L’Europa trova un progetto condiviso da tutti sulla Grecia

Concessi più di 80 miliardi, ma Atene dovrà accettare il controllo della Troica sul mantenimento degli accordi – Le borse riprendono vita, lo spread torna a scendere

La notizia è apparsa stamattina poco dopo le 8.30 per tweet del ministro belga Charles Michel che annunciava a sorpresa l’accordo trovato all’unanimità di tutti i paesi dell’Eurogruppo, quelli che hanno la moneta unica.
Poco dopo la conferma ufficiale dalla Commissione Europea.
Il piano consiste nella ristrutturazione del debito greco mediante la concessione di un prestito per un importo che varia dagli 82 agli 86 miliardi euro, dei quali più di un terzo andranno alle banche greche.
In cambio Atene dovrà accettare nuovamente la Troika che dovrà tenere sotto controllo il mantenimento degli impegni assunti dal governo e quindi del parlamento greco.
La decisione è avvenuta dopo 17 ore di maratona, il che sta a dimostrare che alla base di tutto c’era la volontà di salvare la Grecia e l’Europa. E, dato che non c’erano i tempi tecnici per ottenere entro mercoledì l’approvazione del piano da parte del parlamento greco, la soluzione ci sembra la migliore tra quelle percorribili.  Entro mercoledì, il parlamento greco deve comunque approvare l'aumento dell'IVA, la tassa aulla salute e altre incombenze immediate.
 
Soddisfatto il presidente della Commissione Europea Junker, che fino a ieri sera era uno dei tre decisi a salvare la Grecia a tutti i costi. Gli altri due paesi erano la Francia e l’Italia.
Tsipras dovrà comunque battersi per ottenere dal parlamento l’approvazione delle riforme promesse, anche se all’apparenza sembrano in contrasto con le risultanze del referendum di 10 giorni fa.
Evidentemente tutti hanno valutato temeraria ogni azione di rottura e in questo il governatore della BCE Draghi ha giocato un ruolo decisivo. Se le banche greche potranno aprire nuovamente gli sportelli, è merito suo.
L’aiuto alle banche, va detto perché in contrasto con le battute di Tsipras, è direttamente un aiuto alla gente del suo paese che da due settimane aveva la disponibilità finanziaria ridotta al lumicino.
Le borse sono tornate immediatamente a salire e lo spread ha ripreso a scendere. L’Italia trae il vantaggio dal conseguente calo degli interessi sul debito pubblico.
I giornali tedeschi dimostrano di non gradire l’accordo, ma come sempre accade quando una coperta è troppo corta, ogni paese avrà da fare le sue rimostranze. Ma quel che contava era salvare l’Europa e la Grecia.
Adesso però, se la Grecia cambia marcia, ci auguriamo che anche l’Europa trovi un’altra strada.