I medici del Trentino aderiscono allo sciopero del 20 novembre

Cimo-Fesmed e Anaao Assomed: «Provincia indifferente ai disagi dei medici»

I medici del Trentino aderiscono con convinzione allo sciopero proclamato da Cimo-Fesmed, Anaao Assomed e Nursing Up. Oltre a condividere le ragioni nazionali della protesta - che vanno dall’insufficiente finanziamento del Servizio sanitario all’assenza del preannunciato piano di assunzioni, fino ad arrivare alla mancata depenalizzazione dell’atto medico e alla sostituzione della promessa defiscalizzazione dell’indennità di specificità medica con un vergognoso finanziamento aggiuntivo che porterà nelle tasche dei medici circa 17 euro al mese -, Cimo-Fesmed e Anaao Assomed Trentino evidenziano anche l’indifferenza della provincia rispetto ai disagi che i medici lamentano da anni.
 
«Si è parlato di abbattere le liste di attesa "efficientando il sistema", come se il sistema avesse ancora ampi margini di miglioramento e i tempi di attesa non dipendessero invece da una cronica carenza di medici – spiegano Sonia Brugnara e Fulvio Campolongo (Presidente e Vicepresidente Cimo-Fesmed Trentino), Marco Scillieri e Miriam Sanò (Segretario e Vicesegretaria provinciale Anaao Assomed) -. Si continua a pretendere dai medici sempre di più senza però mai parlare di un riconoscimento concreto per una professione che ha fatto e continua a fare sacrifici enormi, rinunciando al tempo da dedicare alla vita familiare per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini».
 
«Non si fa nulla per rendere attrattiva la nostra provincia e portare nuova linfa e nuovi professionisti – aggiungono -, né tantomeno si fa cenno alla contrattazione della dirigenza medica in corso, che a breve avrà bisogno di una reale dimostrazione di supporto, anche economico, per garantire il corretto funzionamento di una sanità da sempre modello di riferimento».
«Si parla invece esclusivamente di edilizia sanitaria e di potenziamento dell’assistenza, come se diagnosi e terapia potessero essere messe in secondo piano rispetto alla richiesta assistenziale».
«Per tutte queste ragioni il 20 novembre sciopereremo e saremo in piazza a Roma per difendere il Servizio sanitario nazionale e trentino», concludono Brugnara, Campolongo, Scillieri e Sanò.