Modi de dir 'n trentìm/12 – Di Cornelio Galas
Dodicesima puntata dei modi di dire e frasi fatte della tradizione dialettica trentina
EL FISCO L’E’ COME ’L CAGN, SE NO ’L MORDE ANCOI EL MORDE DOMAN – Vedi alla voce Equitalia.
TRA CAVRE E NAS SE MONZE TUT L’AN – Caccole (o muco) e latte i prodotti delle differenti lavorazioni.
DAR NA MAN DE BIANCH – Non si tratta esclusivamente di imbiancare. «Vara che te dàgo na man de bianch» è infatti anche una minaccia. Un avviso di manrovesci in arrivo…
DORMIR COME ’N ZOCH – Avete presente un ciocco di legno? Difficile smuoverlo dal letto.
AVERGHE ZENTO ANI PER CULATA – Il prossimo (vicino?) record di vecchiaia.
AVERGHE EL FOCH AL CUL E L’AQUA LONTANA – Problemi che possono derivare dalla dismissione di caserme dei vigili del fuoco di periferia. Ma anche quando si vorrebbe risolvere in fretta un problema urgente e la soluzione invece richiede parecchio tempo.
A MORIR GH’È SEMPER TEMP – Incrociando le dita. E toccatina al basso ventre… Vedi anche: «Chi se fa a ora a morir…» detto del notevole ritardo di qualcuno o dell’inizio di qualche evento.
NÉ A NASER NÉ A MORIR SE SPETA QUEL CHE GH’A DA VEGNÌR – Sala parto o capezzale non danno appuntamenti precisi. Chi c’è c’è.
MAL DE PEI, SANITÀ DE BUDELE – Movimento, movimento e anche se i piedi fanno male i malesseri all’apparato digerente spariranno.
LA MALVA DA OGNI MAL LA SALVA – Proprietà universali dell’erba officinale.
CO LA TOS E CO LA PANZA NO SE LA FA FRANCA – Difficile nascondere problemi di raucedine e la gravidanza.
A CHI NO GHE PIAS EL PAN DIO GHE TOGA ANCA LA POLENTA – La maledizione di chi interrompe la dieta.
EN T’EN BON BICER SE NEGA ’L DISPIAZER – Bere per dimenticare le delusioni. Non solo d’amore.
MERDA GRANDA, PANZA TESA – Analisi delle feci per stabilire quanto effettivamente si è mangiato. Ma si può anche rovesciare: «Panza tesa, merda granda».
I COIONI DEI CAGNI E I SOLDI DEI PORETI I È SEMPRE ’N VISTA – Pochi, solo due magari, ma buoni.
CHI GH’A CAR E BOI FA POLITO I FATI SOI – Autosufficienza rurale.
CHI ’MPRESTA EL NE PERDE NA ZESTA, CHI TORNA A ’MPRESTAR EL NE PERDE ’N CAR – La sfiducia nei creditori non consente il bis in caso di sofferenza. Vale anche per mutui e prestiti bancari.
EN CASA STRENZI, EN VIAZO SPENDI, EN MALATIA SPANDI – Diversificazione, secondo determinate priorità, della capacità di spesa.
PU SE GH’A PU SE VORIA GAVER – Gli incontentabili.
LA RANA USA ’L PALTAN, SE NO LA GHE VA ANCOI, LA GHE VA DOMAN – Il lupo perde il pelo ma…
DAVANTI A NA INGIUSTIZIA CHE SE MANIFESTA, NO POL TASER NA PERSONA ONESTA – Le motivazioni della condanna di Carolina Kostner.
CHI DEL LOT EL SE ’NNAMORA, PREST O TARDI EL VA ’N MALORA – Vale anche per gratta e vinci e slot machines.
LA CÓA L’È LA PU DURA DA PELAR – Le rifiniture sono sempre molto impegnative.
LAÓR FAT, SOLDI SPETA – Purtroppo l’attesa spesso e volentieri è molto lunga. Ed è attivata dalla frase «Entànt grazie neh»...
SPUZA ’L CESO, CAMBIA ’L TEMP – Previsione empirica del tempo. Vale anche per tombini fognari e affini.
EN CAMPAGNA BISOGN NARGHE E ’N BOTEGA STARGHE – Potere della presenza fisica sul posto di lavoro.
LA GRASA DEL RUGANT NO L’È BONA NÉ PER EL PRÀ NÉ PER L’ORT – Dove smaltiranno quello che resta a terra là dove i maiali grufolano?
PARLA COME TE MAGNI – Ovvero: non darti tante arie. Attenzione: non si tratta di usare mani e posate a meno che non si sia un mimo.
DRIT COME ‘N BAZILÓN – Bazilón è quell’asta di legno un po’ ricurva con delle tacche all’estremità: serviva per portare due secchi, due ceste e affini sulle spalle. È tutt’altro che diritto…anzi, più lo si usa e più le sollecitazioni della gravità lo rendono curvo.
FAR ’L CUL COME NA VERZA – Avete presente la verza? Beh, alla fine del trattamento il sedere finirà per assomigliarle.
EL TE STA BEN COME ’N FIOR SU ’N TE NA RECIA – Non è propriamente un complimento. Anzi, il più delle volte significa: «Ben ti sta». In senso ironico diametralmente opposto.
SGREMENOS – Vedi anche «zidiós»: irritabile.
LECAMÈRDE – Ruffiano (vedi anche leccaculo ove la materia leccata è la stessa).
TE SEI ’N PISOT – Riferito a marmocchio o comunque a qualcuno che deve ancora crescere mentre al contrario si dà arie da saputello. Vedi anche: pisanlèt, pisambràghe, pezotèr).
PAMPALUGO – Sciocco. C’era un gioco di carte dove chi rimaneva con una carta finale sparigliata veniva dichiarato appunto «pampalùgo». I più raffinati dicono: «Mago d’en dugo d’en pampalugo».
SCORLAPÉRI – Di personale inaffidabile, che cambia facilmente parola e opinione. Facile peraltro far cadere le pere mature… Per traslato trentino… mona.
NO GAVER TUTE LE FASSINE AL COÈRT – Come sopra. Non avere tutte le rotelle a posto.
VOLER RESTAR PER SOMÉNZA – Chi non si rassegna all’età avanzata. E magari non lascia certi incarichi impegnativi ad altri.
VARDA CHE TE DEZÌPO NEH – Dezipàr sta per sgualcire, capitozzare, guastare. Minaccia di solito accompagnata da eloquenti movimenti delle mani.
NO FARME NAR ZO DAI CANCHENI – I cancheni sono i cardini. Quindi c’è il rischio che sull’interlocutore si abbatta qualcosa di pesante.
L’È ORA DE MAIOLICA – Il piatto (di maiolica) con il pasto è servito, avanti, a tavola.
VEDERLA LONGA – Di solito si dice quando l’appetito non può essere appagato nel breve tempo. Ma anche in altre situazioni di attesa: alla Posta, nell’ambulatorio del medico, in altre anticamere.
CAVARSE LA SÈ – Rende l’idea di un intervento radicale per far fronte alla sete della quale non se ne può più …
NA BELA MONA – Non è un complimento, metti, a Monna Lisa. Vuol dire: un bel niente. Non se ne parla neanche. In una parola: NO. I timorati di Dio a volte dicono Na bela Eva.
È NÀ TUT EN MONA – È finito tutto nel nulla. Non si è combinato niente. Si è rovinato tutto (vedi anche: na bela merda).
L’È TUT PETI PER LA TÓS – Si sa che la flatulenza non è d’aiuto per problemi alle alte vie respiratorie.