Il turismo del futuro sarà lontano da quello «di massa»?

La Val di Non si ritiene di essere pronta ad affrontare la nuova sfida

Presidente e vice presidente dell'APT della Val di Non.
 
Non avremo più il turismo di massa, e sarà così per molto tempo.
Lo dicono i maggiori esperti di marketing territoriale e lo ribadiscono gli addetti ai lavori del settore.
Nel «post emergenza» il ritorno dei turisti non sarà verso grandi assembramenti di persone, come le città d’arte o le stazioni balneari, ma in zone defilate, magari in montagna, con ampi spazi che trasmettano sicurezza e che abbiano, paradossalmente, poche strutture ricettive.
È partendo da questa analisi che l’ApT Val di Non rivendica una politica che, già da qualche anno, caratterizza il prodotto turistico e la promozione territoriale dell’azienda.

«Anche in Val di Non - spiega il presidente dell’ApT Lorenzo Paoli - gli operatori turistici stanno vivendo un drammatico momento che speriamo di superare al più presto. Al contempo, però, ci si sta confrontando su come affrontare il ritorno dei turisti. È bene ricordare che la nostra valle è tra le più ampie del Trentino, con una densità di popolazione molto bassa e 3.000 posti letto dislocati in un’estensione territoriale molto elevata. Gli alberghi, spesso a gestione famigliare, sono distanti tra loro e garantiscono spazi adeguati agli ospiti, e gli stessi agriturismi, che ormai da qualche anno contribuiscono in maniera importante al turismo valle, contano solitamente un massimo di 5 o 6 camere, esattamente l’opposto di quanto accade nelle grandi strutture ricettive. Ma è bene anche ricordare che, ben prima che che gli esperti di marketing sostenessero che in futuro non avremo più un turismo cosiddetto di massa, l’ApT Val di Non aveva già avviato una strategia di comunicazione che va esattamente in questa direzione.»
 
La direttrice Giulia Dalla Palma ribadisce che «la Val di Non in questi ultimi anni ha deciso di comunicarsi uscendo dai soliti schemi di promozione turistica. Si è deciso di passare dalle attrazioni alla capacità di trasmettere e far vivere le emozioni.
A differenza di altre località alpine, la Val di Non si può definire una valle «aperta» in tutti i sensi.
Oltre all’apertura territoriale che la caratterizza, infatti, può definirsi «aperta» 365 giorni all’anno, poiché rimane viva anche fuori stagione, sempre abitata, un posto dove la gente ha scelto di vivere anche reinventandosi.

L’esigenza di un nuovo racconto è nata dopo aver trascorso del tempo assieme agli abitanti della valle, assieme a coloro che la Val di Non l’hanno scelta.
In maniera anche spontanea attorno all’ApT si è creato un tavolo di lavoro molto dinamico che distingue il «Non», nome della valle, in una chiave di lettura positiva del proprio territorio: Un luogo «Non» turistico ma una valle abitata tutto l’anno. Gli ospiti «non» sono turisti ma residenti temporanei. L’ospitalità «Non» è industriale ma genuina e famigliare. La destinazione «Non» è di massa ma «a misura di persona». Basta collegarsi con il nostro sito internet per capire che questa tipologia di promozione territoriale era già strutturata da tempo.
 
Il vice presidente Andrea Widmann sottolinea come il cda dell’ApT abbia condiviso la voglia di andare oltre i soliti schemi di comunicazione e promozione turistica e adesso sarà chiamato ad affrontare nuove sfide insieme agli operatori.
«Sarà importante comunicare ai nonesi che il turismo andrà in una certa direzione. Anche i possessori di camere e appartamenti, quelle strutture non alberghiere che un tempo fecero la fortuna di questo territorio per poi entrare in una sorta di crisi, potranno reinventarsi a favore di un turista che cercherà grandi spazi e tranquillità. L’escursionismo, che noi promuoviamo da anni anche grazie a gioielli come il Lago di Tovel o il Santuario di S. Romedio, si confermerà un valore aggiunto e la valle si potrà dimostrare vincente anche per le vacanze di un solo giorno, a favore dei ristoratori, altro settore gravemente colpito dalla crisi.»

Da ricordare, infine, che la Val di Non è stata tra i territori meno colpiti dalla diffusione del virus.
Un elemento che potrebbe avere una grande rilevanza nelle scelte dei futuri turisti.