Salute e politiche sociali, ecco il Trentino del futuro
Integrazione dei servizi, nuovi ospedali, assistenza territoriale, attenzione ai giovani. I punti della Strategia provinciale illustrati dall’assessoreTonina
Integrazione dei servizi, nuovi ospedali, assistenza territoriale. Ma anche ricerca, innovazione, digitalizzazione del sistema sanitario e semplificazione a vantaggio dei cittadini, con un orientamento forte alle nuove generazioni e ai bisogni di una comunità chiamata a farsi carico di un numero sempre crescente di anziani.
Sono alcuni dei punti in materia di sanità della «Strategia provinciale», il documento adottato in via preliminare dalla Giunta che declina l’azione di governo per la legislatura.
Ad illustrarli l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione, intervenuto questo pomeriggio nella sede del Dipartimento salute e politiche sociali di via Gilli, nel primo degli appuntamenti dedicati alla presentazione del documento con i portatori d’interesse.
La condivisione delle linee di azione adottate preliminarmente dall’esecutivo, ha precisato l’assessore incontrando la Consulta delle politiche sociali e il Comitato di programmazione sociale, è importante sia per la partecipazione di tutte le realtà coinvolte che in vista dell’adozione definitiva del piano.
Se ci sarà davvero una strategia complessiva e una collaborazione fattiva, ha aggiunto, il sistema trentino potrà centrare i traguardi di innovazione dei servizi e fornire le risposte chieste dai cittadini e delle comunità.
Confermando così il nostro territorio - con i suoi elementi fondanti quali Autonomia, sensibilità verso le persone, attenzione ai problemi, apertura alle proposte, ascolto - come esempio.
Nel piano, ha proseguito l’assessore, viene dunque data priorità alla promozione di un sistema della salute capace di innovarsi e di rinnovarsi, valorizzando le eccellenze e i professionisti sanitari, nonché la qualificazione di una rete ospedaliera policentrica, in raccordo con la Scuola universitaria di medicina e chirurgia di Trento.
Centrale il progetto dei nuovi ospedali, non solo Trento con il “Polo Ospedaliero e Universitario del Trentino” ma anche il polo di Cavalese-valli dell’Avisio.
Con riferimento ai nuovi bisogni legati all’invecchiamento della popolazione è previsto inoltre il potenziamento dell’assistenza domiciliare e territoriale e della rete di supporto del volontariato e del Terzo settore.
Ecco nel dettaglio le azioni illustrate dall’assessore per l’area strategica 5.0 «Salute e benessere durante tutte le fasi di vita dei cittadini» della Strategia provinciale, a sua volta declinata in quattro obiettivi di medio-lungo periodo.
Analizzato in particolare nel corso dell’incontro il quarto punto, che riguarda nello specifico la risposta socio-sanitaria e il ruolo del volontariato e del Terzo settore, mentre nel successivo dibattito sono stati espressi da parte della Consulta l’apprezzamento per il metodo e la volontà di proseguire l’approfondimento nel merito dei temi.
Il primo obiettivo (5.1) è la promozione di un sistema sanitario capace di innovarsi e rinnovarsi, valorizzando le eccellenze e i professionisti sanitari.
La maggiore innovazione e attrattività del sistema sanitario provinciale viene perseguita dunque attraverso la valorizzazione del personale del comparto salute, promuovendone crescita professionale e benessere organizzativo.
Si delinea il passaggio verso l’istituzione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata del Trentino (ASUIT), come evoluzione di APSS e in raccordo sia con l’Università di Trento che con la stessa Scuola di Medicina e Chirurgia, che possa promuovere un’offerta di salute pubblica fortemente integrata con la ricerca in ambito sanitario, socio-sanitario e clinico, l’innovazione tecnologica e la specificità del territorio.
Secondo obiettivo (5.2) l’implementazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria sul territorio e qualificazione della rete ospedaliera.
Prevista l’organizzazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria in una prospettiva di prossimità e di equità nell’accesso ai servizi e la qualificazione di una rete ospedaliera policentrica, in raccordo con la Scuola di Medicina e Chirurgia di Trento.
Si punta inoltre a garantire la qualità delle prestazioni erogate dalle strutture pubbliche e private convenzionate, in coerenza con i fabbisogni e in una prospettiva di complementarietà e sussidiarietà.
Ulteriori risultati di azione, non meno rilevanti, sono la riduzione delle liste di attesa per le visite specialistiche/esami diagnostici e per i ricoveri programmati e la promozione di politiche integrate socio-sanitarie ed educative lungo tutte le fasi della vita.
Obiettivo 5.3 è una rete ospedaliera integrata a misura di Trentino.
Partendo quindi dal progetto del «Polo Ospedaliero e Universitario del Trentino», come detto, per il quale è prevista l’integrazione con il centro di Protonterapia già attivo in via al Desert e con l’Hospice pediatrico, la cui realizzazione è prevista in adiacenza a protonterapia.
Oltre a Trento tra i nuovi progetti figura il Nuovo Ospedale delle Valli dell’Avisio, rivolto ai territori delle Fiemme, Fassa e Cembra, nell’ottica di riorganizzare in senso territoriale l’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Completa il quadro dell’area salute l’obiettivo 5.4, che è garantire la piena inclusione dei soggetti più vulnerabili e fragili, promuovendo modelli assistenziali innovativi e valorizzando l’integrazione socio-sanitaria, le reti di solidarietà e le sinergie con il Terzo settore.
Si punta quindi a favorire il benessere delle persone anziane e delle persone non autosufficienti e al sostegno e inclusione delle persone e delle famiglie fragili o vulnerabili, anche incrementando gli interventi di domiciliarità, residenzialità e semiresidenzialità.