La stampa di qualità si rivela nei momenti difficili

Il Coronavirus ha raddoppiato i lettori e dimezzato la pubblicità. Ma la qualità non ha prezzo perché è ciò che tiene in vita la stampa online

La gente non se ne accorge perché nessuno ne parla, ma la crisi del Coronavirus sta mettendo in difficoltà la stampa.
All’apparenza la stampa online (anche quella che appartiene ai giornali cartacei) sta avendo un momento particolarmente fortunato in quanto ricco di accessi.
La ragione è immaginabile. La gente non può uscire di casa e giocoforza legge, se non altro per aggiornarsi sul Coronavirus.
E sull’epidemia c’è ampio materiale da pubblicare. Basti pensare che l’Adigetto.it ha pubblicato già 400 articoli su questo terribile argomento.
 
Ovviamente le TV continuano a farla da padrone, ma quando si cercano notizie locali o si vogliono approfondire argomenti specifici, si cercano fonti che offrono garanzia di correttezza.
La gente ha capito che i social network sono delle semplici bacheche virtuali che non offrono alcuna garanzia perché tutti scrivono quello che vogliono.
Le testate che, come noi, hanno le loro pagine su Facebook o su altre piattaforme, sono credibili in quanto testate giornalistiche vere e proprie, consolidate fuori dai social.
Diciamo che la stampa di qualità emerge da internet come un carico in una partita di briscola. E chi comincia a leggere un giornale online di qualità non lo lascia più.
 
A parte la pandemia, peraltro, non ci sono troppi spunti da pubblicare. Lo sport è scomparso, le manifestazioni cancellate, gli spettacoli rinviati sine die. Perfino la politica ha perso di interesse e la cronaca è crollata (non abbastanza purtroppo).
Ma l’Adigetto.it mantiene alto il livello di interesse grazie alla cosiddetta «produzione propria», per intendersi quella raccolta nelle rubriche che preferibilmente si allontanano dalle cronache.
Le TV non brillano per la produzione extra giornalistica. La gente la sera non ha più voglia di ascoltare special sul virus, che invece vengono proposti a profusione in prima serata.
E i dibattiti politici mettono in risalto le baruffe chiozzotte che non cessano neanche quando il Paese chiama a raccolta.
Qualche furbone ha messo in palinsesto perfino film su virus mortali che fino a pochi giorni fa erano pura fantascienza.
 
Ciò premesso, l’aspetto che i nostri lettori non conoscono è che la pubblicità - nostra linfa vitale - è crollata verticalmente. Ed è fisiologico, dato che non si può uscire di casa e che, anche uscendo, non ci sarebbe niente da fare per passare il tempo. Non si spende, non si consuma.
Per dirla in poche parole, in questo momento stiamo lavorando il doppio per guadagnare la metà.
Tuttavia vogliamo tranquillizzare i nostri lettori, perché la nostra qualità sarà sempre tenuta al massimo. Saremo sempre moderati, mai frettolosi, mai schierati, mai attirati dagli scandali, dal sangue e dagli scoop che finora hanno generato perlopiù fake news.
Ringraziamo i nostri clienti storici che non hanno sospeso la pubblicità proprio per sostenerci.

Infine, l’economia «di guerra» che stiamo vivendo in questo momento prima o poi riprenderà e allora faremo un balzo avanti perché il tessuto economico non può vivere senza pubblicità.
E la pubblicità corre sulla stampa di qualità.

GdG