Lo chiedono gli operatori economici di Cortina d’Ampezzo

«Il villaggio olimpico 2026 a Cortina deve essere un’eredità al servizio dello sport, della comunità, del lavoro, anche dopo le Olimpiadi»

Il nuovo Comitato che riunisce le maggiori attività economiche di Cortina d’Ampezzo - Associazione Albergatori di Cortina d’Ampezzo; Consorzio Esercenti Impianti a Fune di Cortina, San Vito, Auronzo e Misurina; Nuovo Ospedale di Cortina d’Ampezzo; Ascom commercianti e sezione rifugi – presenta la proposta di un Villaggio Olimpico come eredità delle Olimpiadi alla comunità.
Un Villaggio Olimpico che ponga la sostenibilità, la riqualificazione urbana e i benefici sociali ed economici per la collettività, come parte integrante del progetto.
Un Centro di alta formazione professionale e sportiva, posti letto oggi mancanti, un centro servizi per ospitare chi lavora nella Valle, riducendo così l’inquinamento e il disagio del traffico pendolare.
 Una Olimpiade sostenibile passa anche per servizi e infrastrutture che pur concepite per l’evento, rimangano a disposizione della comunità evitando la costosa dismissione e smantellamento.

Il nuovo Comitato composto dalle maggiori associazioni di operatori economici di Cortina d’Ampezzo - Associazione Albergatori di Cortina d’Ampezzo - Consorzio Esercenti Impianti a Fune di Cortina, San Vito, Auronzo e Misurina - Nuovo Ospedale di Cortina d’Ampezzo, Ascom commercianti e sezione rifugi – è promotore della proposta di costruire il prossimo Villaggio Olimpico 2026 con l’obiettivo di durevole servizio a disposizione della comunità e riqualificazione urbana a beneficio della valle.  
La proposta è stata ufficialmente inviata alle più importanti Istituzioni del territorio: al sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina, al Presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, al Presidente della Regione Luca Zaia, al Presidente della Fondazione Olimpiadi 2026 Giovanni Malagò e all’Amministratore Delegato della società Infrastrutture Milano-Cortina 2026 SpA Luigi Valerio Sant’Andrea.
 
 Costruire in modo sostenibile pensando al futuro  
Il Villaggio Olimpico potrebbe, dopo le gare, restare a disposizione della Comunità diventando un centro servizi per sportivi e lavoratori. Cortina d’Ampezzo ha una indiscussa vocazione turistica e di eccellenza negli sport invernali, ma mentre vengono ristrutturati antichi alberghi in disuso per ampliare l’accoglienza turistica, mancano almeno 1.000 posti letto per il personale scolastico, sociosanitario, della pubblica sicurezza oltre al personale relativo ad alberghi, ristoranti, negozi, impianti di risalita.
Tale personale per lunghi periodi dell’anno, è obbligato a spostamenti pendolari per andare e tornare dal posto di lavoro, con grandi conseguenze sul traffico e dunque sull’ l’inquinamento della Valle.
 
Il Comitato pensa ad una struttura che combini le esigenze dei lavoratori e quelle degli sportivi realizzando un Centro di alta di formazione professionale e sportiva.
Possibilità di una residenza sia pur temporanea in prossimità del luogo di lavoro e una formazione sportiva di qualità, contribuirebbero ad elevare la professionalità ricettiva e sportiva di Cortina permettendo al contempo una progettualità di destagionalizzazione della località con richiamo nazionale e internazionale.
Il Comitato propone dunque una visione di più lungo termine che lascerebbe in eredità alla comunità locale un Villaggio dello Sport e del Lavoro, invece di smantellare quanto costruito subito dopo le Olimpiadi, con ulteriori costi ambientali e di dismissione.
 
A supporto della sostenibilità del progetto, il Comitato dà la propria disponibilità a costituire una struttura consortile per la gestione del Villaggio dello Sport e del Lavoro, prevendendo la corresponsione di un canone annuo proporzionato a numero di posti letto e infrastrutture disponibili.