Il tartufo nero del Grappa, i vini dei Colli Asolani e del Montello – Di Giuseppe Casagrande
Al via nella Marca Trevigiana la rassegna enogastronomica che promuove i sapori del territorio. Sei appuntamenti imperdibili dal 24 ottobre al 29 novembre
Una spendida immagine dei Colli Asolani con l'anfiteatro di vigneti.
I colori del foliage, i profumi del bosco, i sapori della cucina. L'autunno è tutto questo.
E per viverlo la Strada del Vino Asolo e Montello invita gli amici buongustai a scoprire l'ospitalità di uno dei territori veneti più suggestivi, di grande fascino e bellezza.
Le Colline Asolane, con i loro dolci pendii e i vigneti a perdita d'occhio, sono uno dei tratti distintivi della Marca Trevigiana.
Qui, grazie alla particolare conformazione del territorio e alle condizioni pedoclimatiche favorevoli, si producono alcuni dei vini più pregiati del comprensorio del Prosecco: l'Asolo Prosecco Docg a denominazione di origine controllata e garantita e la Recantina Doc.
La città di Asolo con i vigneti, i palazzi storici e sulla sommità la Rocca medievale.
Il Montello, invece, è una dolce catena montuosa che si estende per circa 20 chilometri e offre meravigliosi panorami. Qui si alternano boschi, prati, vigneti e campi coltivati, creando un’atmosfera bucolica rilassante.
L'evento sarà un'esperienza imperdibile assicurano gli organizzatori della rassegna enogastronomica «Recantina & Tartufo del Grappa», manifestazione che, dal 24 ottobre al 29 novembre, intende celebrare e valorizzare il territorio, mettendo in luce i prodotti tipici e le eccellenze locali.
Ideato dalla Strada del Vino Asolo e Montello, in collaborazione con sei ristoranti del territorio aderenti alla Strada del Vino, l’evento «Recantina & Tartufo del Grappa» nasce per recuperare e valorizzare due prodotti di nicchia: il Tartufo del Grappa e la Recantina DocAsolo Montello.
Due eccellenze oggi poco conosciute, ma dalla storia antica, le cui peculiarità si potranno scoprire a tavola, in un abbinamento tutto da degustare.
Una delle mille immagini bucoliche del Montello in veste autunnale.
Il calendario della rassegna enogastronomica e i ristoranti coinvolti
Giovedì 24 ottobre: ALLE BETULLE, Crocetta del Montello.
Mercoledì 30 ottobre: RISTORANTE CASA BEDIN, Cornuda.
Venerdì 8 novembre: RISTORANTE BOOMERANG, Giavera del Montello.
Giovedì 14 novembre: WINE HOTEL SAN GIACOMO, Paderno del Grappa.
Mercoledì 20 novembre: MILORK, Nervesa della Battaglia.
Venerdì 29 novembre: LOCANDA BAGGIO, Asolo.
Alcuni grappoli di Recantina, vitigno autoctono del Montello.
Le testimonianze storiche sulla presenza del «diamante nero» sul Grappa
Le più antiche testimonianze sul Tartufo nero del Grappa risalgono alla Serenissima Repubblica di Venezia.
Addirittura alla fine del Seicento a Crespano del Grappa si teneva una fiera del tartufo locale e, in una guida datata 1780, compaiono le «tartuffole», cioè i tartufi, prodotti tra Cornuda e Romano d’Ezzelino.
Purtroppo, il pesante disboscamento attuato nell’area del Grappa fino alla fine dell’800 e le successive devastazioni inflitte dalla Grande Guerra hanno modificato l’habitat naturale del tartufo, facendo quasi scomparire il delizioso fungo ipogeo.
Oggi, dopo il graduale rimboschimento del Massiccio del Grappa e con l’impegno di un gruppo di amanti del territorio, il «diamante nero» è tornato a farsi apprezzare in tavola, valorizzato dalla maestria dei ristoratori locali. Inoltre, il Tartufo nero del Grappa è in lizza per diventare Presidio Slow Food, nella cui guida entrerà a breve.
La Locanda di Asolo, numi tutelari Nino, Antonietta, Enrico, Guido e Cristina Baggio.
La Recantina, vitigno autoctono del Montello e dei Colli Asolani
La Recantina Doc Asolo Montello, vitigno autoctono del Montello e dei Colli Asolani, è presente in queste terre fin dall’antichità, anche se la prima documentazione scritta risale al 1697, quando Giacomo Agostinetti nel suo libro «Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa», cita la Recantina tra le migliori varietà coltivate nel trevigiano.
Una fama durata per circa due secoli, fino a quando l’attacco della fillossera ne fa perdere quasi completamente le tracce.
La Recantina ad oggi è l’unico vitigno autoctono del Montello arrivato fino a noi. Dimenticato per molti anni, è stato recentemente riscoperto grazie al lavoro di alcuni clungimiranti produttori.
Colore rosso rubino intenso, al naso la Recantina regala un bouquet di profumi che ricordano i frutti di bosco, in particolare i mirtilli, il ribes, la mora, con una «nuance» di nocciola, vaniglia e spezie.
Al palato è piacevolmente rustico, beverino, con una buona acidità.
Nel finale ritornano le note di frutta rossa, marmellata di mirtilli, frutta secca. È un vino indicato per accompagnare grigliate, carni rosse e selvaggina.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]