Attitudine naturale nel laboratorio del «Dolce Misů»
Siamo entrati nella vita aziendale della giovane imprenditrice Lorenza Andreatti – Di Maurizio Daniele Bornancin
Lorenza Andreatti.
La rubrica «Scenari» con questa immagine entra nel vivo di una nuova realtà nel campo dei prodotti dolciari.
Protagonista è una giovane donna che, dopo anni di esperienza presso un’azienda locale, ha deciso di svolgere un’attività in piena autonomia con l’apertura di una pasticceria, a Mezzolombardo, paese nativo e dove vive.
Un ritorno tra la propria gente, un fatto non solo professionale ma anche di relazioni umane, quel voler dare ancora qualcosa a questo luogo dove anche i genitori hanno operato per molti anni con attività commerciali di generi alimentari, con grande soddisfazione e coltivando rapporti umani trasformati di volta in volta in vere e durature amicizie.
Mezzolombardo, paese vocato alla coltivazione delle vigne per la produzione di buon vino, ma dove esercitano la propria attività produttiva: commercianti, rinomati artigiani, industrie, aziende ricettive e della ristorazione, una zona questa della piana Rotaliana che pulsa di lavoro, di conoscenza, di capacità complessiva in tutti i campi della vita economica e sociale.
Quest’ambiente non poteva che dare a Lorenza Andreatti, giovane donna che ho recentemente incontrato, quella forza per decidere di intraprendere questa avventura.
ntriamo nella vita aziendale di questa giovane imprenditrice.
Misů, Laboratorio del dolce è posto nella zona centrale del paese, a pochi passi della stazione ferroviaria, in un ambiente unicamente familiare, di particolarità moderne e piacevoli.
Un’esperta imprenditrice, principale artefice della propria azienda e dello sviluppo futuro.
Non poteva essere che così da una giovane, che ha voluto mettersi alla prova, o meglio rispondere a un suo desiderio, coltivato pazientemente per molto tempo e dove alla base vi è l’esempio dei genitori, poi il contesto del paese e le qualità della comunità locale, peculiarità che le hanno trasmesso la forza di volontà e lo stimolo per partire con questa iniziativa che arricchisce e qualifica il sistema produttivo della Rotaliana e perché no, anche delle vicine valli.
Lorenza protagonista dei segreti della propria attività, appassionata del lavoro, con una visione moderna, attraverso questa realtà, ha raggiunto un suo desiderio, pronta a confrontarsi con la popolazione ad accettare suggerimenti o richieste, condividendo insieme nuove idee per far sì che la pausa per gustare un pasticcino, possa trasformarsi in un momento di tranquillità e di gioia.
Ne è scaturito un incontro chiaro, dove la preparazione e il bagaglio di lavoro svolto negli anni e frutto di una buona esperienza, le hanno permesso di giungere ad un naturale inquadramento delle domande e risposte che sono qui esposte.
Lorenza, com’è nato questo Laboratorio del dolce chiamato Misů, diventato un’azienda con caratteristiche particolari?
«Ho lavorato per tredici anni alla pasticceria Bronzetti di Lavis, dove ho avuto la fortuna di affiancare il titolare Marco, da cui ho appreso la tecnica della pasticceria, dei dolci, del cioccolato, i lievitati e tutto ciò che comporta lavorare in questo settore o meglio l’arte di fare il pasticciere.
«Ho poi partecipato a corsi di approfondimento e di nuove conoscenze sulla preparazione dei dolci sia in Italia che all’estero.
«Dopo la pausa forzata di due anni del Covid, ho voluto mettermi in gioco e così ho aperto una pasticceria con laboratorio, che per me è sempre stato un sogno, un punto di arrivo della vita professionale.
«I fattori che mi hanno fatto maturare quest’idea sono:
• Costruire un’iniziativa nuova che potesse rispecchiare la mia visione di pasticceria, inserendo nelle produzioni qualche cosa di diverso, rispetto al mercato tradizionale;
• Sperimentare e inventare prodotti particolari, con un occhio di riguardo alle intolleranze, come il lattosio, usando farine particolari e creando delle proposte fatte esclusivamente con prodotti di origine vegetale.
«Così ho incominciato con risultati buoni e con prodotti molto apprezzati dai clienti. Le produzioni dei pasticcini in particolare, ma anche degli altri dolci si basano su una lavorazione artigianale innovativa.
«Lo scopo principale del mio creare è di dare un prodotto di qualità, secondo i desideri del cliente, cercando di sollecitare e incuriosire la persona, facendo degli abbinamenti nuovi come ad esempio: frollino al cioccolato fondente e abbinato al fior di sale, oppure sablé con mirtillo disidratato abbinato al pepe di Sichuan, frollino realizzato con un pregiato cioccolato molto aromatico e la fava del cacao.
«Ho scelto come zona Mezzolombardo, perché rappresento la quarta generazione di una famiglia che in questo paese ha sempre gestito attività commerciali come un Mini Market, prima della nascita dei grandi supermercati. Mio papà, infatti, apparteneva al settore del commercio, persona conosciuta e stimata nel paese.»
Lorenza, da dove trae origine il nome della sua pasticceria?
«Misů è il connubio tra la parola tiramisù, tipico dolce italiano non inteso come dolce in sé, ma piuttosto come senso morale: quando ci si sente tristi o nervosi, la maggior parte delle volte un dolce è sempre un toccasana.
«Ho immaginato i miei clienti che entrano in pasticceria per concedersi una coccola e del tempo per se stessi, evadendo così per un momento dalla realtà, per rilassarsi e a volte migliorare così una giornata che magari non era delle migliori.
«Il particolare accento sulla lettera ů richiama invece lo stile nordico hygge che si ritrova ampiamente sia nell’arredamento e sia nell’atmosfera del negozio, ed inteso anche come stile di vita. È un termine norvegese che indica il sentimento dell’accoglienza, della familiarità e della felicità momentanea, ossia il piacere delle cose semplici.
«Questa mia nuova attività è stata il modo per ricordare e interpretare la storia della mia famiglia. Sin da giovane il pomeriggio, dopo la scuola, andavo in negozio ad aiutare i miei genitori, da ciò è nata in me la passione e la mentalità del commercio.
«Quel sentire la vita dell’azienda, come un’attività da valorizzare, cercando di creare una sinergia sia con i collaboratori che con i clienti, questo è uno dei punti principali che ho imparato da mio padre.
«Ecco perché per me è importante, anche oggi instaurare con il cliente un dialogo aperto e leale, per far sì che possa toccare con mano non solo la novità dolciaria, ma anche portarsi via il ricordo, come nel passato con i negozi di quartiere, dove il negoziante e gestore era, di fatto, un vero amico del cliente, una vera e propria persona di fiducia.»
Che tipo di produzioni e che materie prime sono utilizzate nelle sue creazioni dolciarie?
«L’esperienza da Bronzetti mi ha permesso di capire la differenza tra le varie materie prime e questo mi ha aiutato a orientarmi nelle lavorazioni attuali, all’uso d’ingredienti naturali e di alta qualità, non arricchiti da coloranti o sostanze chimiche.
«Scelgo con estrema cura tutte le materie prime che utilizzo in laboratorio: burro, farine, lievito, cioccolato, panna, latte, frutta secca, fresca e disidratata, nel rispetto della stagionalità avendo cura di enfatizzare e risaltare, senza però snaturare le loro caratteristiche organolettiche. Questo metodo ricalca il sistema della pasticceria contemporanea italiana, riconosciuta in tutto il mondo. Cerco nello stesso tempo di continuare a sperimentare nuovi ingredienti per creazioni anche azzardate, dopo momenti di studio e approfondimento per ogni prodotto.
«Allo scopo studio e seguo online, il lavoro di pasticceri famosi a livello europeo per imparare altri metodi e lavorazioni dell’arte dolciaria. Poi inizio a sperimentare in prima persona nuovi abbinamenti per la pasticceria fresca mignon, come: lime e basilico, caco e rosmarino, lampone e ortica, dove i risultati sono stati molto interessanti e hanno riscosso attenzione e curiosità.
«Questa è diventata per me una piccola passione quasi giornaliera. Tra i vari prodotti, vi sono i Mendiant, ossia dei medaglioni di cioccolato temperato a mano e proposti in due varianti: una più classica come ad esempio cioccolato bianco con pistacchio e mirtillo oppure cioccolato al latte con nocciole, e in una variante più golosa e particolare, dove la dolcezza del cioccolato viene abbinata a sapori salati, come ad esempio le arachidi salate abbinate al cioccolato biondo oppure i Bretzel abbinati al cioccolato fondente. Produciamo anche creme spalmabili in più varianti: gianduia, fondente con mandorla pralinata e caramello.
«Non possono mancare le torte da cerimonia ed eventi (battesimi, matrimoni, lauree, compleanni, anniversari, ecc) che vengono create a tavolino con il cliente per poter realizzare il dolce esattamente in base ai suoi gusti ed esigenze.
«Nel nostro assortimento si trovano anche tutti i dolci tipici delle festività e delle ricorrenze (panettoni, colombe, crostoli, zelten, ecc), o meglio tutto ciò che caratterizza la vita quotidiana delle persone, oltre ai dolci per la colazione come brioches e biscotti.
«È stato aggiunto, dopo un’attenta sperimentazione, il sistema del vaso cottura per il babà al rhum e per il panettone. Si tratta di una tecnica innovativa che consente di conservare in vasi di vetro, rigorosamente sottovuoto, il prodotto. In questo modo rimangono inalterate tutte le caratteristiche del dolce, facendo sì che all’apertura del vaso il prodotto risulti come appena sfornato (sia per aromi, profumi che morbidezza).
In previsione come intende apportare delle integrazioni al locale dove ha sede la pasticceria, quali novità per il cliente?
«In base alle prospettive di miglioramento è mia intenzione, anche per cercare di uscire dagli schemi standard che caratterizzano il commercio, aggiungere all’interno del negozio una piccola libreria, accessibile al cliente nel periodo di permanenza nel locale, per dare la possibilità di ritagliarsi un momento dedicato ad un’attività alternativa o distrarsi per un attimo in un modo diverso dal solito Inoltre, ho intenzione di riproporre, visto il piacevole riscontro ottenuto nella prima esperienza, vari knitting cafè.
«Si tratta di incontri organizzati in pasticceria, per condividere un paio d’ore in compagnia di altre persone accomunate dalla stessa passione per il lavoro ai ferri, uncinetto o ricamo. Il tutto viene allietato da una calda tisana e da qualche dolcetto.
«Iniziativa questa con finalità anche sociali, dove persone con esperienza e competenza nel campo, possono condividere segreti o piccoli trucchi del mestiere, in modo da riportare nella vita di tutti i giorni questi lavori manuali del passato che stanno ritornando in voga.»
Come ritiene di continuare nell’attività aziendale e quali sono i prossimi obiettivi?
«Importante per me è continuare a sperimentare nuovi metodi di lavorazione e scoprire altri ingredienti del mondo vegetale attraverso anche una formazione continua.
«Altro obiettivo, già attivato, ma che va implementato, è di realizzare dei laboratori per bambini in periodi diversificati, per avvicinarli al lavoro manuale della pasticceria.
«Devo dire che le prime due esperienze fatte di recente sono state stimolanti ed hanno riscosso un buon successo da parte dei ragazzini che con entusiasmo hanno richiesto nuove possibilità per altri incontri sullo stesso argomento. Una soddisfazione anche per i genitori.»
Questa sua iniziativa professionale ha richiesto impegno, lavoro, passione, cosa può dire di tutto questo?
«Certo in questi primi due anni di apertura del locale mi sono molto impegnata, ho fatto molta fatica, ma sempre con l’obiettivo di migliorarmi sia a livello professionale che personale, seguendo un percorso che mi sta dando soddisfazione e arricchimento umano e sociale.
«Questi valori sono per me punti di forza per continuare con entusiasmo in una crescita umana e professionale complessiva.»
Grazie Lorenza e buona continuazione, con l’augurio di poter raggiungere altri obiettivi e successi per il suo essere donna imprenditrice, ricca di passione, coraggio e volontà del fare, a beneficio della comunità di Mezzolombardo.
A cura di Maurizio Bornancin – [email protected]