Eccellenze agricole della coop «immerse» nella realtà virtuale
La Cooperazione trentina tra i protagonisti del primo Social Innovation Campus - in programma ieri e oggi a Milano - con una innovativa proposta formativa per le scuole
Si indossa una mascherina, e subito ci si immerge in una realtà coinvolgente che porta direttamente nei luoghi dove si producono le migliori eccellenze del territorio: accanto al casaro per la produzione del formaggio, o impegnati nella raccolta delle carote, delle mele o delle olive.
Una realtà virtuale, molto coinvolgente, che può diventare uno strumento di formazione per conoscere «dal di dentro» la cooperazione trentina e i suoi prodotti. Il progetto presentato dalla Federazione, e già sperimentato in alcune scuole trentine, mostra la filiera e il lavoro che si nasconde dietro alcuni dei prodotti simbolo della cooperazione agricola locale.
Trentingrana, mele, latte, vino, ma anche olio, piccoli frutti, farina di Storo, trote e verdure della Val di Gresta sono i protagonisti dei primi video realizzati e proposti al pubblico che sta affollando l'evento milanese.
Nella prima giornata oltre 350 studenti, insieme a rappresentanti delle maggiori realtà italiane, profit e non profit, interessate all’impatto sociale e ambientale dell’innovazione e delle tecnologie hanno visitato lo stand della Cooperazione Trentina al Social Innovation Campus, in programma ieri e oggi a Milano.
«Si tratta – ha commentato il direttore della Federazione Alessandro Ceschi – di un modo innovativo, che utilizza un linguaggio familiare alle giovani generazioni, per raccontare l'impegno, anche in termini di sostenibilità, dei cooperatori e delle cooperatrici che lavorano nella nostra provincia.
«I ragazzi, abbiamo visto, comprendono più facilmente, grazie alla possibilità di vivere un'esperienza immersiva, il significato della cooperazione, il valore del territorio e l'importanza della sua tutela e valorizzazione.»
L’iniziativa, promossa dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza, è un'occasione di confronto e di scambio di idee e stimoli utili a individuare soluzioni innovative, a cui il movimento cooperativo, trentino e nazionale, ha partecipato portando il proprio punto di vista sul significato dell'essere innovativi.
«Per noi – ha detto Mauro Lusetti, presidente di Legacoop e di Coopfond – l’innovazione deve essere utile alle persone, aiutare a migliorarne le condizioni di vita, eliminare diseguaglianze sociali, culturali e personali.
«Pensiamo quindi all’innovazione come ad un processo aperto, condivisibile, disponibile e replicabile.»
«Dobbiamo ricomporre il gap tra formazione, mondo dell’impresa e mondo del lavoro, – ha aggiunto Marco Menni, vicepresidente vicario Confcooperative. – Sono facce della stessa medaglia.»