Beppe Grillo contro la politica «dopata» – Di Sandra Matuella
«Oggi in politica mancano punti di riferimento, e noi che dovevamo rappresentare il cambiamento, forse abbiamo sbagliato qualcosa nella comunicazione»
Al termine dello spettacolo «Fake» al Teatro Auditorium di Trento e prima di andare a mangiare in una birreria del centro con i politici 5 Stelle Degasperi e Fraccaro, Beppe Grillo ha incontrato alcuni giornalisti per una breve intervista circa le luci e ombre del Movimento 5 Stelle e della politica in mano ai soliti.
«Oggi in politica mancano punti di riferimento, e noi che dovevamo essere il nuovo e rappresentare il cambiamento, forse abbiamo sbagliato qualcosa nella comunicazione, – ci ha detto. – D’altra parte stiamo combattendo con dei dopati [Grillo allude a quei politici che come gli sportivi disonesti manipolano la realtà con astuzie, inganni e artifici vari – NdR], in vantaggio perché gareggiano con biciclette supertecnologiche, mentre noi la bicicletta ce la costruiamo da soli.»
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, «Con Casaleggio abbiamo fatto una cosa bellissima, adesso la porteranno avanti i più giovani. I nemici con cui dobbiamo combattere sono soprattutto le persone che si creano un alibi dicendo: non cambierà mai nulla, siete tutti uguali».
In partica Grillo chiede ai cittadini «Un atto di fede per cambiare le cose con allegria e divertimento, perché bisogna diffidare di chi non ride mai; dobbiamo far passare il reddito di cittadinanza, riprendere le belle parole e lasciare le vecchie idee».
A proposito del suo principale competitor Silvio Berlusconi: «Siamo due buffoni, uno dei due è falso, si tratta di capire quale».
A Trento Grillo conferma che i 28 e il 29 ottobre sarà in Sicilia per sostenere il candidato pentastellato alle regionali del 5 novembre, proprio quando ci sarà anche Berlusconi: sarà una grande sfida?
«No, con Berlusconi non c’è concorrenza, poi spiace anche vederlo così, ha più espressione Tutankhamon, mi fa un po’ paura.»
Quanto alla legge elettorale, Beppe Grillo osserva: «Si commenta da sola, i politici però possono fare tutto quello che vogliono, ma alla fine è la gente che decide dove mettere la croce».
Sandra Matuella - [email protected]