Verso il Natale/ 22 – Iinaugurata a San Michele la mostra «Betlèm»
I 30 presepi in mostra, provenenti dal Tirolo e dalla Boemia, documentano una storia e una cultura comuni
L'esposizione di altissima qualità
rimarrà aperta fino al prossimo 2 febbraio 2010.
L'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza ha inaugurato,
domenica scorsa, la mostra «Betlèm. Il presepio nella tradizione
mitteleuropea», allestita presso il Museo degli Usi e Costumi della
gente trentina di San Michele all'Adige.
Si tratta di ben trenta presepi risalenti al diciottesimo,
diciannovesimo e ventesimo secolo, provenienti dalla contea del
Tirolo e dall'antico regno di Boemia, che rimarranno esposti fino
al prossimo 2 febbraio 2011.
La mostra è realizzata in collaborazione con il Tiroler
Volkskunstmuseum di Innsbruck (Austria) e il Trebechovické Muzeum
Betlému di Trebechovice pod Orebem (Repubblica Ceca).
L'inaugurazione di domenica è stata accompagnata dalle note
musicali di «Al Tei - Compagnia del Bambin» e per l'occasione la
Pro Loco di San Michele all'Adige ha allestito nella corte del
Museo un presepio vivente che ha dato il via alla manifestazione
«Finestre sul Natale», esposizione di presepi per le vie del paese,
che quest'anno è giutna alla dodicesima edizione e che coinvolge
associazioni e singoli appassionati nell'allestimento di una
quarantina di finestre con moivi natalizi.
«Si tratta di una mostra di altissima qualità - ha tra l'altro
detto l'assessore Panizza nel suo breve intervento inaugurale, -
che si muove nel segno di una fattiva collaborazione del Trentino
con altre regioni della Mitteleuropa e che parte dalle comuni
radici storiche, culturali e della tradizione popolare di Trentino,
Austria e Repubblica Ceca».
All'inaugurazione erano presenti tra gli altri Giovanni Kezich,
direttore del Museo di San Michele e la dottoressa Herlinde
Menardi, direttrice del Tiroler Volkskunstmuseum di Innsbruck.
Panizza ha quindi ricordato che proprio da San Michele partirà, il
prossimo anno, un progetto che intende mettere in rete tutte le
iniziative legate al Natale in Trentino, soprattutto quelle
ispirate alle antiche tradizioni delle comunità, per far conoscere
le principali espressioni del Natale popolare del territorio
trentino.
«Accanto al ruolo che il Museo degli Usi e Costumi sta ormai
svolgendo dal punto di vista etnografico, proponendosi come guida
non solo a livello regionale, allo stesso modo San Michele, dove si
concentrano altri riferimenti culturali e scientifici importanti,
come la Fondazione Edmund Mach e l'Istituto agrario, o la chiesa
barocca con il convento degli Agostiniani, potrà diventare un polo
attrattivo per l'intera comunità della Rotaliana».
In Tirolo, il primo presepio viene realizzato nel 1608 presso la
chiesa dei gesuiti di Innsbruck: l'innovazione diviene presto
tradizione, diffondendosi rapidamente nell'intera regione, ma senza
lasciare le navate delle chiese che, con la prima neve, si
affollano di statue rivestite di splendidi costumi.
La rievocazione della nascita di Gesù trova ospitalità nelle
abitazioni dei fedeli solo a partire dalla fine del XVIII secolo,
divenendo una componente ineliminabile del Natale tirolese.
La grotta della natività è collocata, almeno fino alla metà del XIX
secolo, sullo sfondo di un paesaggio immaginario; in seguito si
afferma uno scenario orientaleggiante, per quanto talora ingenuo e
fantasioso, mentre dall'inizio del XX secolo s'introducono elementi
locali che ben presto conferiscono al presepio un'inconfondibile
ambientazione alpina.
In Boemia, invece, l'introduzione del presepio avviene ad opera
sempre dei gesuiti che, nel 1560, allestiscono la prima
rappresentazione della nascita di Gesù presso la chiesa dedicata a
Santa Maria di Týn, nel centro di Praga; nel corso del periodo
barocco, il presepio s'insedia stabilmente nelle cappelle dei
castelli e dei palazzi dell'aristocrazia e infine, attorno alla
fine del XVIII secolo, trova ospitalità nelle abitazioni dei
borghesi e dei contadini.
Nel contempo, il presepio muta aspetto e s'ingrandisce:
all'ambientazione orientale si affianca e quindi si sostituisce il
paesaggio boemo, mentre alle figure tradizionali si aggiungono
artigiani, mercanti, contadini, popolani e aristocratici, uomini e
donne impegnati nelle attività quotidiane e ignari del bambino
posto in una mangiatoia all'interno di un misero abituro.
Un microcosmo che non è più o non è solo rievocazione, ma diviene
rappresentazione del significato teleologico della natività.
Per il periodo delle vacanze di Natale, i Servizi educativi del
Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, in collaborazione
con l'Assessorato alla Cultura del Comune di San Michele,
propongono inoltre tre laboratori manuali, nel corso dei quali i
singoli partecipanti realizzeranno un oggetto da portare a casa, 23
e 29 dicembre e 5 gennaio.
La mostra Betlém. Il presepio nella tradizione mitteleuropea sarà
aperta al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina in orario
9-12.30 / 14.30-18 (chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1°
gennaio).