Coronavirus: i controlli di ieri della Polizia locale di Trento

Fermato anche un giovane con la bici elettrica modificata: superava i 40 km/h

 
Nella giornata di ieri sono proseguite le attività di controllo della Polizia Locale di Trento - Monte Bondone sul rispetto delle disposizioni contenute nel DPCM 11 marzo 2020 e successive modifiche, finalizzate al contenimento della diffusione dell’epidemia da coronavirus.
Sono state effettuate verifiche anche su 35 esercizi pubblici e attività commerciali, non è stata elevata nessuna infrazione e rilevata nessuna irregolarità.
Col supporto dei volontari del gruppo ANA sono stati controllati i parchi cittadini, in particolare è stato verificato che i frequentatori non utilizzassero le aree giochi, rese inaccessibili dal personale del Servizio Parchi e Giardini, come previsto dall’ordinanza provinciale del 2 maggio scorso.
In mattinata, durante un posto di controllo Covid gli agenti notavano che una bicicletta in via Maccani circolava ad una velocità talmente elevata da far insorgere il dubbio che il veicolo potesse avere delle alterazioni.
 
Gli agenti decidevano quindi di seguire il veicolo potendo notare che con una leggerissima pedalata il veicolo manteneva una velocità che il contachilometri del mezzo di servizio approssimava a circa 45km/h.
Gli agenti fermavano pertanto il conducente a bordo della bicicletta e nell’immediatezza il personale manifestava le perplessità al conducente che non appariva in alcun modo sorpreso e lasciava intendere che gli agenti non fossero in errore, ma non appena palesata la fattispecie sanzionatoria a cui stava andando incontro lo stesso cessava ogni comunicazione.
Non essendo possibile avere chiarimenti in merito al tipo di modifica apportata al velocipede gli agenti operanti procedevano ad un sequestro preventivo in base all’articolo 13 L. 689/81, in modo da congelare la condizione e poter poi porre in essere gli accertamenti necessari all’azione sanzionatoria.
In attesa di essere supportati da un professionista per capire il tipo di modifiche apportate, gli agenti potevano verificare che l'E-bike aveva la scocca di copertura del motore elettrico prevista su quel modello difforme dall’originale pubblicizzato sul sito del costruttore.
 
Si facevano quindi alcune prove con dispositivo Telelaser, conformemente omologato, in area delimitata e chiusa al traffico a velocità crescente fino ad arrivare addirittura alla velocità di 41 Km/h orari rilevata strumentalmente (44 km/h sul display della bici elettrica) senza che il motore elettrico cessasse mai di supportare la pedalata.
Ai sensi dell’art. 50 del Codice della Strada, le biciclette a pedalata assistita sono dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 Km/h o prima se il ciclista smette di pedalare.
Vista la velocità rilevata, la bicicletta veniva pertanto paragonata ad un ciclomotore. In attesa di ulteriori verifiche, al conducente venivano elevate le violazioni al Codice della strada relative alla mancanza del certificato di circolazione, della targa, della copertura assicurativa e del mancato uso del casco protettivo.