Le mie isole: Creta – Di Luciana Grillo
Qui nacque la civiltà millenaria che diede origine alla cultura occidentale
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La sola idea di sbarcare a Creta mi emozionava. Ho ripensato a Minosse e a Teseo, ad Arianna e al Minotauro, a un’isola che è culla di una civiltà millenaria i cui primi colonizzatori furono forse gli Ittiti.
Qui nacque la scrittura, qui fu trovato dagli archeologi nel 1908 un disco - il Disco di Festo - di terracotta sui cui lati sono impressi disegni simbolici: 123 su una faccia, 118 sull’altra.
Segni e graffiti furono interpretati - o almeno si tentò di interpretarli - negli anni ’50 del secolo scorso e si concluse che si trattava di un greco arcaico, più antico di quello di Omero.
Prima tappa: Cnosso, il mitico palazzo reale, cercato dai grandi Schliemann ed Evans alla fine del 1800, quando Creta si liberò del dominio turco e fu possibile agli studiosi acquistare i terreni.
Così si scoprì che il palazzo fu distrutto nel 1.700 a. C. dallo tsunami provocato da un’eruzione vulcanica catastrofica che aveva colpito l’isola di Santorini.
Evans trovò ben tre palazzi sovrapposti in cui avevano abitato i Minosse, nome che non è solo del re, padre leggendario di Arianna e del Minotauro, ma che indica invece il ruolo (come re o faraone) ricoperto.
Dovunque, immagini del toro, simbolo dell’isola, segno di forza e fertilità.
Cnosso è una località particolare, protetta dal monte Ida, dove nacque Zeus.
La leggenda racconta che Zeus, innamoratosi di Europa, la rapì e la portò sull’isola. Dal loro incontro nacque Minosse, sposo di Pasifae, figlia del Sole.
Ascoltare la guida è come tornare a scuola, rivedere le pagine dei libri ricchi di illustrazioni, cercare fra le pietre e le colonne dell’antico palazzo il filo di Arianna, guardare in alto per individuare Dedalo e Icaro in volo.
Si torna in centro per la visita imperdibile del Museo Archeologico: nuovo tuffo nel passato, nuove emozioni guardando oggetti dal fascino straordinario, reperti dell’epoca minoica e poi, via via, vasi, coppe, bronzi, oggetti provenienti da santuari, ceramiche, affreschi… temo che la sindrome di Sthendal mi agguanti, non uscirei più, non mi interessa granché sapere che Creta è la quinta isola del Mediterraneo per grandezza, che è una rinomata stazione turistica, che offre panorami imperdibili, chiese suggestive, una fontana dal nome veneziano «Morosini», il Municipio ospitato nel circolo dei nobili veneziani, il Castello a mare, anche questo veneziano.
Creta è un mondo, il mondo dei miti e delle guerre, delle vele nere che indussero Egeo al suicidio, del Labirinto di Dedalo e delle ali di Icaro, il ragazzo che voleva raggiungere il sole… ma la cera si sciolse e non restò che la morte.
Mi dico sempre, quando visito luoghi così carichi di fascino e di storia, che solo chi ha studiato può capire fino in fondo, dunque chi ha studiato è un privilegiato che ha il compito di invitare gli altri a studiare.
Luciana Grillo – [email protected]
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