Nuovo Ospedale Trentino, vince la Guerrato Spa di Rovigo

Naturalmente prima di essere assegnato l'appalto dovranno essere effettuate le verifiche e sempre che non ci siano ricorsi al TAR

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Pare dunque che il Nuovo Ospedale Trentino, voluto 12 anni fa dall'allora presidente Lorenzo Dellai, verrà concluso dalla Giunta Fugatti.
Il condizionale comunque è d’obbligo perché, come abbiamo visto proprio nel primo concorso indetto dalla Provincia di Trento, sono molte le variabili che possono ancora mettere in forse l’avanzamento dei lavori.
Per il momento però, a presentare l’offerta più vantaggiosa è stata la Guerrato Spa di Rovigo, che ha superato di quasi il 10% i punti della Pizzarotti Spa di Parma, che si era presentata insieme ad altre imprese, tra cui una trentina.
Una delle voci che ha giocato un ruolo notevole è stata la variabile «tempo». Secondo il progetto presentato, infatti, la Guerrato realizzerebbe il NOT in 812 giorni contro i 1.320 a base della gara.
 
Il progetto del Nuovo Ospedale Trentino rimane simile all’originale, che vediamo plastico fotografato da noi nel 2013, mentre attualmente sono cambiate le logiche finanziarie che faranno parte integrante dell'eventuale contratto.
La vicenda del nuovo ospedale, che sorgerà in zona Ghiaie a fianco del già operativo reparto di Protonterapia, risale al 2007, quando venne presentato il progetto di base correlato dalle tappe previste.
Nell’articolo che pubblicammo il 28 dicembre 2007 (vedi), scrivevamo «I lavori inizieranno nel 2010, finiranno nel 2015, sarà operativo nel 2018. - L'intera superficie sarà di 250.000 mq. - Costerà 465 milioni, più altri 190 milioni per il terreno». Il terreno era acquisito da un cambio merce con lo Stato.
 
Come sappiamo, le tappe furono ampiamente disattese. Il progetto venne discusso in Consiglio provinciale nel 2013 e la maggioranza ottenne l’approvazione (vedi nostro servizio di allora).
L’appalto concorso venne fatto e l’idea vincente risultò quella di cui al plastico in foto. Una società esclusa, però, aveva presentato ricorso al Tar e lo aveva vinto. La Provincia aveva ricorso al Consiglio di Stato, che però confermava la sentenza di primo grado.
Si dovette ricominciare tutto daccapo e il progetto fu di nuovo messo in discussione in Consiglio provinciale nell’ottobre 2017. Ne proponiamo la lettura (vedi) perché vi si leggono gli interventi di Ugo Rossi, allora Presidente, e di Maurizio Fugatti, allora all’opposizione.

Ora è stato aperto il sipario del primo atto e vedremo come procederanno le fasi successive.

GdM