Un circuito virtuoso tra Trento e Salerno – Di Luciana Grillo
Il singolare fil rouge che unisce le due città nel nome di Aurelio Laino
Quasi quattro anni fa moriva a Londra Aurelio Laino, regista e produttore cinematografico che nel Regno Unito stava realizzando i suoi sogni.
Aurelio era nato a Salerno, ma si era trasferito a Trento ai tempi del Liceo, e sempre a Trento si era laureato in Ingegneria dei Materiali. Nello stesso tempo suonava la batteria e si avvicinava alla regia prima di musical, poi di documentari.
Alla sua morte furono dedicati articoli e servizi televisivi, sia a Trento che a Salerno, dove da alcuni anni si svolgeva un Festival - Cortocircuito - organizzato dalla Rete dei Giovani per Salerno, in collaborazione con enti e istituzioni del luogo.
Questo festival, che mette a fuoco problematiche sociali e che si sviluppa all’insegna del cinema indipendente, decise di creare il Premio per la regia “Aurelio Laino”, pur non avendo mai conosciuto Aurelio.
Quest’anno il Festival, giunto alla XV edizione, si è svolto dal 4 al 6 ottobre presso il Teatro Nuovo di Salerno: hanno partecipato alla selezione finale quindici lavori in gara e tre fuori concorso.
Sono stati attribuiti Premi al miglior Audiovisivo delle scuole, al miglior cortometraggio, al miglior documentario, alla migliore colonna sonora, al miglior cast, alla migliore fotografia.
Il Premio «Aurelio Laino» al miglior documentario è stato assegnato dalla giuria tecnica al documentario «Api» di Luca Ciriello, mentre il Premio per la migliore fotografia è andato al Cortometraggio «Incipit» di Beatrice Elena Festi, di Trento, che lo aveva presentato al Festival CinemaZero lo scorso anno a Trento.
A questo punto, il fil rouge tra Trento e Salerno è cosa fatta…? E invece no! Il 15 ottobre la Fondazione Demarchi, all’interno del cineforum diffuso «Deeper: nessun dorma» in collaborazione con Trento Film Festival ha ospitato Luca Ciriello e il suo «Api».
Il mondo è piccolo, vero?
Luciana Grillo