturna.»

Daniela Larentis – [email protected]