Cineforum del San Marco, gli appuntamenti di lunedì e martedì
Il 21 gennaio, ore 21.00, lo spettacolo «L’amico ritrovato» – Il 22 appuntamento speciale con «Non ho l’età» del regista Olmo Cerrialle 17.30 e alle 20.45
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Lunedì 21 gennaio, ore 21.00, al Teatro San Marco di Trento, l’appuntamento è con lo spettacolo «L’amico ritrovato» (foto di copertina).
Nella settimana del Giorno della Memoria, «Il teatro delle quisquilie» porta al San Marco di Trento «L’amico ritrovato», il monologo di Massimo Lazzeri ispirato al romanzo di Fred Uhlman.
Ambientato nella Stoccarda del 1932, «L’amico ritrovato» è la storia di due ragazzi, uno ebreo e l’altro ariano, che nell’arco di un anno scolastico scoprono quanto profondo e gioioso, ma anche quanto doloroso possa essere un rapporto di amicizia.
Il biglietto intero costa 10 euro (9,00 euro con carta InCooperazione), il biglietto ridotto costa invece 8 euro (7,20 euro con carta InCooperazione).
Non ho l’età.
Martedì 22 gennaio, il cineforum del Teatro San Marco di Trento dedica un appuntamento speciale a «Non ho l’età» (Italia-Svizzera, 2017), il film-documentario che racconta una generazione di migranti attraverso le lettere spedite a Gigliola Cinquetti.
Saranno presenti in sala il regista Olmo Cerri e Quinto Antonelli della Fondazione Museo Storico del Trentino, che dal 2001 custodisce l’archivio Cinquetti. Proiezioni alle 17.30 e alle 20.45.
È il 1964, l’anno dell’apertura del traforo del Gran San Bernardo tra la Val d’Aosta e il Canton Vallese, dell’inaugurazione dell’Autostrada del Sole, della villeggiatura di massa a bordo della Seicento e dei primi topless sulle spiagge italiane.
Il 1964, però, è anche l’anno in cui una giovanissima Gigliola Cinquetti trionfa al Festival di Sanremo con la canzone «Non ho l’età (per amarti)».
Nasce in quel momento una diva-antidiva, capace di far breccia nel cuore di moltissimi italiani e soprattutto dei tanti migranti italiani sparsi nel mondo.
Nel periodo dei suoi maggiori successi – tra 1964 e 1979 – Gigliola riceve dai fan circa 150.000 lettere, che vengono catalogate e conservate dalla famiglia della cantante veronese e quindi donate, nel 2001, al Museo Storico del Trentino.
Qui, nella sezione denominata Archivio di Scrittura popolare, sono entrate a far parte del Fondo Cinquetti. Alcune decine di migliaia di queste lettere sono state scritte dai migranti italiani e quattrocento, in particolare, provengono dalla Svizzera.
La voce di Gigliola ci permette di varcare il confine italo-svizzero e di entrare nelle baracche e nelle case dei tanti italiani che in quegli anni vivevano e lavoravano lì. Olmo Cerri è andato a cercare quattro di quei migranti, per capire cosa li ha spinti, quarant’anni fa, a scrivere quelle lettere.
Le testimonianze di quelle persone sono straordinarie lenti di ingrandimento sulle tante piccole storie di migrazione italiana e raccontano speranze, sogni, solidarietà, integrazione e riscatto, ma anche lontananza, nostalgia, chiusura, xenofobia, clandestinità e sfruttamento.
Per il film-documentario di Cerri di martedì ci sarà una doppia proiezione alle 17.30 e alle 20.45.
Saranno presenti in sala il regista e Quinto Antonelli della Fondazione Museo Storico del Trentino, che si confronteranno con il pubblico moderati dal coordinatore del cineforum Miro Forti.
Il biglietto per le singole proiezioni può essere acquistato alla cassa del teatro a 4,50 euro. In alternativa è possibile acquistare l’abbonamento per tutta la seconda parte della rassegna (gennaio – marzo) al costo di 30 euro.
Gigliola Cinquetti.