«L’invenzione di via Verdi, una strada di Trento tra 1800-1900»

Un'esposizione a Palazzo Calepini che verrà inaugurata sabato 11

A fine Ottocento il prefetto di Parigi aveva disposto l'abbattimento di centinaia di case popolari situate in maniera disordinata nel centro cittadino per fare posto ai boulevard che tuttora sono tanto spaziosi da sembrare costruiti per far fronte alle necessità di un futuro invaso dalle automobili.
In pieno Ventennio, il Duce aveva disposto l'abbattimento dei quartieri popolari tra il Vittoriano e il Colosseo per far posto alla via del Fori Imperiali, al fine di ospitare le sfilate oceaniche delle nostre Forze Armate.

In entrambi i casi vennero sollevate critiche a non finire, basti pensare che Mussolini aveva disposto il trasferimento dei cittadini sloggati, non in altri quartieri romani, ma nelle nuove città di Sabaudia e Littoria.
Ma a ben guardare, furono degli atti di coraggio. Certamente apprezzabili oggi dai punti di vista urbanistico e funzionale.

Quello che non sapevamo è che anche Trento ha avuto un sindaco che sapeva guardare lontano. Verso la fine dell'Ottocento, infatti, Paolo Oss Mazzurana (passato alla storia per aver pubblicamente illuminato la città con la corrente elettrica) decise l'abbattimento di alcune costruzioni, anche importanti, e un tratto di antiche mura della città per far posto a una via larga e funzionale che portasse dalla facciata ovest del Duomo al fiume Adige.

Sul lato sinistro della nuova strada Fece costruire le scuole Verdi (adesso Facoltà di Sociologia dell'Università di Trento), che furono il primo esempio di scuole pubbliche costruite appositamente a tale scopo, e listituto musicale che si trova tuttora tra le scuole e il Duomo.
Decisamente incredibile per una città che ancora oggi cerca di conservare qualsiasi cosa risulti a memoria dei cittadini.

Nella foto a pié di pagina vediamo la casa che sorgeva davanti al Duomo. Cioè, chi usciva dal portone principale si trovava in Piazzetta del Duomo. Oggi, si vedrebbe l'intera via Verdi e ci pare impossibile che esistesse qualcosa che ne sbarrava la vista.
Tutto questo è stato raccolto in una mostra appositamente allestita da per consentire alla gente di ripercorrere i grandi passi urbanistici fatti dal sindaco illuminato Paolo Oss Mazzurana.

La mostra, curata da Elena Tonezzer, responsabile del settore di ricerca dedicato alla storia della città e realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Trento, continua il percorso di ricerca e divulgazione che investiga pieghe poco scontate della storia urbana.
Non i grandi monumenti ma gli spazi dotati di funzioni sociali importanti, non solo i grandi personaggi ma l'interesse per la vita quotidiana.
Per tracciare la linea della nuova strada nel 1888 vengono abbattute le mura e una casa posta di fronte al Duomo.

Le funzioni delle istituzioni ospitate negli edifici costruiti alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento lungo la nuova strada che univa il Duomo alla ferrovia ci riportano in una città che cercava di dotarsi di strutture più moderne: le scuole pubbliche ospitate nell'attuale Facoltà di sociologia hanno ospitato migliaia di giovani trentini dal 1891, anno dell'inaugurazione, alla fine degli anni sessanta.
Dove ora ci sono le Facoltà di giurisprudenza, economia e commercio e la biblioteca Cavazzani c'erano istituzioni dedicate allo studio e al miglioramento dell'agricoltura, alla produzione di bachi da seta, pane, finestre.

Il laboratorio didattico della Fondazione Museo storico del Trentino fornisce un servizio di guide gratuite presenti il sabato dalle 10:30 alle 12 e dalle 16 alle 18 per accompagnare i visitatori alla mostra.
Visite guidate per gruppi su prenotazione (1.50 euro persona) per scuole e associazioni private.
La mostra è accompagnata da un catalogo curato dal prof. Luigi Blanco e dalla dott.ssa Elena Tonezzer, che merita decisamente di essere studiato.

INFO
Sede: Palazzo Calepini - Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Ingresso: via Garibaldi 33
Inaugurazione: sabato 11 dicembre, ore 17:30
Apertura: 11 dicembre 2010 - 27 febbraio 2011
Orario: 10:00 - 18:00
Chiuso: il lunedì, 25 dicembre 2010 e 1 gennaio 2011
Ingresso: libero
Presenza della guida in sala per accompagnamento gratuito: sabato 10:30 -12 e 16 -18
Visite guidate per gruppi su prenotazione: euro 1.50