Storie di donne, letteratura di genere/ 521 – Di Luciana Grillo

Bea Buozzi, «L’anno dei destini incrociati» – Abile davvero l’autrice a comporre un puzzle di situazioni e caratteri tanto diversi

Titolo: L' anno dei destini incrociati
Autrice: Bea Buozzi
 
Editore: Morellini, 2023
Genere: Narrativa femminile italiana contemporanea
 
Pagine: 304, Brossura
Prezzo di copertina: € 19
 
Un romanzo vivace e scoppiettante, ambientato a Milano, in un condominio di un bel palazzo liberty con il portone turchese «tiffany», nel 2023: tutto inizia con il furto misterioso di una Madonnina che dovrebbe proteggere il palazzo e i suoi abitanti, dal portiere Oreste alla catalana Agnes De La Fuente, «creatura precaria», dal bimbo ucraino alla signora britannica, da Bea che «rompe il ghiaccio con un messaggio dai toni ecclesiastici ed ecumenici: Cari fratelli di pianerottolo, siamo qui per discutere i punti prima di incontrarci in assemblea», al notaio Rovelli del secondo piano.
 
E poi c’è il Macondo, il ristorante di quartiere dove si diceva che «spiriti, essenze o entità volteggiassero tra le tende e il bagno» e dove, improvvisamente, «una porzione di intonaco, lampadario incluso, crollò, e un fiotto di acqua atterrò sul pavimento… subito dopo si levò una nuvola di detriti e il soffitto cobalto imbrattò i ragazzi i cui volti divennero azzurri di polvere».
La spina dorsale del palazzo è lo Stiger, l’ascensore che andrebbe cambiato, ma al quale tutti i condomini sono affezionati… ogni condomino dice la sua, le assemblee si infervorano, il tono delle voci si alza, la disperazione afferra la signora Merlizzi quando va via la corrente e la nuova caldaia si spegne.
 
Eppure, i sentimenti di amicizia prevalgono, «l’amicizia era anche questo, dire la verità quando può causare sofferenza», si segue il motto «Si aiuta chi è nei guai» ed era noto a tutti «che l’amore fosse la risposta capace di superare ogni ostacolo… perfino vincere la barriera della vita, atterrando dentro un’immortalità priva di forma e materia, ma capace di assistere attraverso energie e guida per chi restava».
Oreste, infatti, dialogava con le ceneri della mamma, mentre la signora Merlizzi «celebrava Gildo bevendo un cicchetto ogni sera alla sua memoria» e Agnes cucinava parlano con la nonna.
 
Oreste confida il suo disorientamento tra piogge monsoniche, alberi divelti, guerre e carestie, epidemie, terremoti… tutto sembra andar male da quando è sparita la Madonnina.
Ma Oreste trova il modo di dichiarare platealmente il suo amore a Regina, il carabiniere Vito Core li sposa e… torna al suo posto anche la Madonnina, che un condomino napoletano confessa di aver preso per farla ripulire da un artigiano dei presepi, che ha la bottega a San Gregorio Armeno!
Tutto finisce in allegria, con musica, danze e l’improvviso arrivo della mamma di Vlad!
Abile davvero Bea Buozzo a comporre un puzzle di situazioni e caratteri tanto diversi!
 
Per rendere tutto più vero, l’autrice tra un mese e l’altro, inserisce un paragrafetto dal titolo «Nel frattempo», in cui elenca ciò che è successo sia dal punto di vista politico che climatico e per così dire mondano.
Ad esempio, per il mese di marzo ricorda che alcuni attivisti hanno imbrattato il monumento a Vittorio Emanuele II, che in Cina Xi Jinping è stato eletto per la terza volta presidente, che mentre a Los Angeles si assegnano gli Oscar, a Roma papa Francesco festeggia i dieci anni di pontificato, che Putin è accusato di aver deportato bambini ucraini in Russia, che sul lago di Bracciano ci sono madonne che piangono …
Tutto condito da gradevole ironia.

Luciana Grillo - [email protected]
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