La cooperativa frutticola Sft aderisce ad Apot

A breve commercializzazione unitaria e supporto alla parte industriale. Illustrato ai soci il piano di consolidamento

All’incontro con i soci della Sft nella sede di Romagnano presenti i vertici della Federazione e di Apot.
Illustrate le iniziative di sistema per sostenere il percorso di rafforzamento patrimoniale, premessa indispensabile per far parte del distretto melicolo cooperativo unitario che fa capo ad Apot.
Prima tappa, l’adesione ad Apot, già operativa, che si occuperà della commercializzazione. In via di definizione gli accordi per garantire supporto anche alla parte industrial.


 
Uno sforzo di sistema per essere al fianco della cooperativa Sft (Società frutticoltori trentini), leader nella produzione di mele biologiche, sostenendo il percorso di rafforzamento patrimoniale.
Protagonisti, nei rispettivi ambiti, la Federazione della Cooperazione Trentina, la Provincia Autonoma di Trento e Apot, l’Associazione di Organizzazioni di Produttori della quale fa parte Melinda e La Trentina.
Obiettivo: far fronte allo stato patrimoniale di Sft, attualmente gravato da quasi 10 milioni di debiti netti nei confronti delle banche nonostante la cessione di alcuni asset.  
 
Per questo, la Giunta provinciale, su proposta della Federazione ha deciso un affiancamento del CdA di Sft.
Un modo per favorire il percorso di inserimento della cooperativa nel sistema unitario della frutticoltura provinciale coordinato da Apot, che in questa sinergia sarà lo strumento attraverso il quale migliorare la commercializzazione, sfruttando la sua capacità gestionale di concerto con l’affiancatore.
La domanda di adesione ad Apot avanzata nelle scorse settimane da Sft è stata accolta. Dal primo gennaio prossimo quindi Apot subentrerà nella vendita dei suoi prodotti.  
 
Intanto, nei prossimi mesi dovrà essere perfezionato un piano industriale che definisca le ulteriori tappe di avvicinamento all’obiettivo di pieno consolidamento e rilancio di questa cooperativa all’interno del sistema Trentino frutticolo coordinato da Apot.
A tale scopo l’intero sistema della cooperazione è al lavoro per individuare gli strumenti migliori da mettere a disposizione per favorire questo percorso.
 
Obiettivo: arrivare alla fusione con La Trentina nei tempi e nei modi previsti dal piano, e soprattutto con la piena condivisione e adesione di tutti i soggetti interessati, in modo da garantire un futuro sicuro alle famiglie di produttori che compongono la cooperativa.
Questo, in sostanza, il messaggio portato questa sera dai vertici della cooperazione al cda e ai soci in un incontro che si è tenuto nella sede della cooperativa a Romagnano.  
Durante l’incontro sono stati illustrati i principali dati economici della società, correggendo anche alcuni dati incompleti circolati nei giorni scorsi che avevano generato ulteriore preoccupazione.
 
«La situazione è sicuramente complicata – ha introdotto i lavori il presidente di Sft, Danilo Brida – ma si ritiene possa essere accompagnata verso traguardi di maggiore stabilità, avendo come prioritario l’obiettivo di dare sicurezza alle aziende agricole e alle famiglie che costituiscono la base sociale.»
«Abbiamo fiducia nella fattibilità di questo grande progetto – ha affermato il direttore generale della Federazione Alessandro Ceschi (il presidente assente per indisposizione) – nato con l’ambizione di raccogliere e valorizzare l’intera produzione melicola del Trentino.
«Insieme ai soci di Sft e La Trentina occorre creare le migliori condizioni affinché si possa realizzare una fusione equilibrata e a vantaggio di tutti.»
 
«Abbiamo lavorato per salvaguardare gli interessi di tutti, – ha detto il presidente di Apot Ennio Magnani. – La singolarità fa perdere la remunerazione al socio, il distretto frutticolo trentino cooperativo è una risposta adeguata al mercato che cambia, e che va affrontato solo in logica di aggregazione.»