Festeggiato Francesco Moser nel 40esimo del record dell’ora
Con lui una sessantina di amici, tra giornalisti e campioni sportivi del Trentino
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Oggi, martedì 23 gennaio 2024, cadono i quarant'anni del Record dell'Ora di Francesco Moser.
Non era prevista alcuna cerimonia ufficiale, ma i Giornalisti olimpici del Trentino Alto Adige Südtirol «Olympia Media 2026», Guinnes Club 92 di Trento hanno pensato di fare una sorpresa e festeggiare l’amico Francesco coinvolgendo una cinquantina di amici. Che poi sono divenuti 60…
Oltre ai giornalisti sono intervenuti i campioni olimpici trentini Franco Nones, Giorgio Vanzetta, Cristian Zorzi e Silvio Fauner, oltre ai ciclisti Maurizio Fondriest e Gibo Simoni e il manager di atletica Gianni Demadonna.
In totale erano presenti cinque campioni del mondo, quattro olimpici, due vincitori del Giro d’Italia e un bi-recordman del Mondo.
Ovviamente, dopo aver gustato alcune torte innaffiate da ampie libagioni (di spumante Moser «51-151», i km percorsi in un’ora), Francesco Moser ha ringraziato tutti per la piacevole sorpresa e ripercorso con una certa emozione le tappe della sua vita da campione.
Si è commosso quando ha citato un’assenza importante, quella del fratello Aldo, scomparso da poco, senza il quale probabilmente non sarebbe diventato quello che è diventato.
Tra i giornalisti, Giacomo Santini, che ha seguito sei Olimpiadi e un sacco di Giri d’Italia quando Moser era in gara, ha portato le magliette vinte dal campione trentino. Verranno conservate nel Museo di Francesco.
Ha preso la parola anche il sindaco di Trento Ianeselli, che all'epoca del record dell'ora era ancora un bambino.
Ovviamente c’era anche il nostro direttore, che partecipò alla più drammatica Olimpiade, quella del 1972 a Monaco di Baviera, dove persero la vita 11 atleti uccisi in parte dai terroristi di Settembre Nero e in parte dalle forze speciali tedesche.
Per la cronaca, alle Olimpiadi di Monaco Francesco Moser era in testa alla gara in linea, ma bucò a pochi chilometri dal traguardo e arrivò ottavo.
Tra i campioni fuori classe c’era anche Toni Valeruz (foto in basso), che il nostro direttore conosce bene perché nel 1975 lo aveva seguito in una sua fantastica avventura: la discesa del Cervino con gli sci.
Ma questa è un’altra storia e ne parleremo un’altra volta.
FdM