Uccise dai folli dell’Isis 300 persone e gettate nell’Eufrate
Una follia nascosta nel nome di un improbabile dio vendicativo e sanguinario
L’agenzia ufficiale siriana «Sana» ha annunciato una strage di massa che sarebbe avvenuta nella parte nord orientale del paese per mano dei banditi dell’ISIS.
Si parla di 300 persone, di cui 50 militari e il resto civili, perlopiù vecchi, donne e bambini, uccisi anche per decapitazione, i cui corpi sarebbero poi stati gettati nell’Eufrate.
Si tratterebbe della strage più grande mai accaduta in un solo giorno negli anni della guerra civile.
Parliamo al condizionale perché un’agenzia di stato non è un’agenzia di stampa, tuttavia rimane comunque un evento davvero raccapricciante.
È difficile accettare una notizia del genere senza domandarsi che cosa possa aver spinto degli esseri umani a uccidere tanti simili senza alcuna ragione.
Non crediamo che stragi come queste possano essere commesse nel nome di un dio così barbaro, vendicativo e sanguinario come quello che dovrebbe rispondere alla descrizione dei jihadisti.
Chissà se tutta questa vergogna un giorno finirà e troverà mai una spiegazione umanamente accettabile.