Schengen salvo per ora, l'Italia realizzerà hotspot dove servono
Il ministro Alfano incontra i ministri dell’Interno della UE: il regolamento di Dublino «foto ingiallita di un continente che non esiste più»
l Trattato di Schengen «è salvo, per ora. Abbiamo poche settimane per evitare che si dissolva tra gli egoismi nazionali, di fronte a un'Europa che fin qui si è dimostrata incapace di rispettare le decisioni assunte».
Lo ha detto il ministro Angelino Alfano, parlando con i giornalisti ad Amsterdam dopo la riunione oggi tra i ministri dell'Interno della Ue.
«Si erano decisi gli hotspot, la redistribuzione e il rimpatrio degli irregolari - ha detto ancora il ministro dell’Interno - dopo dieci mesi non si è ancora andati avanti. La nostra proposta - ha proseguito - è quella più giusta: vogliamo rivedere Dublino, una foto ingiallita di un continente che non esiste più, stabilire un meccanismo di redistribuzione automatico, con quote obbligatorie, e attivare un meccanismo efficace di rimpatrio degli irregolari. Occorre lavorare per evitare che a maggio scatti una procedura per cui ogni stato affronti a livello nazionale la questione immigrazione, con il fallimento di Schengen».
«Con l'Austria - ha specificato Alfano - abbiamo ribadito la collaborazione, e stiamo procedendo: il nostro paese realizzerà gli hotspot dove servono, saremo pronti anche nel Nord Est. Poi ci sono le questioni strategiche Turchia, Siria, e Libia, la febbre è lì, se non si risolve avremo i sintomi qui.»
A chi chiede di innalzare muri Alfano ha infine ricordato che «non è possibile mettere il filo spinato nel Mediterraneo e nell'Adriatico».