Imprenditoria femminile: nuove linee guida dalla Regione

La crisi pandemica e quella energetica hanno reso più evidente il bisogno di riattivare in Europa produzioni industriali dal valore strategico

La crisi pandemica e quella energetica hanno reso più evidente il bisogno di riattivare in Europa produzioni industriali dal valore strategico.
E in questo senso il ruolo dell’Alto Adige è puntare sull’innovazione, dando centralità alla qualità per creare benessere e aumentare l’attrattività del territorio.
È questa la sintesi del documento presentato alla conferenza congiunta di Bolzano indetta alla fine di settembre dalle organizzazioni sindacali,
L’evento ha coinvolto i segretari generali di associazioni quali ASGB, CGIL/AGB, SGBCISL e UIL-SGK, insieme ai vertici di Assoimprenditori Alto Adige.
I rappresentanti di lavoratori e imprenditori hanno quindi chiesto all’Amministrazione Provinciale di mettere a punto un piano industriale, che miri a salvaguardare i posti di lavoro altamente qualificati dell’industria e ad accrescere il portato competitivo del settore.
In particolare, tra gli argomenti su cui è stato posto l’accento ci sono l’innovazione, la trasformazione ecologica e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Tutti scenari in cui il motore della ripartenza sarebbe proprio l’industria, centrale nell’Alto Adige per l’internazionalizzazione del territorio e la creazione di valore.
 
Un valore che è frutto anche della componente femminile del settore imprenditoriale del Trentino, in crescita con una tendenza più che rilevante.
Basti pensare che nella provincia di Trento le imprese a conduzione femminile sono il 18%, con un incremento che nel 2022 è stato dell’1,2% rispetto al 2021.
Di queste, oltre la metà delle imprese lavora nel settore agricolo, commerciale e turistico. Settori vitali per la regione, che rendono quindi il contributo dell’imprenditoria femminile ancor più prezioso all’interno di un quadro assai complesso.
È con l’obiettivo di aiutare le imprenditrici che il comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Trento ha sviluppato un vademecum, al cui interno si trovano indicazioni e consigli su vari temi, con particolare riferimento alla previdenza.

Ma il supporto all’impresa femminile arriva non solo a livello regionale.
Nel 2022 il Governo ha stanziato un plafond di 200 milioni per dare un aiuto concreto alle donne che hanno avviato progetti di impresa.
L’obiettivo è ridurre la disparità di genere, aumentando la presenza delle donne nell’imprenditoria.
E se ancora i dati evidenziano una massiccia presenza di uomini a capo delle attività e nei ruoli di spicco delle aziende, ci sono anche dati positivi.
Da un lato, infatti, solo il 22% delle aziende italiane è a guida femminile, per un totale di 1,3 milioni di imprese.
Dall’altro secondo i dati Unioncamere di novembre 2021, le imprese femminili hanno un buon coefficiente di stabilità, con un ritmo di crescita lento ma più solido dopo il periodo pandemico.
Inoltre, più del 23% delle nuove aziende rosa è costituito in forma di società di capitali, un tipo di realtà tipicamente ben strutturata sia in termini organizzativi che gestionali.