Convegno sul disagio mentale nella seconda metà del 900

Iniziativa della Fondazione Museo storico del Trentino alle Gallerie lunedì 5 febbraio

Lunedì 5 febbraio a Trento alle Gallerie si terrà una giornata di studio in ricordo del medico padovano Giorgio Maria Ferlini, scomparso un anno fa che, nell'arco della sua lunga carriera di neuropsichiatra, psicoterapeuta e docente universitario, ricoprì anche il ruolo di direttore dell'Ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana (dal 1975 al 1978).
I lavori saranno introdotti da Marco Ioppi, presidente dell'Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri della Provincia di Trento e Giorgio Postal, presidente della Fondazione Museo storico del Trentino.
«Disagio mentale, scienze della psiche e prassi di cura nella seconda metà del Novecento»: è questo il titolo del convegno proposto da «Arsenale salute», il settore d’interesse della Fondazione Museo storico del Trentino sulla storia in età moderna e contemporanea delle culture e delle politiche socio-sanitarie e socio-assistenziali.
Un'iniziativa pubblica nata grazie anche alle sollecitazioni pervenute da amici, colleghi e conoscenti per ricordare il medico padovano Giorgio Maria Ferlini scomparso il 1° febbraio 2017.
 
Docente universitario e psichiatra di riconosciuta statura, Ferlini ha avuto un ruolo significativo anche nella più recente storia sanitaria del Trentino.
Ha rivestito, infatti, tra il 1975 e il 1978, la carica di direttore dell’Ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana dove, sulla base dei principi espressi dalla legge nazionale 180 del 1978, ha operato per il superamento dell'istituzione ospedaliera e il passaggio ai Servizi psichiatrici di diagnosi e cura territoriali.
Dopo l'esperienza trentina Ferlini ha insegnato Psicopatologia generale e dell’età evolutiva presso il Corso di laurea in Psicologia della Facoltà di Magistero di Padova.
Nel 1987, dopo essersi dimesso dall'Università, ha diretto l’Ospedale Classificato Villa Santa Giuliana di Verona.


 
Rientrato, nel 1995, alla facoltà di Psicologia dell’Università di Padova ha insegnato Psichiatria psicodinamica fino al pensionamento, avvenuto nel 2004.
L'incontro di taglio prevalentemente storico trova fondamento sia nella significatività di una figura e degli anni nel corso dei quali ha esercitato la propria professione, sia nei crescenti interessi di studio sviluppatisi intorno ai temi di storia sociale della psichiatria e del disagio mentale.
Dopo i saluti iniziali di Marco Ioppi e Giorgio Postal, le relazioni della mattinata saranno aperte dalla professoressa Patrizia Guarnieri, docente di Storia contemporanea all'Università di Firenze, che ripercorrerà la storia della psicologia italiana dagli esordi fino agli anni sessanta.
Paolo Migone, condirettore della rivista «Psicoterapia e Scienze umane» affronterà il tema della psichiatria nella formazione universitaria dal secondo dopoguerra alla legge 180 del 1978.
 
Il professore di storia moderna italiana all'Università di Bristol John Foot parlerà di psichiatria e (anti)psichiatria in Italia dal secondo dopoguerra alla legge 180 del 1978.
«Donne psichiatre: la professione nel secondo Novecento» è invece il titolo della relazione di Maria Giovanna Vicarelli docente di Sociologia economica all'Università Politecnica delle Marche.
La sessione del mattino sarà conclusa da Casimira Grandi, docente di Storia contemporanea presso il corso di laurea triennale di Sociologia e Storia sociale all'Università di Trento, che affronterà il tema del ruolo del servizio sociale in ambito psichiatrico.
La sessione del pomeriggio sarà incentrata totalmente sulla figura di Giorgio Maria Ferlini; Maria Luisa Drigo, del Centro di ricerca di psicoterapia di Trento, tratteggerà un profilo biografico di Ferlini, a cui faranno seguito le testimonianze di numerosi amici, colleghi ed ex allievi che contribuiranno a costruire un'immagine caleidoscopica del medico padovano.
Le comunicazioni saranno accompagnate dalla proiezione di alcuni passaggi estrapolati da videointerviste rilasciate in varie occasioni da Giorgio Maria Ferlini e montate da Rocco Serafini.