Verso le elezioni del 3 maggio: le primarie del 22 febbraio
Intervista ad Alessandro Andreatta, candidato alla carica di Sindaco
Alessandro Andreatta è uno dei
candidati alla guida del Comune di Trento. Attualmente sindaco
reggente dopo le dimissioni del sindaco Alberto Pacher, anche la
sua posizione sarà sottoposta al taglio delle Primarie di domenica
prossima 22 febbraio 2008.
Ecco le risultanze della nostra intervista.
_____________________________________________________________________
Dottor Andreatta, le chiedo cos'è che vorrebbe conservare di
ciò che avete fatto fin qui e che cosa vorrebbe portare di nuovo se
dovesse venire eletto sindaco.
«I principi di fondo sono gli stessi. La macchina amministrativa
funziona bene (il Comune ha 1.500 dipendenti).
«La collegialità nelle decisioni è stata una delle caratteristiche
della nostra amministrazione, però va estesa alle circoscrizioni ma
direi anche alle opposizioni. Le prime donne e i battitori liberi
non vanno bene in un comune come Trento perché i risultati che
abbiamo avuto (e che ci vengono applauditi da soggetti esterni) ci
sono stati grazie ad un intenso lavoro di gruppo.
«Va aumentata anche l'attenzione ai giovani e agli anziani. Gli
anziani sono sempre di più, in virtù dell'allungarsi della vita
media, e questo significa che vanno considerati in una nuova
maniera, insomma è un settore tutto da ristudiare. Anche i giovani
vanno considerati in un'altra ottica. Il loro collante è formato da
musica e sport, tuttavia non devono realizzarsi solo nelle
associazioni ufficiali, ma devono anche socializzare in maniera
spontanea.»
La cultura. Il comune non ha intenzione di accettare il Teatro
Sociale. Ma ci siamo giocati anche il Centro culturale Santa
Chiara. Perché abbiamo lasciato che la legge provinciali facesse sì
che i consiglieri siano tutti di nomina provinciale?
«Il
Sociale costa troppo e ci pare giusto che sia la struttura
provinciale ad assumersi l'onere di gestirlo e di estenderlo a
soggetti non esclusivamente del capoluogo. Quanto al Santa Chiara,
dato che la Provincia mette quasi per intero le risorse, ci pare
giusto che nomini anche gli organi sociali.»
Ma almeno un consigliere di nomina comunale…
«Vedrà che si consulteranno con noi al momento di scegliere le
persone.»
La Galleria Civica?
«È stata sostituita con una Fondazione, proprio perché sia la
stessa cittadinanza ad occuparsene. È sempre il discorso della
collegialità che le dicevo. I cittadini devono partecipare alla
gestione della cultura "in comune".»
Il Traffico. I divieti. I posteggi che mancano. Le multe in
espansione geometrica…
«Il traffico va ridisegnato. Ma il principio resta quello di un
centro storico che deve essere lasciato a disposizione dei ciclisti
e dei pedoni. Dovranno aumentare i posteggi di periferia. Ormai
l'Ex Zuffo è consolidato. Ci sono voluti anni, ma adesso la gente
sa avvalersene. Un po' alla volta ci si abituerà a lasciare la
macchina fuori e…»
Che fine hanno fatto i posteggi interrati che dovevano sorgere
in Piazza Dante e Piazza della Mostra?
«Quelli non sono
posteggi strategici, sono solo locali. Ma l'interramento di via dei
Ventuno è un progetto che andrà avanti.»
Scusi, ma uno che in automobile deve andare da via Torre Verde
a via Venezia, perché deve essere costretto a fare un chilometro in
più passando dietro il Tribunale? Adesso che il traffico di via
Venezia è calato grazie alle gallerie di Martignano…
«Beh, forse si potrebbe ridisegnare meglio il "Lavaman del
Sindaco"… Sì, quella è già una rotonda, e forse è meglio fare lì il
giro di boa…»
Via Sanseverino?
«Lì è già tutto in cantiere.»
Ma che senso ha interrare in parte la strada, coprire in parte
l'Adigetto, fare in parte delle rotonde…?
«Il progetto è
stato fatto dall'architetto Piano. La sua logica di "trasformare lo
spazio in luogo"…»
Piano è un architetto, non il sindaco… Non bastava coprire per
intero l'Adigetto e allontanare così il traffico dalle case
affacciate su via Sanseverino?
«Guardi, quello è un
progetto ormai quasi concluso, è meglio che guardiamo più avanti.
Piedicastello, l'Ex Italcementi, i nuovi posteggi strategici…»
Per la sicurezza, cosa pensa di fare ancora?
«Quello
che abbiamo deliberato è più che sufficiente. Bisogna solo avere il
tempo materiale di realizzare le cose. La palazzina Liberty e la ex
APT ridaranno vita a una piazza che altrimenti dopo le ore 18 si
svuota. Trasformeremo i giardini come si fa nei paesi nordici.»
La Provincia ha destinato una grande quantità di fondi ai
comuni per combattere la crisi. Per la città di Trento di parla di
13 milioni e mezzo di euro. È una grande occasione per fare
cosa?
«I milioni in tutto sono 17, perché la Provincia ne
mette 13,5 se noi mettiamo il resto. E dobbiamo farlo in
fretta.»
In fretta cosa vuol dire? Dato che ci vogliono idee, progetti,
concorsi, idee…
«Vuol dire che realizzeremo al più presto quello che era già in
fieri, destinando le risorse che vi avevamo stanziato ad altre
iniziative sulle quali avremo dunque il tempo di pensarci.»
E cioè quando?
«Tra una settimana riusciremo già a dire
qualcosa. La condizione sine qua non imposta dalla
Provincia è appunto di fare in fretta. E noi non intendiamo perdere
neanche un solo giorno.»
GdM