Polo per le Scienze della vita: nascerà in Progetto Manifattura
Oggi la firma del protocollo d’intesa tra Provincia, Trentino Sviluppo, Università di Trento e Fondazione HIT
Il Trentino rilancia sulle scienze della vita, uno dei settori più innovativi e dinamici dell’economia italiana e il più attrattivo per gli investimenti privati tra le imprese hi-tech. Le realtà che negli ultimi anni si sono dimostrate ai vertici della ricerca internazionali – dal DiCIBIO al CiMec, al Centro di Protonterapia - troveranno a Rovereto, per le loro startup, un hub con laboratori d’avanguardia, piattaforme tecnologiche condivise, spazi per le imprese ed ambienti di co-working.
Un progetto territoriale attorno al quale la Provincia autonoma di Trento ha voluto chiamare a raccolta i principali attori del sistema trentino della ricerca e dell’innovazione.
Un’intesa formalizzata con la firma di un protocollo d’intesa tra la stessa Provincia, Trentino Sviluppo, Università di Trento e Fondazione HIT – Hub Innovazione Trentino. La progettazione della struttura, che dovrebbe essere ultimata entro il 2023, prevede la costruzione di laboratori dedicati all’interno della nuova Be Factory di Progetto Manifattura a Rovereto, ma anche di aree di lavoro in co-working e facility condivise per un valore di 6 milioni di euro.
Il Polo, che farà incontrare ricerca pubblica, privata e imprese, fungerà da leva per l’attrazione di investimenti e lo sviluppo di nuove joint venture in Trentino e si concentrerà sui temi strategici emersi dal Forum per la Ricerca ed implementati nel Piano Pluriennale della Ricerca della Provincia, quali le biotecnologie, la biomedicina e le tecnologie per il settore medicale.
Dopo il via libera al finanziamento e allo schema dell’accordo, il 26 marzo scorso da parte della Giunta provinciale, arriva oggi, lunedì 10 maggio, la firma del protocollo d’intesa. A siglarlo sono stati l’assessore provinciale allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, il presidente di Trentino Sviluppo Sergio Anzelini, il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian il presidente di Hub Innovazione Trentino Paolo Girardi.
Gestito secondo il modello già collaudato con ProM Facility, i laboratori di prototipazione meccatronica, il Polo punta sull’incontro tra ricerca pubblica e privata in un ambiente che avvicini gli enti di ricerca agli spazi di incubazione per startup e aziende innovative.
«Il Trentino –sottolinea Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento - è un brand riconosciuto a livello nazionale ed internazionale per la sostenibilità ambientale e l’elevata qualità della vita. Con questo progetto vogliamo fare un deciso passo in avanti. L’accordo è infatti il primo tassello di un disegno strategico che ci porterà a posizionarci come territorio d’eccellenza anche per la ricerca e l’innovazione, ed in particolare sugli ambiti collegati alle scienze della vita che, come ha insegnato quest’ultimo difficile anno, è una delle sfide globali fondamentali attorno alle quali si giocherà la nostra capacità di vivere in un mondo migliore, più sano e sicuro.»
«Le facility, laboratori all’avanguardia aperti all’incontro tra ricerca e impresa – osserva Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo – sono l’anello di congiunzione ideale tra questi due mondi, un terreno di incontro fertile per l’innovazione. Lo ha dimostrato l’esperienza di ProM Facility, che in questi quattro anni si è rivelata essere il cuore pulsante di Polo Meccatronica, lo dimostreranno a breve Tess-Lab, i laboratori green-tech di Progetto Manifattura, e a seguire queste nuove facility dedicate alle Scienze della vita. Tre hub che faranno fare un salto di qualità non solo ai nostri Poli Tecnologici ma all’intero sistema trentino della ricerca e dell’innovazione.»
«Ci viene chiesto sempre più spesso - osserva Flavio Deflorian, rettore dell’Università di Trento - quali siano le ricadute di ciò che studiamo. Ed è una domanda che chi fa ricerca negli ambiti delle scienze della vita si sente porre con ancora maggiore insistenza, perché opera in un settore dal quale tutti ci aspettiamo cose importanti. Il protocollo che firmiamo oggi, e il Polo che come Università ci impegniamo a supportare, ha il valore di lavorare in questa direzione e di aiutarci ad ottenere risposte a quelle domande. Ci sarà un luogo fisico nel quale avremo l’opportunità di lavorare insieme a chi fa impresa e a chi investe, in un ambito, quello della salute e del benessere, che mai come in questi anni è stato al centro delle nostre speranze e attenzioni».
«HIT – spiega il presidente Paolo Girardi – supporta da anni la nascita delle startup del sistema della ricerca trentina che si occupano di biotecnologie per la salute. Si pensi al caso di Sibylla Biotech, che ha attirato un investimento di ben 2,4 milioni di euro, ma anche a più di una decina di startup dell’Università di Trento, in prevalenza del Dipartimento CIBIO, Salutiamo dunque con entusiasmo il progetto per un nuovo Polo Tecnologico dedicato al settore delle Scienze della Vita, che potrà contare sul nostro supporto per la valorizzazione dei risultati della ricerca e il trasferimento tecnologico. Recentemente la nostra Fondazione è stata accolta nel cluster tecnologico nazionale per le Scienze della Vita ALISEI, un’occasione ulteriore per connettere enti di ricerca pubblici e privati, startup e imprese afferenti a questo settore ritenuto sempre più strategico per il Trentino.»
L’ecosistema trentino delle scienze della vita si consolida pertanto con la nascita, negli spazi di Progetto Manifattura a Rovereto, di un nuovo Polo per le scienze della Vita e la creazione di un’infrastruttura di ricerca «Open Science Park»: potrà contare su laboratori tecnologici all’avanguardia che si svilupperanno su una superficie di 1.200 metri quadrati, sarà operativo a partire dal 2023 e sorgerà nel cuore stesso del nuovo polo d’innovazione, la cosiddetta Be Factory.
Per costruirlo la Giunta renderà disponibili 6 milioni di euro. Il cronoprogramma, particolarmente stringente, prevede l’elaborazione del progetto preliminare entro fine giugno 2021, progettazione definitiva, emissione delle gare d’appalto entro fine 2021, l’approvazione del piano industriale entro gennaio 2022, avvio e conclusione dei lavori tra il 2022 e la fine del 2023.
Il Polosi comporrà di laboratori dedicati, ma anche di aree di lavoro e laboratori condivisi.
Il modello di riferimento punta infatti sulla centralità dell’incontro tra ricerca ed impresa in un ambiente che, anche logisticamente, favorisca la stretta collaborazione e lo scambio continuo di idee tra ricercatori ed imprese, attraverso un’infrastruttura di ricerca che avvicini gli organismi di ricerca pubblici e gli spazi di incubazione per le startup e le aziende innovative. Il tutto favorito da un ambiente di co-working dove le attività di trasferimento della conoscenza e di ricerca e innovazione trovino concretizzazione.
Come già per ProM Facility in Polo Meccatronica e TESS-Lab – la facility della sostenibilità in costruzione sempre in Progetto Manifattura – l’obiettivo dell’Open Science Park sarà quello di far incontrare la ricerca pubblica e privata in un ambiente che favorisca lo scambio continuo tra i ricercatori.
Analogo anche il modello di gestione indicato dalla Giunta provinciale, che coinvolge – accanto alla stessa Provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo, la Fondazione HIT – Hub Innovazione Trentino e Università di Trento.
Un ruolo chiave avrà infatti l’integrazione con realtà di eccellenza quali l’Infrastruttura di ricerca per la biologia integrata (IRBIO), il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale ed Integrata (DiCIBIO) e i laboratori del Polo di Mesiano e del Polo tecnologico «Fabio Ferrari» di Povo.
Lo stretto collegamento con il mondo della ricerca offrirà importanti expertise in materia di tecnologie abilitanti per la ricerca biomedica, nonché un vantaggio competitivo per la realizzazione di programmi innovativi e per il trasferimento tecnologico in Trentino e ciò – unito al know-how e ai servizi offerti dagli altri partner di progetto - potrà creare un’importante leva attrattiva per le aziende del settore.
Nello specifico, il nuovo Polo per le scienze della vita si focalizzerà sulle biotecnologie applicate al settore della salute e dell’industria agroalimentare, della medicina di precisione, drug discovery e digital therapeutics e delle tecnologie e apparati per il settore medicale, le cosiddette «medtech».
Importante anche il raccordo con le eccellenze del territorio, oltre all’Università di Trento, con i propri centri di ricerca e la prima Scuola di Medicina interateneo italiana, anche Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach e COSBI, il Centro di biologia computazionale e dei sistemi frutto della collaborazione tra la stessa Università di Trento e Microsoft Research, che opereranno con modalità e strumenti di trasferimento tecnologico tra il Polo e le realtà imprenditoriali del territorio.