Pirelli supporta il Fondo Onu per la sicurezza stradale

La sicurezza al primo posto ed è una questione che riguarda tutti

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La sicurezza stradale è una questione che riguarda tutti: i cittadini, che dovrebbero impegnarsi a guidare con prudenza e attenzione, per evitare di arrecare danni a sé stessi e agli altri, ma anche i governi e le industrie del settore.
Anche se il costo in vite umane è indubbiamente più alto, gli incidenti stradali hanno un costo elevatissimo e un impatto negativo anche sull'economia globale, stimato circa 1,85 miliardi di dollari l'anno.
Per arginare il problema, salvare vite umane e richiamare nuovi investimenti che possano portare a utili innovazioni nel settore della sicurezza stradale, l'ONU all'inizio di quest'anno ha istituito il «Road Safety Trust Fund» per muovere risorse e promuovere progressi concreti nel settore dell'automotive, nonché per incentivare l'azione dei governi nell'attuazione di piani e programmi per la sicurezza e l'educazione stradale, dando la priorità ai paesi e a medio e basso reddito.
La prima società di pneumatici a credere nel lavoro delle Nazioni Unite in questo senso, e a voler supportare il Fondo ONU per la Sicurezza Stradale, è stata Pirelli, il gruppo guidato dall'imprenditore milanese Marco Tronchetti Provera, che ha deciso di farlo in maniera concreta, con un contributo di ben 600 mila dollari.
 
 Pirelli per la sicurezza stradale 
Guidare è una responsabilità, per cui quando ci mettiamo alla guida di un veicolo dovremmo essere concentrati e attenti sul nostro percorso e su quello che ci circonda, per evitare incidenti che potrebbero danneggiare noi o le altre persone. I numeri rilevati dalle Nazioni Unite sono molto preoccupanti: ogni anno perdono la vita a causa di incidenti stradali circa 1,25 milioni di persone e oltre 50 milioni restano ferite.
Ma che contributo può dare una società specializzata nella produzione di pneumatici per la sicurezza stradale? In realtà un grande contributo, non solo a livello di investimento economico, ma anche per quanto riguarda le conoscenze e le tecnologie che possono essere messe in campo, per arginare e contrastare gli incidenti.
Almeno è questa la filosofia che sta alla base degli ultimi prodotti messi in commercio dalla Società della Bicocca, che come ha spiegato Filippo Bettini, Chief Sustainability and Risk Governance Officer di Pirelli, da poco nominato membro del consiglio del Fondo, in quest'ultimo periodo sta proprio lavorando a una serie di tecnologie intelligenti, che permettono di monitorare e gestire il funzionamento del veicolo al massimo delle sue potenzialità, partendo proprio dalle gomme.
 
Se ci si pensa, in effetti dal punto di vista dei sistemi di sicurezza, proprio gli pneumatici rappresentano una delle parti più importanti di una vettura, perché tramite essi il veicolo entra in contatto con la strada e l'asfalto.
Affinché il guidatore possa tenere sempre sotto controllo lo stato delle gomme, il loro livello di usura, di pressione e la temperatura, e quindi avere un'esperienza di guida confortevole e al tempo stesso sicura, Pirelli ha messo al lavoro i suoi migliori ingegneri, che sono giunti all'elaborazione delle tecnologie Cyber.
 
Grazie a un sistema di sensori installati direttamente nel battistrada, le gomme di ultima generazione a marchio Pirelli sono in grado di raccogliere tutta una serie di informazioni e parametri durante la guida, che possono essere trasmessi o allo smartphone del guidatore, tramite un'apposita App e il sistema Connesso, o direttamente ai sistemi elettronici dell'auto, nel caso delle Cyber Car, in modo da regolare in automatico le prestazioni dell'auto e garantire una maggiore sicurezza, minori consumi e ridurre il rischio di incidenti e forature.
 
 Un'azienda sostenibile 
Gli pneumatici intelligenti e i sistemi connessi di Pirelli rappresentano quindi il futuro del settore, e solo uno dei molti progetti facenti parte del nuovo piano strategico aziendale, che con questo sostanzioso contributo al Fondo delle Nazioni Unite intende sottolineare che la Sicurezza Stradale rappresenta una delle sue priorità, sulla strada verso lo sviluppo sostenibile.
Tra le altre azioni messe in campo nell'ultimo periodo, non bisogna infatti dimenticare il sostegno di Pirelli alla Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) e alla sua campagna Action for Road Safety, nonché la sua partecipazione al progetto Simplify del World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), volto alla promozione e allo sviluppo di una mobilità sostenibile in diverse città del mondo.
 
Sempre in tema di sicurezza e sostenibilità, gli ingegneri di Pirelli sono sempre al lavoro per realizzare nuove mescole, sicure, scorrevoli e affidabili, e l'azienda ha da poco lanciato una nuova linea di gomme per bici elettriche realizzate in parte con pneumatici riciclati, la linea Cycl-e.
Anche se contributi come quelli di Pirelli possono sicuramente aiutare questa causa comune, è ovvio che l'impegno di una sola azienda non potrà risolvere né arginare definitivamente il problema degli incidenti stradali.
Per questo il consiglio dell'ONU auspica che, dietro il suo esempio, altre aziende possano decidere di contribuire allo sviluppo delle azioni promosse dal Fondo, e che si venga a creare un circolo virtuoso tra più soggetti, dalle agenzie governative alle imprese, dalle associazioni di consumatori e produttori alle agenzie assicurative e pubblicitarie.