Lettere al Giornale – «Uomini contro la violenza di genere»

«Ci farebbe piacere che l’assessore Gerosa potesse accoglierci e ricevere le firme dei cittadini che hanno sottoscritto il nostro appello e condiviso le nostre idee»

Gentile Direttore,

siamo un gruppo informale nato spontaneamente dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin. Sin dal giorno dopo, infatti, tra amici e conoscenti ci siamo interrogati su quanto accaduto, fino a scrivere un appello, che abbiamo deciso di chiamare “Uomini contro la violenza di genere”.
Il nome deriva dall’idea che il problema della violenza di genere, e anche dei femminicidi, sia un elemento che chiama in causa tutta la società, non solo le donne; sino a qui tuttavia noi uomini abbiamo fatto troppo poco per cambiare le cose.
Questa volta volevamo ribaltare la prospettiva, stimolando noi stessi - e insieme a noi anche gli altri uomini - a fare di più, assumendoci la responsabilità di cambiare noi stessi e la società, sino a renderla più equilibrata e sana, almeno per quanto riguarda la prospettiva di genere.
 
Il nostro appello conteneva una riflessione ma anche una richiesta precisa: la reintroduzione dei corsi di Educazione di Genere.
Quell’appello è stato sottoscritto in prima battuta da 60 uomini e poi, in seguito, da oltre 600 persone, tra uomini, donne e organizzazioni.
In seguito abbiamo deciso di organizzare un presidio, molto partecipato, che ha avuto luogo il 13 gennaio in piazza Pasi a Trento.
 
Purtroppo quella manifestazione è stata molto partecipata anche perché seguiva di pochi giorni un altro episodio di femminicidio, proprio qui vicino a noi, a triste conferma che il problema sta diventando sempre più grave e che coinvolge direttamente anche il Trentino.
Scriviamo però questa lettera non solo per far conoscere la nostra iniziativa, e per non abbassare le luci su questo fondamentale tema, ma anche per rendere pubblica la nostra amarezza. Infatti, oltre 15 giorni fa, abbiamo inviato all’ass. Gerosa una email in cui le chiedevamo udienza.
Volevamo infatti informarla della nostra iniziativa e, contestualmente, consegnarle le firme di tutte quelle persone che la stanno sostenendo. Purtroppo non ci è ancora giunta alcuna risposta, nonostante i nostri ripetuti solleciti. Ci è stato solo risposto che è «all’attenzione dell’assessore».
 
Dopo tutti questi giorni di silenzio, ci chiediamo quale sia l’attenzione che l’ass. Gerosa sta mettendo nei nostri confronti: troppa o troppo poca?
Recentemente si è discusso anche in Consiglio provinciale della reintroduzione dei corsi di educazione di genere, proposta non passata e definita durante la discussione in aula «divisiva».
Curioso come su temi così importanti si cerchi un’ampia condivisione politica quando già c’è una chiara e grande condivisione scientifica.
 
Questo sembra confermare come la società troppo spesso sia più avanti della politica, forse bloccata da battaglie ideali e di principio che poco hanno a che fare con la vita reale.
A nostro avviso, infatti, le politiche attuali attivate in Trentino non sono sufficienti, e rimandare ulteriormente pensiero ed azioni non sembra risolvere il problema, anzi rischia di accentuarlo.
E le statistiche suggeriscono che violenza di genere e femminicidi siano fenomeni in aumento, anche qui in Trentino.
 
Ci farebbe pertanto piacere che l’ass. Gerosa potesse accoglierci, ascoltarci e ricevere anche le firme dei cittadini che hanno sottoscritto il nostro appello e condiviso le nostre idee.
Abbiamo saputo che l’ass. Gerosa ha accolto rapidamente, come è giusto che sia, anche altre richieste di colloquio che le sono giunte in questi giorni.
Siccome non crediamo ci siano cittadini di serie A o di serie B, siamo fiduciosi che questa lettera pubblica possa segnalare all’ass. Gerosa l’urgenza di questo tema, urgenza che forse non è stata sin qui colta.
 
Grazie, Cordialmente
I promotori dell’appello «Uomini contro la violenza di genere»