Video maker: professione per i giovani del futuro? – Di Nadia Clementi

Ne parliamo col dott. Giuseppe Aceto, produttore esperto in Sound Engineering e Sound Design

Il Video maker è un professionista curatore e regista di riprese e montaggi di videoclip e cortometraggi.
Questa attività, nata negli ultimi anni con l’arrivo delle soluzioni tecnologiche è senza dubbio una delle strade da percorrere per chi vuole entrare nel mondo del cinema, della televisione o del giornalismo.
L'avvento delle trasmissioni in digitale ha aumentato in maniera esponenziale la domanda di contenuti multimediali, tanto che per soddisfare il fabbisogno mediatico è crescente la necessità di formare nuovi professionisti esperti in regia, ripresa e montaggio video, che siano soprattutto in grado di usare software specifici quali Final Cut e Adobe Premiere Pro.
 
Per iniziare a diventare video maker, è indispensabile avere una piccola videocamera digitale e un computer e già con questa minima attrezzatura è possibile realizzare i primi lavori.
Fondamentale per intraprendere questa professione è la passione per i mezzi digitali e la voglia di raccontare qualcosa per immagine.
Di come si diventa video maker lo chiediamo al dott. Giuseppe Aceto che ha curato e realizzato decine di video negli ultimi anni, tra cui anche un breve reportage girato durante l’inaugurazione del Muse di Trento nel luglio scorso. 

 Chi è il dott. Giuseppe Aceto
Giuseppe Aceto è nato e vive a Trento, classe 1988.
Laureato in Filosofia, dopo diversi anni di formazione nel settore audio si occupa di Sound Engineering e Sound Design per il Comune di Trento e il Centro Servizi Culturali S.Chiara.
Produttore nei «The Fabulous Beard» tra i più noti progetti di musica elettronica sperimentale del Trentino.
Fondatore del collettivo «Wookiee Film» attivo nella produzione video dal 2012 e della casa di produzione musicale «Dome Records».

Come è nata la passione di video maker?
«Da diversi anni mi occupo di musica e audio in quanto sound engineer e musicista, l’approdo al mondo del videomaking è stato inizialmente una necessità espressiva, volevo conoscere e sperimentare nuovi linguaggi.
«Successivamente sono riuscito a fare le prime esperienze lavorative come videomaker per uffici stampa, attualmente realizzo aftermovie (video riassuntivi di eventi) e spot per società locali.»
 
Quali sono gli strumenti necessari per intraprendere l’attività di video maker?
«Come ogni attività si può svolgere a diversi livelli, ma per iniziare non è necessaria molta attrezzatura. Diciamo che per muovere i primi passi e capire se il settore delle videoproduzioni può interessare è sufficiente una videocamera e un computer con un buon programma di montaggio.
«Se si decide di approfondire e applicare le proprie conoscenze al settore commerciale, la materia diventa molto vasta, oltre allo studio teorico di regia è necessaria una conoscenza approfondita di tutto il workflow che porta alla realizzazione di un video professionale.»
 
Quanto conta l’attrezzatura che si utilizza e quanto invece l’idea che è alla base del progetto?
«Credo che ci debba essere un’ equilibrio tra le parti. La creatività necessita di strumenti per realizzarsi e se sono efficienti e di qualità i compromessi tra la fantasia e la concretizzazione saranno minori.»
 

 
Cosa realizza un video maker e quali sono le sue creazioni?
«Il video-maker è un termine inglese che si riferisce letteralmente a colui che fa i film, si differenzia dal puro regista cinematografico in quanto segue e agisce direttamente sulla parte tecnica della produzione di un video.
«Diciamo che è una figura professionale/artistica che trova la sua realizzazione nel concepire e realizzare personalmente il proprio progetto video seguendolo dall’ideazione alla post-produzione.»
 
Come si diffonde nei social network e attraverso quali canali?
«Il video maker ha molti canali tramite cui diffondere i propri lavori. Vimeo e Youtube sono tra gli strumenti di diffusione più utilizzati, ai quali vanno ovviamente affiancati i social network.
 
Lei ha avuto la possibilità di partecipare come video maker all’inaugurazione del nuovo museo di Trento il «Muse», ci racconti qual è stato il processo creativo che ha portato alla realizzazione del suo video promozionale.
«L’idea era quella di realizzare un video in cui la camera si confondesse tra i tanti partecipanti all’inaugurazione. Un piccolo documentario che non promuovesse il Muse ma che immortalasse lo stupore, il divertimento e la fatica dei partecipanti.»
 

Dott. Giuseppe Aceto sta lavorando a qualche progetto in particolare in questo momento e per il futuro?
«Sì, in questo momento sono al lavoro sul mio primo progetto di lungometraggio. Un docu-film che racconta la storia di un ragazzo che ho avuto modo di conoscere recentemente.
«All’età di 18 anni l’abuso di sostanze stupefacenti lo ha portato ad avere importanti danni al sistema nervoso.
«Il film racconterà la sua storia e di come abbia affrontato la ricerca di un nuovo equilibrio anche grazie al suo rapporto con gli sport alpini. Spero di riuscirlo a presentare al prossimo Trento Film Festival.»
 
Cosa suggerisce a un giovane che desidera intraprendere la professione di video maker?
«In quanto anch’io giovane video-maker posso suggerire di realizzare più video possibili anche se non qualitativamente eccelsi, sono un ottimo banco di prova del giudizio autocritico.
«Credo che continuare a sperimentare e soprattutto avere costanza nello studio è il presupposto per tutta la propria esperienza nel mondo del video-making.»
 
Questa attività secondo lei rappresenta un importante sbocco lavorativo per il futuro?
«Di sicuro è un settore in espansione e la sua applicazione al settore pubblicitario rappresenta un valido sbocco lavorativo.»
 
Nadia Clementi - [email protected]
Dott. Giuseppe Aceto - [email protected]  
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